#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
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ULTIMO AGGIORNAMENTO : 30 Aprile 2025 - 05:50
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Mutilazione di Enzo Ruggiero: caccia a eventuali complici di Guarente

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E’ caccia ad eventuali complici di Ciro Guarente, il 35enne ex marinaio in carcere da sabato con l’accusa di aver ucciso ad Aversa, in un raptus di gelosia, il 25enne Vincenzo Ruggiero occultandone poi il cadavere in un garage dopo averlo fatto a pezzi. Guarente ha agito cosi’ perche’ credeva che la vittima avesse una relazione con la sua compagna, la trans Heven Grimaldi; in effetti Ruggiero e la Grimaldi condividevano l’appartamento di Aversa dove e’ avvenuto l’omicidio, ma la circostanza che avessero una relazione e’ stata smentita dalla stessa Heven e da tutte le persone che li conoscevano. I carabinieri del maggiore Antonio Forte anche oggi hanno continuato a sentire persone che possono essere a conoscenza di dettagli utili, come amici e parenti della vittima e del presunto omicida. Ma ad ora, gli investigatori coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord – Procuratore Francesco Greco e sostituto Vittoria Petronella – non hanno raccolto elementi in grado di avvalorare l’ipotesi che Guarente non abbia agito da solo; un’ipotesi che agli stessi inquirenti e’ sembrata subito molto verosimile, tenuto conto delle dimensioni del cadavere rispetto alla stazza minuta di Guarente e della difficolta’, che richiede specifiche competenze, di trattare il cadavere con l’acido e sezionarlo. Intanto sulla vicenda interviene Alessia Cinquegrana, nota per essere stata la prima trans a contrarre matrimonio civile; Alessia conosceva bene Ciro ed Heven, tanto da averli ospitati al suo matrimonio a meta’ luglio, pochi giorni dopo la scomparsa di Vincenzo. “Sono sconvolta e soprattutto disgustata nel sapere di aver avuto un assassino accanto al mio abito tanto desiderato dopo anni di sofferenza”. Di Ruggiero dice che era “un ragazzo dolce, umile e cosi elegante da incantare”. 

Napoli, dimesso da un mese occupa letto ospedale e non se ne va

Fuori il solleone non da’ scampo e la vita, si sa, costa sempre di piu’. Che di meglio che rimanere in ospedale, pasti garantiti e aria condizionata ad alleviare l’afa? E’ quello che deve aver valutato l’ospite particolare (qualcuno lo ha gia’ ribattezzato ‘il villeggiante’) del reparto di Medicina Generale dell’ospedale napoletano San Paolo che, dichiarato dimesso lo scorso 6 luglio, non ha ancora liberato il posto letto che occupa da circa un mese. Nulla ha potuto neanche l’intervento di ieri della polizia: il degente non ha alcuna intenzione di mollare il suo letto e il trattamento bed and breakfast gratuito di cui gode. “Una situazione imbarazzante – ammette il direttore sanitario dell’ospedale partenopeo Vito Rago – per certi versi grottesca, se non ci fossero le conseguenze per chi in quel reparto sta in barella. Abbiamo bisogno di quel posto letto, glielo abbiamo detto in tutte lingue ma lui niente. Dice che dobbiamo trovare noi una soluzione. Abbiamo chiesto alla sorella di portarlo a casa ma ha declinato l’invito”. L’uomo, un disoccupato dall’eta’ di circa 45 anni, modi burberi che rendono difficile l’approccio col personale, vi era entrato per un problema di medicina interna risolto nel giro di qualche giorno. Poi le dimissioni rifiutate. Da allora entra ed esce dall’ospedale, stando ben attento a non saltare l’ora dei pasti. L’ospedale come un albergo, insomma. Ma anche come momento di ricreazione. “Abbiamo provato a trasferirlo in un’altra struttura – aggiunge Rago – ma nessuno lo accetta in assenza di una patologia da curare. Ho anche provato a dirgli che a furia di frequentare malati finira’ per ammalarsi sul serio. Ma niente. L’ho dovuto denunciare per una forma di cautela perche’ non so cosa puo’ combinare quando esce da qui”. Come finira’ la storia del malato immaginario che ha scelto l’ospedale come casa? Rago allarga le braccia: “Dovrebbero intervenire i servizi sociali del Comune e i carabinieri. Io non dico che dobbiamo metterlo sulla strada ma l’ospedale – osserva con amarezza – e’ un servizio pubblico, non un albergo”. 

Camorra, i “Barbudos” avevano creato un’asse con i Mazzarella e i Sequino con l’appoggio di Staterini per eliminare i Vastarella. LE INTERCETTAZIONI

I “Barbudos” del rione Sanità avevano creato un’alleanza con i Mazzarella, con i Sequino e con il gruppo della famiglia Staterini. E’ quanto emerge dalle 458 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata la settimana scorsa dal gip Francesca Ferri. Le intercettazioni ambientali a Milano nella casa dove il reggente Antonio Genidoni stava scontando gli arresti domiciliari e quelle telefoniche sui cellulari “citofono” utilizzati dal clan soprattutto per inviare sms ha consentito agli investigatori di ricostruire gli scenari inediti di un pezzo di storia della camorra napoletana prima  e dopo il duplice omicidio dell’aprile scorso in via Fontanelle al rione Sanità. I telefoni intercettati dai carabinieri venivano utilizzati come “citofoni” dagli utilizzatori per lo scambio di messaggi fra  Antonio Genidoni, Raffaele Cepparulo, Vincenzo ed Emanuele Staterini (padre e figlio uccisi a Giugliano lo scorso anno), il boss Salvatore Barile  reggente del clan Mazzarella ed un membro del clan Sequino. Dalle indagini, è emersa la volontà di Genidoni di eliminare il clan Vastarella: ” … chist anna vè nata mazzata sti sciem … “., dice il boss in una intercettazione. Ma le comunicazioni effettuate tramite i messaggi intercettati, confermano come lo stesso Genidoni Raffaele “Ultimo” Cepparulo continuava ad essere assai preoccupato per l’incolumità di Raffaele “Ultimo” Cepparulo, come di quella delle altre persone che gli erano vicine. In più occasioni il capo dei “Barbudos” lo esortava a stare attento ed a non uscire avendo saputo del proposito dei Vastarella di eliminarlo, addirittura consigliandogli di rimuovere la localizzazione da facebook. Alla fine, troverà ospitalità presso un’abitazione degli Staterini. Non a caso dice Genidoni “…quello a Raffaele lo buttano proprio laggiù … quello è il primo mo’ che vanno a colpire, perché quelli solo a lui sanno dove sta di casa, il resto non sanno a nessuno dove stanno di casa … quello non  ha capito lo scemo … io ora non gli posso dire niente, perché quello trova la scusa “io dove vado?”. Ma appena prendo la casa ”guaglio’ o te ne vieni qua o se no fatti la valigia, tu con noi non ci stai, perché io la responsabilità di te non la voglio … io non ti voglio portare sopra alla coscienza…”. Già in precedenza Cepparulo era scampato ad altri agguati. Venivano registrati anche messaggi tra Genidoni e Francesco Spina ed infine vengono monitorate le reazioni di Genidoni alla notizia dell’uccisione del padre e del fratello di Emanuele Salvatore Esposito: “…  devo solo vedere di non farmi arrestare … però qua non posso stare … perchè qua sicuramente fanno qualche blitz mo! Adesso stanno … incomp … subito…” Genidoni manifestava tutta la sua preoccupazione per un eventuale suo imminente arresto “perché se mi arrestano e un guaio … “. Sulla base delle conversazioni intercettate sui ‘citofoni’ i carabinieri ricostruiscono i legami che emergono all’indomani del duplice omicidio del 22 aprile 2016. In particolare, a partire dal 27 aprile 2016, si registra la preoccupazione di Genidoni per gli Staterini che invita a stare attenti in quanto nella mattinata c’era stato il funerale del parente. Così scrive in un sms: ” … Ok tieni occhi apert stamatin anno atteri parente … ” I parenti di cui parla Genidoni sono i Vastarella che, a seguito del duplice omicidio, avrebbero potuto organizzare una vendetta che poteva coinvolgere gli uomini vicini allo stesso Genidoni. Come Vincenzo Starerini, nonostante sia fratello di Addolorata Staterini moglie di Patrizio Vastarella. (cosa che poi è avvenuta in un bar di Giugliano il 25 maggio scorso quando con Vincenzo”Piccoletto” Starerini è stato ucciso anche il figlio Emanuele).
I rapporti tra gli Staterini e Genidoni sono confermati anche dalla circostanza che proprio Staterini stava procurando delle armi a Genidoni e difatti gli diceva che una terza persona già aveva portato “la modificata” e domenica sera avrebbe dato l’altra; contestualmente lo invitava a far prelevare l’arma ” … Amo senti questo a portato solo la modificata a detto a giorni porta altra la vuoi mandare a prendere subito fuori da nonna pero se eviti di mandare cir e meglio lo conoscono .. Domenica
sera cida buona … Aspe telasto mandando io … ” .Nel pomeriggio del 29 aprile Cepparulo si lamentava con Genidoni per la mancanza di fondi ” … Comm cazz ammafa p fa na spaccim e cose sord ka ka stamm nguaiat … ” e questi lo esortava a prendere a malo modo un soggetto, non meglio specificato, che avrebbe dovuto  consegnargli delle somme, verosimilmente frutto di un’estorsione:  ” … Questo dei sord ca fatt…Prendilo malament … “.

 Antonio Esposito

1.continua

@riproduzione riservata

 

(nella foto da sinistra Antonio Genidoni, Salvatore Barile,  Salvatore Sequino, Vincenzo Staterini)

Caldo record: 50 gradi percepiti in Sardegna, 49 a Napoli

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E’ caldo record sull’Italia e la punta massima si registra in Sardegna: a Capo San Lorenzo la temperatura percepita alle 15 e’ di 50 gradi, come riporta il sito dell’Aeronautica militare. Termometro bollente anche a Napoli dove i gradi avvertiti sono 49, a Ferrara (48) e a Rimini (47). Su gran parte dell’Italia la sensazione di caldo  e’ uguale o superiore a 40 gradi. In Sardegna sono sette le localita’ in cui il caldo percepito e’ pari o va oltre i 40 gradi: tra le piu’ note Alghero (42 gradi) e Olbia (40), ma le temperature piu’ alte dopo Capo San Lorenzo,si registrano a Capo carbonara (45) e Capo Frasca (44). Si soffre anche sulle isole minori: a Pantelleria si percepiscono 45 gradi, a Capri 44, a Ustica 43. E si boccheggia anche nelle citta’ d’arte e nelle metropoli: 44 i gradi avvertiti a Bologna , 43 a Firenze, 42 a Venezia, 41 a Roma e Palermo, 40 a Milano. L’ondata di caldo  investe tutto il Paese. Ma alcune regioni sembrano particolarmente colpite. Come il Friuli Venezia Giulia, dove la colonnina virtuale di mercurio e’ salita soprattutto ad Aviano (44), Udine (43) e Trieste (41). In Veneto, sono Treviso, Verona e Padova ad attestarsi sui 42 gradi percepiti, la stessa soglia raggiunta in Emilia Romagna da Forli’, Parma e Cervia. In Lazio e’ bollente Guidonia, alle porte di Roma, con 48 gradi percepiti; ma “bruciano” anche Latina e Frosinone (44). Mentre in Campania, si boccheggia anche a Grazzanise (49) e Palinuro (42). Non si salva nemmeno la Puglia: a Santa Maria di Leuca, nel Salento, la sensazione di caldo  e’ di 43 gradi,44 a Brindisi, 42 a Marina di Ginosa e Galatina. Tra le citta’ sopra i 40 gradi percepiti, anche Bolzano (42), Pescara e Catania (41). 

Mugnano, ripristinati i semafori all’incrocio di via Granata con via Mugnano-Calvizzano

Mugnano. Sicurezza e viabilità, l’amministrazione targata Sarnataro ripristina i semafori all’incrocio di via Granata e via Mugnano-Calvizzano. Questa mattina la ditta incaricata dal Comune ha provveduto ad installare i due nuovi semafori, con relativa centralina, che sono già entrati in funzione. “Dopo il restyling del Rione Zi Peppe, continua il nostro lavoro per rendere Mugnano una città più sicura sotto il profilo della viabilità – spiega l’assessore al ramo Vincenzo Massarelli – Quei semafori da tempo erano mal funzionanti, poiché la centralina di comando installata all’epoca dei lavori era tecnologicamente obsoleta e soggetta continuamente a guasti. Ora abbiamo installato un impianto all’avanguardia, che non darà più alcun tipo di problema”. Soddisfatto il sindaco Luigi Sarnataro: “Il ripristino dei semafori lungo quell’arteria è un dovere nei confronti di tutti i cittadini, a cui va garantita piena sicurezza. Quell’incrocio spesso è stato teatro di incidenti stradali, dovuti soprattutto all’elevata velocità con cui gli automobilisti percorrevano l’arteria, senza alcun rispetto per il codice della strada. Ora, se gli automobilisti rispetteranno i semafori e i limiti di velocità, non si dovrebbero più verificare episodi simili. Nei prossimi giorni verrà realizzata anche la segnaletica orizzontale necessaria. Ci adopereremo inoltre per installare una telecamera, così da beccare i furbetti”.

Operazione ‘Alto impatto’ a Ischia, decine di denunce

Ischia. Operazione ‘Alto impatto’ sull’isola da parte degli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Ischia e con l’ausilio di personale del Reparto Prevenzione Crimine inviato dal Questore di Napoli Antonio De Iesu.
Ieri e oggi i poliziotti hanno proceduto ai controlli sulla regolarità dei soggiorni nei comuni di Lacco Ameno e Casamicciola Terme, su 17 controlli sono state 12 le denunce per la violazione del testo unico di pubblica sicurezza.

In occasione della Festa di Sant’Anna, è stato contravvenzionato un ristoratore per la violazione dell’ordinanza emessa dal Sindaco di Ischia relativamente al divieto di somministrazione di bevande in vetro.
Fino alle prime luci dell’alba, nell’ambito di mirata attività finalizzata alla verifica di presenze malavitose presenti sull’isola, sono stati predisposti numerosi posti di controllo in diverse zone dell’isola nel corso dei quali sono state identificate complessivamente 141 persone di cui 39 pregiudicati, 49 autovetture e 11 motoveicoli. Elevate 12 contravvenzioni per violazioni al codice della strada; sottoposti a sequestro amministrativo quattro motocicli risultati privi della presvista copertura assicurativa obbligatoria. Inoltre sanzionate 2 persone residenti nel Comune di Napoli per la violazione del divieto di sbarco.
Domenica sera è stato denunciato per detenzione di stupefacenti il diciannovenne napoletano M.M. fermato allo sbarco dell’ultimo traghetto proveniente da Napoli da parte della Squadra di Polizia Giudiziaria aveva 25 grammi di marijuana.

Grande centro, D’Anna (Ala): “Operazione nostalgia. Veto su di me? Non ho passione per la politica dei due forni”

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“Lo chiamano ‘grande centro’. E grandi manovre sarebbero in corso per ricostruire questa specie di luogo metafisico che dovrebbe accogliere i fantomatici moderati, ovvero quelli che pure quando non hanno un’idea precisa gestiscono finanche il vuoto con grande circospezione”. Lo dichiara il senatore del gruppo Alleanza LiberalPopolare Autonomie-Scelta Civica (Ala-Sc), Vincenzo D’Anna, che poi così prosegue: “pare che all’ex ministro Lupi sia stato affidato il compito di selezionare, tra i disponibili, coloro che son degni di tale annessione alla brigata degli ‘Esterni’ da contrapporre a quella degli ‘Eterni’. Sembra inoltre che lo stesso Lupi, artefice dell’operazione nostalgia, abbia espresso veti su alcuni senatori di Ala, me compreso, per l’attacco sferrato alla Lorenzin, nei giorni scorsi, sulla questione vaccini”.

“Che Lupi sia diventato il metro etico di qualcuno ci può anche stare in questa politica ferragostana. Per quanto mi riguarda ritengo il veto un onore. Forse perché non ho passione per la politica dei due forni né per gli orologi di lusso” conclude D’Anna.

Napoli, Valente: “Delibera su patrimonio é grande pasticcio”

 

“Questa delibera e’ un vero e grande pasticcio e acclara il fallimento dell’internalizzazione della gestione del patrimonio immobiliare del Comune”. Lo ha detto la deputata e consigliera Pd, Valeria Valente, in Consiglio comunale nel corso del dibattito sulla delibera che modifica il regolamento per la dismissione del patrimonio. Secondo Valente, con i nuovi regolamenti “con un’inversione di rotta, l’amministrazione apre alle agenzie immobiliari come soggetti che possono procedere alla vendita, scelta – ha aggiunto – discutibile almeno sotto il profilo della coerenza”. Dall’esponente del Partito democratico e’ stata avanzata la proposta “di affidare la vendita agli Iacp oppure se si sceglie la strada del privato si faccia una gara con controlli e trasparenza perche’ – ha concluso – in quattro anni il Comune non ha venduto nulla”.

Moto d’acqua per il pattugliamento di tutta la fascia costiera di Capaccio Paestum

È partito stamattina (1 agosto) il servizio di pattugliamento con l’impiego di una moto d’acqua  (personal water craft) lungo tutta la fascia costiera di Capaccio Paestum, dalla località Foce Sele alla foce del fiume Solofrone. Il servizio durerà tutti i giorni fino al 30 agosto, domeniche comprese, dalle 8.30 alle 19. Nell’arco dell’intera giornata, gli operatori eseguiranno almeno due perlustrazioni (mattina e pomeriggio) ed eventualmente diversi accosti nei tratti di spiaggia del litorale comunale, garantendo anche la propria reperibilità mediante l’utilizzo di ricetrasmittente (VHF) ed utenza radiomobile dedicata a supporto. La moto d’acqua in servizio è dotata  di idonea barella rigida o semirigida omologata per il soccorso. L’incarico, per un importo omnicomprensivo di € 6.250,00, è stato affidato alla ditta Alba Marea S.r.l.s. L’affidamento prevede il pattugliamento e il pronto intervento in mare in caso di emergenza,  assistenza a tutte le postazioni di salvataggio presenti sul tratto di costa interessato (sia pubblico che dei concessionari demaniali marittimi),  monitoraggio delle foci dei fiumi appartenenti al territorio comunale di Capaccio Paestum, servizio di allerta dell’emergenza per ogni zona del territorio costiero mediante rete di ricetrasmittenti marini VHF e recapito telefonico cellulare dedicato a supporto. “L’attivazione del servizio di pattugliamento del litorale con la moto d’acqua – dichiara il Sindaco di Capaccio Paestum, Franco Palumbo – ci permetterà di intervenire più celermente in caso di emergenza.  Già in passato si è dimostrato assolutamente indispensabile l’utilizzo di tale servizio. È fondamentale, infatti, garantire la sicurezza, sia a mare che a terra, dei cittadini di Capaccio Paestum e dei turisti che la frequentano in questo periodo dell’anno”.

Leonardo: accordo su dipendenti Atitech Manifacturing

Tirano un sospiro di sollievo, i 178 dipendenti di Atitech Manifacturing, dopo l’accordo siglato a Roma, a difesa dei propri posti di lavoro. “In questo contesto – spiegano – e’ stato il miglior accordo possibile”. I 178 operai specializzati nella manutenzione dei velivoli sono stati messi in cassa integrazione a zero ore lo scorso 22 giugno. Una notizia, ricevuta a casa tramite posta, che aveva scatenato non poche preoccupazioni dal momento che tutti hanno ritenuto si trattasse “di un preludio al licenziamento di massa”. Ma l’accordo, sottoscritto nel maggio 2015, per la cessione dall’allora Alenia-finmeccanica, oggi Leonardo, ad Atitech Manifcturing, di un ramo d’azienda costituito dallo stabilimento di Capodichino, non prevedeva luna cassa integrazione per tutta la durata del progetto che prevedeva l’istituzione in Campania di un Polo delle manutenzioni aeronautiche. Nella serata di ieri, a Roma, alla presenza dei vertici di Leonardo, Atitech Manufacturing e le forze sindacali, e’ stato sottoscritto l’accordo con il quale Leonardo si impegna a ricollocare i 178 lavoratori oggetto del conferimento del ramo d’azienda attualmente collocati in cassa integrazione da Atitech, procedendo ad assunzioni attraverso la cessazione individuale del contratto di lavoro con il riconoscimento dell’anzianita’ convenzionale originaria e dei risultati normativi ed economici. La ricollocazione avverra’ entro 15 mesi, a far data dal 22 giugno scorso con reinserimento progressivo. Leonardo, cose e’ scritto nell’accordo, si impegna a considerare i 178 dipendenti come “bacino prioritario di assorbimento, per qualsiasi esigenza di assunzione dovesse emergere negli stabilimenti campani del gruppo”. Un nuovo incontro tra le parti e’ fissato per il 28 settembre prossimo. In quella data, saranno valutati gli esiti delle verifiche effettuate per analizzare le disponibilita’ formalizzate dai lavoratori stessi, in base alle varie possibilita’ loro offerte: esodi incentivati, permanenza del rapporto di lavoro con Atitech, disponibilita’ immediata assunzione presso sedi di Leonardo in Campania.

Gay rifiutati: il 2 settembre a Ricadi evento per dire no

“A Ricadi, il 2 settembre prossimo si terra’ un grande evento per dire no a ogni forma di discriminazione”. E’ quanto annuncia il linguista Massimo Arcangeli che ha denunciato quella che ha definito “la brutta storia di discriminazione ai danni dei due ragazzi omosessuali incappati in una struttura ospitante calabrese poco ‘ricettiva’ (Casa Vacanze Ciufo), cui si e’ aggiunto l’ulteriore, grave episodio di sabato 30 luglio, registrato nel Salento”. Arcangeli, sulla sua pagina Facebook, dopo aver raccolto la testimonianza di uno dei due giovani discriminati, uno dei quali aveva riferito il fatto all’Arcigay di Napoli, poi ripreso e diffuso da GayNews.it, ha lanciato un appello “onde evitare – ha detto – che vicende analoghe possano continuare a ripetersi, per un grande evento che si svolgera’ a Ricadi il prossimo 2 settembre. L’appello e’ stato prontamente raccolto dalla sindaca di Ricadi, Giulia Russo, che, con tutta la sua giunta, si e’ subito dissociata dal comportamento dei due titolari della struttura in questione, marito e moglie”. “L’evento del 2 settembre, promosso dall’associazione culturale ‘La parola che non muore’ e articolato in una serie di dibattiti e di interventi a testimonianza dell’accaduto (e di altro) – e’ detto in un comunicato – si svolgera’ con il sostegno, l’adesione o la partecipazione, oltreche’ del Comune di Ricadi: dei comitati Arcigay di Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria e delle altre associazioni lgbti calabresi; dell’Arcigay di Napoli e dell’associazione radicale ‘Certi Diritti’; della Federalberghi e di Cna Turismo e Commercio di Vibo Valentia, dell’associazione di albergatori Cogetur di Capo Vaticano – Tropea, dell’hotel La Bussola e di altre strutture alberghiere della provincia di Vibo Valentia.

Arzano, convocato per sabato prossimo il primo consiglio comunale dell’era Esposito

Arzano – Convocato per sabato prossimo il primo consiglio comunale dell’era Esposito. L’assise cittadina si riunirà in seduta pubblica sabato prossimo alle ore 18,30 nella sala consiliare appena messa a nuovo, della Sede municipale di Piazza Cimmino per la trattazione della disamina e della condizione degli eletti alla carica di Sindaco e di Consigliere Comunale e relativa convalida; Elezione del Presidente del Consiglio Comunale e del vice;Giuramento del Sindaco; Comunicazione del Sindaco dei componenti la Giunta Comunale; Elezione dei componenti la Commissione Elettorale Comunale; Assestamento e salvaguardia degli equilibri di Bilancio anno 2017-2019 ex art. 193 del D 267/2000. Ma non sono mancate le polemiche sulle presunte incompatibilità di alcuni consiglieri tra cui Maria Argenzo (componente dell’Osservatorio Regionale contro la violenza sulle donne) la cui incompatibilità è prevista nell’atto regionale di nomina: e l’incarico che lo stimato professionista Mario Russiello fino a pochi mesi fa ricopriva a seguito di convenzione con l’ODCEC presso l’ufficio tributi e da cui si sarebbe preventivamente dimesso. Ma il primo banco di prova per la maggioranza potrebbe essere l’elezione del presidente del consiglio dopo l’ esclusione del più votato di Arzano con 516 preferenze Rosario Errichiello, dalla competizione per la massima carica dell’Assise. In campo a contendersi i voti a scrutinio segreto ci saranno Mario Russiello, esperto contabile, e Luca Basile ex presidente Basket Arzano che da navigato politico avrebbe intessuto “contatti” con alcuni esponenti dell’opposizione per raggranellare qualche consenso. Ovviamente ci potrebbe essere il terzo incomodo ad appannaggio dell’opposizione.

Ivan Palazzi

Napoli, coppia di pusher arrestata dai carabinieri in via Marina

Perquisiti mentre percorrevano via Nuova Marina a bordo di un’auto, un 44enne del rione Sanità e una 46enne della zona dell’Università, entrambi già noti alle forze dell’ordine, sono stati trovati dai Carabinieri della stazione San Giuseppe in possesso di 4 panetti e 3 ‘stecchette’ di hashish, in totale circa 410 grammi di stupefacente, e di decine di euro in contanti. La donna guidava l’auto e l’uomo era seduto al lato passeggero: alla vista dei carabinieri l’uomo ha lanciato dal finestrino un borsello con all’interno la droga, che è stato recuperato. I due sono stati arrestati per detenzione di stupefacente a fini di spaccio e dopo le formalità di rito sono strati trasferiti nelle carceri di Poggioreale e Pozzuoli.

Appello De Luca per la liberazione del sindaco di Caracas di origini irpine

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 “Giungono dal Venezuela notizie drammatiche – ha dichiarato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca – e tra queste l’arresto del sindaco di Caracas Antonio Ledezma, di origini irpine. Esprimiamo al sindaco e alla sua famiglia la nostra solidarietà e facciamo appello affinché vengano al più presto ripristinate condizioni di rispetto democratico in una nazione amica che conta decine di migliaia di italo-venezuelani. Appello che rivolgiamo anche al governo italiano, già in prima linea sul piano diplomatico, per garantire la piena tutela dei diritti di libertà e democrazia”. 

Da Napoli a Siena per una rapina in un supermercato: tradito dalla foto su Fb

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Dalla provincia di Napoli a Siena per una rapina a mano armata e a volto scoperto, ma e’ stato tradito da una foto su Facebook. L’uomo, 51enne residente a Casavatore  e’ stato arrestato dai carabinieri come presunto responsabile della rapina avvenuta il 9 luglio in orario di chiusura in un supermercato Conad nel centro di Siena. Il colpo gli aveva fruttato un bottino da 10mila euro. Gli uomini del nucleo investigativo dei carabinieri sono riusciti a risalire a lui incrociando i filmati della telecamera interna al supermercato con il profilo facebook dell’uomo. Ad incastrarlo e’ stata la maglietta bianca con cui ha eseguito la rapina, lo stesso indumento che indossava in una foto postata sul profilo social qualche mese prima. Fin dai primi elementi probatori e dalle testimonianze della direttrice e di alcuni dipendenti del supermercato, che erano stati minacciati con la pistola per farsi consegnare il bottino, emergeva come l’autore della rapina fosse riconducibile ad “un gruppo di pregiudicati partenopei che gravitano nella Toscana meridionale”, ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Siena Giorgio Manca in una conferenza stampa. Dal monitoraggio delle celle telefoniche i carabinieri sono risaliti agli spostamenti del 51enne: giunto a Siena l’8 luglio, il giorno successivo ha compiuto la rapina per poi spostarsi ad Arezzo e, nella stessa serata, fare ritorno a Casavatore. Nel corso dell’arresto sono state eseguite perquisizioni personali e domiciliari dalle quali sarebbero emersi importanti elementi al vaglio degli investigatori, coordinati in questa indagine dal pm Antonino Nastasi, alla ricerca di alcuni complici. Il 51enne ora e’ detenuto nel carcere di Poggioreale, a Napoli, a disposizione dell’autorita’ giudiziaria.

Al Pan di Napoli la mostra “Rock!”, dal 2 al 30 settembre

Dal 2 al 30, al Pan-Palazzo delle Arti di Napoli, la mostra Rock!, in occasione della quale saranno in esposizione la camicia militare e la stella da sceriffo di Elvis Presley La mostra internazionale sul rock e i suoi linguaggi, nata da un’idea di Carmine Aymnone e Michelangelo Iossa, cade quest’anno a ridosso dei 40 anni dalla morte di Presley, avvenuta il 16 agosto 1977. Saranno esposti, tra gli altri, la camicia militare originale indossata da Elvis Presley durante il suo leggendario servizio di leva a Friedberg, in Germania (1958/1960), luogo dove conobbe la sua futura moglie Priscilla. E ancora, l’originale distintivo da sceriffo della Contea di Shelby (Tennessee) che venne consegnata ad Elvis Presley a Graceland il 28 dicembre 1970 dallo sceriffo Roy Nixon. Inoltre, la copia originale del quotidiano Memphis Press Scimitar del 17 agosto 1977, pubblicato il giorno seguente alla morte di Elvis Presley. Ci sono poi 30 roll-up descrittivi con testi e foto (dal titolo: “Il diario di Elvis” in italiano / inglese), ognuno 85 x 215 cm, con l’intera storia del re del rock. E, riproduzioni del testamento di Elvis Presley, di una sua lettera del 1956, della sua ultima lettera del 15 agosto 1977, del suo foglio di congedo militare. I reperti sono provenienti direttamente da collezioni di Memphis di proprietà dell'”Elvis Museum on Tour”. A questi oggetti si aggiungono numerose memorabilia (45 giri rari, spartiti) messe a disposizione dalla Fondazione Bideri – della storica casa editrice Bideri di Napoli – presieduta da Ferdinando Bideri che detiene i diritti d’autore del classico dei classici partenopeo ‘O sole mio che Elvis incise nel 1960 come It’s now or never, ancora oggi il suo singolo più venduto, e di Surrender (Torna a Surriento di Ernesto e Giambattista De Curtis). Di tutte le incisioni proposte dalla Fondazione Bideri ed esposte alla mostra, saranno disponibili QR-codes che consentiranno ai visitatori di Rock! di poterle ascoltare via smartphone. La mostra, realizzata in collaborazione con l’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Napoli, ha totalizzato oltre 77.000 visitatori nelle sue prime sei edizioni. Rock! ogni anno si svolge su una superficie espositiva di oltre 1.100 mq. del PAN – Palazzo delle Arti di Napoli: “tale continuità e tale estensione la rende una delle mostre espositive dedicate alla musica e ai suoi linguaggi tra le più ricche e ampie mai realizzate in Europa”, sottolineano gli organizzatori. Negli anni la mostra internazionale ROCK! ha consegnato il premio Rock! Legend, a leggende come David Gilmour (Pink Floyd), Graham Nash (The Hollies-CSN&Y), Joe Satriani, gli America, Ian Paice (Deep Purple), Uli Jon Roth (Scorpions), Pete Best (primo batterista dei Beatles), al Premio Oscar Nicola Piovani, Carl Palmer (ELP), Phil Palmer, Adrian Maben (il regista di Pink Floyd Live at Pompei), Fish (Marillion), Paul Whitehead (autore delle copertine dei Genesis), Eddie Kramer (ingegnere del suono e produttore di Jimi Hendrix, Rollins Stones, Led Zeppelin, David Bowie ?), Carmine & Vinnie Appice, Tony Levin (King Crimson), Roger Taylor (Duran Duran), alla coreografa Karole Armitage.

Il sindaco di Capaccio Paestum sulle biomasse: “no alle centrali”

Il sindaco di Capaccio Paestum, Franco Palumbo, in merito all’incontro a porte chiuse della Commissione riguardante la valutazione di un progetto per la realizzazione di un impianto di produzione di energia alimentato da biomasse di origine agricola, dichiara quanto segue: “La Casa comunale, come ho già detto in più di un’occasione, deve diventare un palazzo di vetro, trasparente e aperto a tutti. Non è tollerabile ciò che è accaduto. La Commissione è meramente consultiva, per cui avrebbe dovuto chiedere la collaborazione di tutti per una valutazione di merito, anziché trincerarsi dietro un aspetto puramente formale.  Questo passaggio doveva essere accompagnato dalla responsabile del servizio, visto che il sottoscritto ha rilevato delle irregolarità progettuali e annunciato già in precedenza la nuova politica in materia dell’Amministrazione. L’atteggiamento è stato poco professionale, per cui ho deciso di rimuovere la responsabile dal suo incarico. La commissione, essendo un atto di consiglio, sarà invece valutata dai componenti del consiglio comunale. Sul tema biomasse siamo stati chiari dal primo giorno: no alle centrali”.

“Clandestino”, originale rappresentazione della Compagnia della Città, questa sera al Palazzo delle Arti e del Teatro di Caserta

Ancora non si è spenta l’eco dell’ottimo risultato artistico alla Reggia di Caserta della Compagnia della Città con La rivoluzione siamo noi e già i giovani artisti casertani sono in campo con un’altra sfida teatrale. Questa sera al Palazzo delle Arti e del Teatro, a Caserta in corso Trieste n.239, nell’ambito delle iniziative del programma artistico realizzato da Ali della Mente in collaborazione con la cooperativa Tam Tam andrà messa in scena Clandestino, originale rappresentazione della Compagnia della Città in collaborazione con Cidis Onlus. Lo spettacolo è il prodotto finale del laboratorio teatrale derivato dal progetto A te la parola per il programma Migrazione e Integrazione del Ministero dell’Interno attuato dalla regione Campania. I giovanissimi immigrati integrati agli artisti ormai storici della Compagnia della Città affrontano uno dei temi più drammatici dell’umanità: il razzismo. È l’Africa la protagonista di questo percorso che parte dalla aggressione al mondo dei neri per giungere alla fuga attraverso il mare dei discendenti degli antichi schiavi e del confronto con la crisi che attanaglia la nostra società. Un incontro che pur sembrando scontro tra chi si sente invaso e chi cerca uno spazio per la dignità si tramuta in possibilità di conforto reciproco e, come nel caso dei giovani interpreti bianchi e neri di questa «installazione» teatrale scritta da Patrizio Ranieri Ciu, di efficace dimostrazione di quanto di positivo può essere realizzato in ogni circostanza di consapevole azione comune. Per la circostanza ingresso libero fino a capienza dei posti con spaghettacolo conclusivo dall’originale taglio tipicamente africano.

 

Amalfi, i Noe sequestrano piscina e lavanderia di un noto albergo

In data odierna, personale del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Salerno, su conforme richiesta della Procura della Repubblica, relativo ad un intero lussuoso complesso alberghiero e di ristorazione del Comune di Amalfi. Il reato contestato è quello di scarico non autorizzato di acque reflue industriali, provenienti dalla struttura residenziale, dall’impianto di lavanderia e dalle acque di contro lavaggio dei filtri di depurazione della piscina. In fase esecutiva, è stato inibito l’utilizzo della piscina e della lavanderia nonchè sono stati concessi venti giorni per lo sgombero della struttura abitativa. L’accertamento del reato si inserisce in un più ampio e complesso piano strategico, disposto dalla Procura, di controllo del rispetto della normativa ambientale da parte di strutture ricettive operanti nella costiera amalfitana e che, in alcuni casi, smaltendo in maniera illegittima i reflui provenienti dall’attività produttiva incidono in maniera significativa sul livello di inquinamento marino riscontrato a seguito di specifiche indagini che hanno già portato al recente sequestro della piscina di un hotel di
Positano.

I detenuti si fanno i selfie e li pubblicano su facebook: la scoperta nel carcere minorile di Airola

“Ancora uno sfregio all’Istituzione penitenziaria, ancora selfie scattati da detenuti all’interno del carcere minorile di Airola pubblicati liberamente sui social network. E ancora una SIM card sequestrata dalla Polizia Penitenziaria”. Ne da’ notizia il Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, attraverso un comunicato. “Il carcere e’ completamente fuori controllo dell’impiegato civile che svolge funzioni di direttore, che dopo i costanti e continui eventi critici avrebbe dovuto cambiare completamente l’organizzazione interna del carcere minorile”, denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Ma come e’ possibile che nessuno, ai vertici regionali e nazionali dell’Amministrazione della Giustizia Minorile, ha preso concreti provvedimenti per avvicendare l’attuale direttore facenti funzioni della struttura, che non ha affatto il controllo della situazione?”. Capece plaude al lavoro dei poliziotti in servizio nel carcere minorile che “continuano nella loro opera di controllo dell’ordine e sicurezza. Basti ricordare alle ultime brillanti operazioni dove e’ stata rinvenuta una Sim card occultata nella bocca di un detenuto e dopo qualche giorno alcuni detenuti venivano alle mani, durante la ‘socialita”, dove uno di loro e’ dovuto ricorrere alle cure ospedaliere perche’ aveva riportato un vistoso taglio sulla testa, che sembra gli sia stato procurato da un detenuto che da tempo stiamo chiedendo l’ allontanamento per la sua pericolosita’, e visto che e’ anche uno di coloro che partecipo’ ai disordini del 5 settembre 2016″. “E ci risulta – conclude il segretario del Sappe – che alcuni detenuti dell’IPM continuano a realizzare e pubblicare selfie scattati all’interno delle stanze di pernottamento. Per evitare il dilagare di questo fenomeno cosa sta facendo la Direzione? Assolutamente nulla”.

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