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Sant'Agnello, Procura proroga sgombero Social Housing: un anno in più per 53 famiglie

La Procura della Repubblica di Torre Annunziata in una nota chiarisce e proroga lo sgombero coatto del complesso di housing sociale in via MB Gargiulo a Sant’Agnello. Infatti non è sospeso, ma slitta di un anno intero. L'ordine emesso il 20 ottobre 2025 intimava agli occupanti di liberare entro il 20 dicembre prossimo le 53 unità abitative, i 64 box auto, i 12 posti moto, le 13 cantine, il locale deposito, la palestra riabilitativa e i 16 beni comuni come androni e scale.

Contrariamente a quanto circolato sui media locali nei giorni scorsi – con indiscrezioni su una sospensione in attesa della sentenza di primo grado del Tribunale – la Procura precisa che l'ordine non è mai stato fermato. Oggi, però, ha concesso una proroga fino al 20 gennaio 2026.

La decisione tiene conto dell'imminenza delle festività natalizie e di fine anno: avviare operazioni forzose in quel periodo "non appare opportuno", spiegano dal pool investigativo. Le famiglie, per ora, tirano un sospiro di sollievo, ma la spada di Damocle resta sospesa sul futuro del comparto.

Napoli, l’albero di Natale è un cantiere: 87 nomi per non dimenticare i morti sul lavoro

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Napoli– Non ci sono luci colorate o ghirlande tradizionali sull’albero che quest'anno svetta nella sede della Fillea Cgil di via Toledo. Ci sono, invece, i nomi di 87 persone che nel 2025 sono uscite di casa per andare a lavorare e non vi hanno più fatto ritorno. È l'"Albero delle vite cadute", l'installazione simbolica inaugurata oggi dal sindacato degli edili per commemorare le vittime delle "morti bianche" in Campania nell'anno che volge al termine.

L'opera è una fedele riproduzione in miniatura di un'area di cantiere: la struttura è composta da ponteggi, gru ed escavatori, mentre tra i rami trovano posto caschetti protettivi e cartelli sulle norme antinfortunistiche. Ogni pallina di Natale è un monito silenzioso, riportando il nome di un operaio deceduto sul campo.

Il bilancio di un anno tragico «Con questa iniziativa vogliamo riconfermare il nostro impegno quotidiano per la diffusione della cultura della sicurezza», ha dichiarato Vincenzo Maio, segretario generale della Fillea Campania, durante la cerimonia di accensione. I numeri descrivono una realtà spietata: nel 2025 l'edilizia si conferma, insieme ad agricoltura e logistica, il settore a più alto rischio.

La strage delle "cadute dall'alto" La scelta di utilizzare un ponteggio come struttura portante dell'albero non è casuale. Secondo i dati sindacali, la caduta dall'alto rimane la prima causa di morte nei cantieri. «Abbiamo scelto il ponteggio perché rappresenta la casistica più ricorrente nelle statistiche infortunistiche», ha spiegato Maio, ricordando anche gli sforzi comunicativi fatti durante l'anno, come la produzione di cartoon educativi per istruire i lavoratori sui rischi di elettrocuzione e asfissia.

L'installazione di via Toledo resterà esposta per tutto il periodo delle festività, trasformando un simbolo di gioia in un presidio di memoria e di lotta per il diritto alla vita nei luoghi di lavoro.

Circumvesuviana, dieci anni di crisi: record negativo e passeggeri in fuga

Napoli – La Circumvesuviana si conferma, per il decimo anno consecutivo, la peggiore ferrovia italiana. A certificarlo è il rapporto Pendolaria 2025, pubblicato ieri da Legambiente, che dipinge un quadro desolante della situazione: 12 mesi di disagi, guasti continui, cancellazioni improvvise e una drammatica fuga di passeggeri.

Secondo i dati, sono oltre 13 milioni i viaggiatori persi nell’ultimo decennio, segnale di una crisi di fiducia nei confronti di Eav, la società pubblica che gestisce il trasporto ferroviario nell’area metropolitana di Napoli.

La denuncia di Legambiente è netta: le promesse di rinnovamento – treni nuovi, maggiore frequenza e videosorveglianza – si scontrano con una realtà fatta di incendi, deragliamenti e silenzi. Il programma di consegna dei 57 nuovi treni, annunciato come soluzione per sostituire quelli ormai vecchi di 30 anni, procede a rilento, lasciando la rete sempre più vulnerabile e inadeguata.

I problemi si sono acuti di recente, con una lunga interruzione della tratta Napoli-Poggiomarino che ha ulteriormente penalizzato migliaia di pendolari. Massimo Aversa, segretario della Cisl Trasporti, ha rivolto un appello al presidente Fico: «Il report di Legambiente sancisce la chiusura di un altro anno nero per la Circumvesuviana.
Ritardi, disservizi e rischi per la sicurezza sono ormai all’ordine del giorno. Servono investimenti immediati su mezzi, tecnologia e personale, altrimenti il dossier del 2026 sarà solo l’ennesima conferma di un fallimento per Eav e per la Circumvesuviana».

Anche i dati regionali confermano il trend negativo: nel 2024 i viaggiatori sui treni regionali campani sono stati 255.535 al giorno, contro i 261.193 del 2019 e i 422.000 del 2009. «Non basta pensare a nuove infrastrutture – commenta Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania – se poi manca un’offerta di treni adeguata».

Non è solo la Circumvesuviana a pagare il prezzo di una gestione inefficiente: entra tra le peggiori d’Italia anche la tratta Salerno-Avellino-Benevento, definita da Pendolaria «un caso emblematico di ritardi, promesse e occasioni mancate». Il quadro generale è chiaro: la Campania chiede risposte concrete e tempi certi per invertire la rotta di un trasporto pubblico sempre più in crisi.

Orta di Atella, immobile fantasma trasformato in discarica abusiva: scatta il maxi sequestro dei Carabinieri

Orta di Atella - Era diventato un monumento al degrado e all'illegalità, un "non luogo" dove smaltire tutto ciò che non si voleva tracciare. Un complesso immobiliare mai finito, scheletro di cemento disabitato, è stato trasformato nel tempo in una vera e propria bomba ecologica.

I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Marcianise hanno posto sotto sequestro l'intera area nel tardo pomeriggio di ieri, 17 dicembre 2025, nell'ambito di un'operazione mirata al contrasto dei crimini ambientali.

Il blitz rientra nei servizi di controllo straordinario del territorio focalizzati sulla cosiddetta "Terra dei Fuochi", un'area che continua a richiedere la massima attenzione delle forze dell'ordine per prevenire roghi tossici e sversamenti illeciti. Quando i militari sono entrati nella proprietà, si sono trovati di fronte a uno scenario desolante: l'edificio, strutturato in tre corpi di fabbrica distinti, nascondeva al suo interno circa 50 locali, verosimilmente progettati in origine come box auto e seminterrati, ora completamente saturi di immondizia.

I rifiuti pericolosi

Non si trattava di semplice incuria. I Carabinieri hanno documentato la presenza di ingenti quantitativi di rifiuti speciali, sia pericolosi che non pericolosi. Tra le mura di cemento grezzo erano stati accatastati vecchi mobili, materassi, bidoni di vernici e solventi, parti meccaniche e di carrozzeria di autovetture (probabile provento di attività di smontaggio illecito), guaine bituminose e rifiuti solidi urbani di ogni genere. Una discarica a cielo aperto, ma nascosta tra le pareti di un cantiere fantasma, gestita nell'ombra.
Le condizioni dei luoghi non lasciavano spazio a dubbi: il manufatto era stato adibito sistematicamente a discarica illegale. Gli accertamenti immediati hanno permesso di identificare la proprietà dello stabile, alla quale è stato notificato il provvedimento di sequestro. Al momento, le ipotesi di reato contestate a carico di ignoti sono quelle di abbandono di rifiuti pericolosi e gestione illecita di rifiuti.

Ma c'è un dettaglio che aggrava il quadro: dalle indagini è emerso che l'immobile non era nuovo alle cronache giudiziarie. La struttura, infatti, era già stata sottoposta a sequestro penale nel lontano 2008 per violazioni in materia di abusivismo edilizio. Da allora, per oltre 17 anni, non è mai intervenuto alcun provvedimento di dissequestro da parte dell’Autorità Giudiziaria, né alcun atto amministrativo del Comune per sanare o abbattere l'opera. Un limbo burocratico che ha favorito la trasformazione dell'abuso edilizio in scempio ambientale.

Tragedia di Gianturco, la verità nei fotogrammi: Giacomo Burtone ucciso dal mezzo di un collega

Napoli -– Non è stata una fatalità imponderabile, ma un drammatico incidente la cui dinamica è ora scolpita nei file della videosorveglianza. La morte di Giacomo Burtone, l’operaio 49enne originario di Cercola deceduto nell’area industriale di via Gianturco, ha trovato una spiegazione nei "video choc" acquisiti dai Carabinieri. A ucciderlo è stato un collega alla guida di un mezzo pesante.

La dinamica dell’impatto

Secondo quanto ricostruito dai militari della compagnia di Poggioreale, guidati dal capitano Tiziano Laganà, i fatti si sono svolti all'interno di un'area di stoccaggio container. Burtone era intento a svolgere le proprie mansioni attorno a un camion quando è stato centrato in pieno da un "rimorchiatore", un potente mezzo meccanico utilizzato per la movimentazione delle grandi casse metalliche.

Le immagini, definite dagli inquirenti "raccapriccianti", mostrano il veicolo muoversi a velocità sostenuta all'interno del perimetro di lavoro. L’impatto è stato violento e improvviso: il 49enne è rimasto schiacciato sotto il peso del mezzo, morendo sul colpo. Ogni tentativo di rianimazione da parte dei colleghi presenti si è rivelato purtroppo inutile.

L'inchiesta e le reazioni

Il conducente del mezzo è ora iscritto nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato di omicidio colposo. Gli accertamenti si concentrano ora sul rispetto delle norme di sicurezza interne al cantiere e sull'eventuale malfunzionamento dei sistemi di segnalazione del rimorchiatore.

L’ennesima morte "bianca" ha riacceso con forza il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro campani. Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil di Napoli e della Campania, ha espresso parole durissime sull'accaduto:

«Questa tragedia è la dimostrazione che sulla sicurezza servono misure straordinarie. Laddove non si rispettano i contratti collettivi e si lascia spazio alla sola velocità produttiva, lì si insidia un fenomeno che va contrastato con mezzi eccezionali».

La salma di Burtone resta a disposizione dell'Autorità Giudiziaria per i rilievi autoptici, mentre il cantiere di via Gianturco è finito sotto sequestro per permettere ulteriori verifiche tecniche.

Nuovo stadio del Napoli, Manfredi frena: “Sì al progetto, ma solo se è realizzabile”

Il Comune di Napoli non chiude alla possibilità di un nuovo stadio per la Ssc Napoli, ma invita a tenere i piedi ben piantati a terra. A chiarire la posizione di Palazzo San Giacomo è il sindaco Gaetano Manfredi, intervenuto a margine di un evento legato all’America’s Cup all’istituto Marie Curie di Ponticelli.

“Con il ministro Abodi siamo in contatto continuo per trovare soluzioni positive per le opportunità della città, anche per gli Europei”, ha spiegato Manfredi, sottolineando come il confronto con il Governo sia costante. Sullo stadio Diego Armando Maradona, il sindaco ribadisce che il lavoro è già avviato: “Sul Maradona stiamo andando avanti, sulla progettazione e anche sul reperimento delle risorse. Cerchiamo di muoverci su delle prospettive concrete”.

Più complesso il discorso legato all’ipotesi di un nuovo impianto nella zona del mercato Caramanico. Anche in questo caso, Manfredi tiene a precisare che non esiste una preclusione politica: “Non siamo mai stati contro la possibilità che ci sia un nuovo stadio. Se la società vuole fare un nuovo stadio, noi siamo assolutamente favorevoli”. Subito dopo, però, arrivano le condizioni che rendono il progetto tutt’altro che semplice. “È chiaro che deve essere un’ipotesi realizzabile”, avverte il sindaco, entrando nel merito delle criticità dell’area individuata.

“Il Caramanico è un mercato dove ci sono 500 concessionari che hanno una concessione a lungo termine, quindi è veramente molto difficile spostare tutti da lì perché loro hanno un diritto”, spiega Manfredi, ricordando come il tema dei diritti acquisiti rappresenti un ostacolo rilevante. A questo si aggiunge la questione dei tempi: “Io l’ho detto dall’inizio, anche perché noi per gli Europei abbiamo dei tempi abbastanza serrati”.

La linea dell’amministrazione resta dunque improntata al dialogo, ma senza scorciatoie. “C’è sempre dialogo da parte del Comune”, conclude il sindaco, “però su cose che sono tecnicamente realizzabili”. Un messaggio chiaro alla società azzurra: apertura massima, ma solo davanti a progetti concreti e sostenibili.

Botafogo, esonero lampo per Davide Ancelotti: out dopo cinque mesi

Si chiude in anticipo e con più ombre che luci la prima avventura da capo allenatore di Davide Ancelotti. Il Botafogo ha ufficializzato l’esonero del tecnico trentaseienne dopo appena cinque mesi dal suo approdo a Rio de Janeiro, mettendo fine a un progetto che avrebbe dovuto avere respiro lungo e che invece si è arenato ben prima della scadenza contrattuale fissata a dicembre 2026.

Sul campo i risultati non hanno convinto fino in fondo. Il Botafogo ha chiuso il campionato brasiliano al sesto posto, lontanissimo dalla vetta e con un distacco di sedici punti dal Flamengo campione, mentre in Copa Libertadores il cammino si è fermato agli ottavi di finale contro la LDU di Quito. Un bilancio giudicato insufficiente per una squadra chiamata a confermarsi dopo i successi della stagione precedente.

Eppure, secondo quanto riportato da O Globo, la dirigenza non aveva inizialmente bocciato in toto il lavoro dell’ex assistente di Real Madrid e Napoli. La valutazione tecnica era considerata nel complesso positiva, ma appesantita da un dato che ha fatto scattare l’allarme all’interno del club: il numero elevato di infortuni muscolari registrati nel corso della stagione.

Proprio questo aspetto avrebbe innescato la rottura definitiva. Il Botafogo avrebbe individuato nel preparatore atletico Luca Guerra, uomo di fiducia di Ancelotti, il principale responsabile dei problemi fisici, chiedendo al tecnico un cambio immediato nello staff. Di fronte alla richiesta di rinunciare al suo collaboratore, Ancelotti avrebbe inizialmente aperto al dialogo per poi scegliere di difendere il proprio gruppo di lavoro. Una presa di posizione che ha segnato il punto di non ritorno e spinto il club a interrompere subito il rapporto.

Truffe agli anziani, sgominata rete tra Abruzzo e Campania: un arresto e sei denunciati

Colpivano le vittime più fragili, gli anziani, con il collaudato schema della “truffa del falso familiare”, poi facevano sparire i soldi trasformandoli in criptovalute. Un’organizzazione con base tra Napoli e Caserta, attiva su tutto il territorio nazionale, è stata smantellata dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Pescara, che hanno eseguito una misura degli arresti domiciliari e denunciato altre sei persone. Tutti gli indagati risiedono tra le province di Napoli e Caserta.

L’operazione è scattata sotto il coordinamento della Procura della Repubblica ed è il risultato di un’indagine avviata nel giugno 2024, dopo la denuncia presentata da un anziano del circondario pescarese. L’uomo era stato raggirato con una telefonata in cui un finto familiare, facendo leva sull’urgenza e sulla paura, era riuscito a farsi consegnare 997 euro, seguendo un copione ormai tristemente noto.

Gli accertamenti successivi hanno consentito di ricostruire i ruoli e le responsabilità all’interno del gruppo e di individuare una struttura organizzata, capace di operare a distanza e su più regioni. La misura cautelare degli arresti domiciliari è stata disposta anche alla luce delle perquisizioni effettuate lo scorso novembre, con il supporto dei carabinieri di Napoli e Caserta, durante le quali sono stati sequestrati numerosi telefoni cellulari e supporti informatici.

Dall’analisi dei dispositivi e dei flussi finanziari è emerso un elemento chiave: il denaro ottenuto dalle truffe veniva rapidamente convertito in bitcoin, un sistema utilizzato per rendere più difficile la tracciabilità dei proventi illeciti. Un dettaglio che ha rafforzato il quadro indiziario e confermato la dimensione organizzata dell’attività criminale.

Omicidio Vassallo, la Cassazione annulla ancora l’ordinanza del Riesame di Salerno

Ancora una volta la Cassazione interviene sul caso dell’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica-Acciaroli ucciso nel 2010, e rimette in discussione l’impianto accusatorio. Gli ermellini hanno infatti annullato per la seconda volta l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Salerno che aveva confermato la misura cautelare disposta dal gip nei confronti del colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, dell’ex brigadiere Lazzaro Cioffi, dell’imprenditore Giuseppe Cipriano e dell’ex collaboratore di giustizia Romolo Ridosso.

Il nodo resta quello dei gravi indizi di colpevolezza. Su questo punto la Suprema Corte, accogliendo il ricorso presentato dalla difesa di Cagnazzo, ha ritenuto non adeguatamente motivata la decisione del Riesame, disponendo il trasferimento degli atti a un’altra sezione, chiamata ora a rivalutare l’intero quadro indiziario. Un passaggio che pesa come un macigno su un’inchiesta già segnata da forti contrasti giudiziari.

I quattro indagati erano finiti in carcere circa un anno fa, accusati a vario titolo di essere coinvolti nell’omicidio del primo cittadino simbolo della lotta alla criminalità e alla speculazione sul territorio cilentano. Il Tribunale del Riesame di Salerno aveva inizialmente confermato le misure cautelari, salvo poi revocarle in un secondo momento, lasciando comunque i quattro in detenzione per un periodo complessivo di sette mesi.

Con questo nuovo annullamento, la Cassazione non entra nel merito delle responsabilità, ma rimarca ancora una volta la fragilità delle valutazioni fin qui espresse sui presunti indizi. Un segnale forte che riapre interrogativi e allunga i tempi di una vicenda giudiziaria complessa, che da anni attende una verità definitiva. La partita ora passa a un nuovo collegio, chiamato a riesaminare gli atti e a pronunciarsi su basi che, per la seconda volta, la Suprema Corte ha giudicato insufficienti.

Arzano, furto di energia e pistola: arrestati l'imprenditore Luigi Attrice e il padre

Arzano– Un’azienda operativa senza contratto di energia ma alimentata lo stesso, grazie a un presunto allaccio diretto alla rete elettrica. È lo scenario ricostruito dai carabinieri della Tenenza di Arzano nel tardo pomeriggio di ieri, al termine di un intervento in uno stabilimento che produce infissi in alluminio e ferro.

I militari avrebbero accertato l’assenza di una regolare fornitura, nonostante l’illuminazione e i macchinari risultassero funzionanti: da qui la contestazione del furto di energia elettrica, con il sequestro dell’impianto abusivo e gli accertamenti tecnici per quantificare il danno.

Ma il controllo avrebbe fatto emergere anche un secondo fronte, ben più delicato. In uno degli uffici, infatti, è stata rinvenuta e sequestrata una pistola calibro .357 Magnum con matricola abrasa e 6 proiettili nel tamburo. Nel corso della perquisizione sarebbero state recuperate anche 43 cartucce dello stesso calibro, 50 cartucce calibro 9x21, 7 cartucce calibro 7,65 e una carabina ad aria compressa.

In manette sono finiti i titolari della società: Luigi Attrice, 32 anni, e il padre, 60 anni. Dopo le formalità di rito, i due sono stati posti agli arresti domiciliari, in attesa di giudizio, e dovranno rispondere di furto di energia elettrica e detenzione di arma clandestina (oltre alle ulteriori valutazioni dell’autorità giudiziaria in relazione alle munizioni).

 Il nome del 32enne compare nelle inchieste sul clan ella 167

Il nome del 32enne – secondo quanto riportato nella bozza – compare in precedenti atti d’indagine legati al contesto criminale della zona 167 e alla cosca dei Monfregolo; si tratta però di un riferimento di contesto che, allo stato, non equivale a nuove contestazioni in questo procedimento.

Il nome di Luigi Attrice compare in molte inhcieste giudizairie e ordinanze cautelari che riguardoano il clan della 167 e in particolare la cosca dei Monfregolo.

P.B.

Acerra, scoperta pescheria abusiva in casa: sequestrati 110 chili di anguille protette

Una vera e propria pescheria clandestina, nascosta all’interno di una dimora privata nell’agro del Comune di Acerra. È quanto hanno scoperto i Carabinieri Forestali nel corso di un’operazione mirata al controllo della filiera ittico-alimentare, condotta dai militari del Nucleo CITES di Napoli, del Nucleo Forestale di Marigliano e della Stazione dei Carabinieri di Acerra. L’intervento nasce da una segnalazione che indicava la presenza di un’attività abusiva dedita soprattutto alla vendita di anguille.

Una volta sul posto, i militari si sono trovati davanti a uno scenario inequivocabile. In un manufatto metallico erano state allestite vasche in vetro contenenti numerosi esemplari di Anguilla anguilla, insieme a una bilancia per alimenti e a tutta l’attrezzatura tipica della pesca di frodo. Reti a maglie strette utilizzate per la cattura delle cieche, lo stadio giovanile dell’anguilla, e cosciali da pesca per operare in fiumi e torrenti completavano il quadro di un’attività organizzata e tutt’altro che occasionale.

A confermare la finalità commerciale dell’illecito sono stati rinvenuti anche alcuni block notes, nei quali erano annotate prenotazioni, quantitativi di pescato e somme di denaro da riscuotere dai clienti. Un sistema di vendita strutturato, portato avanti in totale assenza di autorizzazioni e senza alcuna garanzia per la salute dei consumatori.

L’operazione ha portato al deferimento all’autorità giudiziaria di un uomo di 73 anni, proprietario dell’immobile, e al sequestro di oltre 110 chilogrammi di anguille detenute senza documentazione che ne attestasse la provenienza. Tutta l’attrezzatura utilizzata per la pesca illegale è stata posta sotto sequestro, mentre il personale dell’Asl, intervenuto successivamente, ha contestato sanzioni amministrative per la totale mancanza dei requisiti igienico-sanitari.

La gravità del fatto è aggravata dalla specie coinvolta. L’Anguilla anguilla è inserita negli elenchi della Convenzione di Washington ed è considerata vulnerabile, tanto che oltre il 95 per cento della popolazione è già scomparso. Si tratta di una specie a rischio estinzione, classificata nella lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, il cui ciclo vitale richiede anni di migrazioni dai fiumi al mare per la riproduzione.

Gli esemplari sequestrati, ancora vivi, sono stati liberati in mare in una zona ritenuta idonea. Un gesto che restituisce valore all’azione dei Carabinieri Forestali, mirata non solo a reprimere le illegalità economiche, ma anche a proteggere un ecosistema marino sempre più depredato. L’operazione, infatti, ha un duplice obiettivo: tutelare la salute dei consumatori e difendere un patrimonio naturale messo seriamente a rischio da pratiche illegali e predatorie.

La Compagnia teatrale Oplontis torna al Supercinema di Castellammare per l'appuntamento natalizio

La compagnia teatrale Oplontis, diretta dal regista Leopoldo Speranza, torna anche quest’anno sul palcoscenico del Supercinema di Castellammare di Stabia per il tradizionale appuntamento natalizio.

Saranno tre serate imperdibili, all’insegna della comicità partenopea più autentica, che promettono di divertire e coinvolgere il pubblico stabiese, da sempre affezionato e pronto ad accogliere con entusiasmo gli artisti della compagnia, nota per la sua verve e professionalità.

Dal 19 al 21 dicembre la compagnia teatrale Oplontis celebra i suoi trent’anni di attività portando in scena al Supercinema di Castellammare di Stabia la commedia “Arezzo 29 in tre minuti”.

Il testo, in due atti, è firmato dai fratelli Gaetano e Olimpia Di Maio – rispettivamente commediografo e poeta lui, attrice e impresaria lei – entrambi noti per aver affrontato con ironia e comicità temi di forte rilevanza sociale.

Ambientata in un tipico basso napoletano, “Arezzo 29 in tre minuti”,racconta le disavventure del tassista Salvatore e della sua gelosissima moglie Vincenza. La regia di Leopoldo Speranza guida un cast che punta a regalare al pubblico stabiese una serata di pura comicità, tra equivoci, colpi di scena e un finale sorprendente.

Il cast vede impegnati Stefania Lamberti, Leopoldo Speranza – nella doppia veste di attore e regista – Roberto Nolano, Federica Caligiuri, Mimmo Anastasio, Loretana Manna, Mario Scarpa, Mariarosaria Pellino, Peppe Forcella, Francesca De Pascale, Enzo Rago, Gianmario Savastano.

Il contributo tecnico e organizzativo è affidato ad  Antonello De Simone e Vito Orlando per luci e audio, Massimo Malvolta per la scenografia.

Per chi ama il teatro napoletano non solo divertimento, anche un appuntamento che celebra una lunga storia di passione artistica.

Di seguito le informazioni nel dettaglio:

Venerdì 19 dicembre ore 20:30

Sabato   20 dicembre ore 20:30

Domenica 21 dicembre ore 19:00

Location: Teatro Supercinema, Castellammare di Stabia.

Info e prenotazioni: 3293956795

Avellino: sequestrate 15mila bombe clandestine e 18mila decorazioni pericolose

Avellino– Con l’avvicinarsi delle feste, il mercato nero dei fuochi d’artificio e degli addobbi natalizi “taroccati” o pericolosi si mobilita, ma la Guardia di Finanza risponde picche. Il Comando Provinciale di Avellino ha sferrato una serie di colpi mirati, intensificando i controlli nel territorio irpino.

L’obiettivo: stroncare il traffico illecito di materiale esplodente e la vendita di prodotti contraffatti o insicuri che possono trasformare le celebrazioni in una trappola per i consumatori.

Dall’inizio del mese, i militari dei reparti territoriali hanno fatto piazza pulita in diverse attività commerciali della provincia. Il bottino è impressionante: oltre 15.000 artifici pirotecnici sequestrati perché privi delle necessarie autorizzazioni per una detenzione sicura. Due persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria per violazione dell’articolo 678 del Codice Penale (detenzione pericolosa di materie esplodenti).

Ma non solo fuochi illegali. Nella stessa rete sono finiti più di 18.000 articoli natalizi – tra decorazioni elettriche, luci e prodotti cosmetici – giudicati non conformi alle severe norme di sicurezza. Per questa parte, due soggetti sono stati segnalati alla Camera di Commercio locale.

Le operazioni si inseriscono in un più ampio piano di contrasto voluto dal Prefetto di Avellino in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Un’azione che va ben oltre la semplice repressione: "Queste attività – sottolineano dalla Finanza – rappresentano un presidio costante di legalità". Uno scudo a protezione dell’incolumità fisica dei cittadini e delle famiglie, ma anche una garanzia per le imprese oneste, troppo spesso soffocate dalla concorrenza sleale di chi aggira le regole.

Mentre la città si illumina a festa, le Fiamme Gialle lanciano un monito chiaro: il mercato dei prodotti natalizi, soprattutto quelli legati alla pirotecnica, sarà sotto costante osservazione. Per evitare che, tra un brindisi e un regalo, a esplodere sia un pericolo nascosto.

 

Arzano, inquinamento oltre la soglia limite: scattano misure urgenti sino al 24 dicembre

Arzano –  I livelli di PM10 hanno superato la soglia di attenzione. A segnalarlo è stata l’Arpac, che ha rilevato concentrazioni superiori a 50 microgrammi per metro cubo nelle aree IT1507 e IT1508 nella giornata dell’11 dicembre 2025. Alla luce dei dati trasmessi dall’U.O.C. Monitoraggio e CEMEC e della persistenza di condizioni meteo-ambientali sfavorevoli al rimescolamento dell’aria, il Comune di Arzano ha adottato misure temporanee e urgenti per la tutela della salute pubblica.

Con nota del 15 dicembre è stato acquisito il bollettino ARPAC di monitoraggio della qualità dell’aria relativo alla giornata di giovedì 11 dicembre 2025, dal quale si evince il superamento del limite di 50 µg/m3 di PM10, della qualità dell’aria delle zone IT1507 e IT1508 e la presenza di concomitanti condizioni meteo ambientali che non favoriscono il rimescolamento dell’aria.

La Procedura operativa in questi casi prevede, l’obbligo, in capo ai Comuni destinatari, tutti appartenenti alla zona succitata (comprendente anche il territorio comunale di Arzano), l’adozione, nel giorno feriale successivo alla comunicazione, dei provvedimenti di contrasto del PM10 previsti per i tre giorni successivi e la verifica del loro rispetto.

Pertanto con apposita ordinanza sindacale si è avvisato la cittadinanza, al fine di ridurre le emissioni di inquinanti in atmosfera, dal 20 dicembre – 24 dicembre 2025: il divieto per qualsiasi tipologia di combustione all’aperto anche per abbruciamento in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro dei materiali vegetali, e il divieto di utilizzare generatori con la classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle, fermi restando i limiti e le deroghe previste.

Disponendo il potenziamento dei controlli riguardo al rispetto del divieto di utilizzo degli impianti termici a biomassa legnosa, di combustione all’aperto e di spandimento dei liquami e del divieto per tutti i veicoli di sostare con il motore acceso, come previsto da Codice della Strada. Avvertendo che, salvo i casi previsti dal Codice penale o da diversa disposizione di legge, per la violazione della presente ordinanza è prevista l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria. Il servizio di controllo spetterà alle Polizia Locale, unitamente a tutti gli altri Agenti della Forza Pubblica.

P.B.

Napoli, incidente in via Nuova Poggioreale: donna investita da scooter in corsia preferenziale

Napoli - Ancora un drammatico incidente stradale in via Nuova Poggioreale, la strada che ormai da anni è al centro delle proteste dei residenti per la sua pericolosità. Ieri mattina una donna è stata investita da uno scooter che procedeva a velocità sostenuta nella corsia preferenziale, trasformando l’ennesima corsa in tragedia sfiorata.

La vittima, madre di un cittadino che ha subito segnalato l’accaduto al deputato Francesco Emilio Borrelli, ha riportato la frattura scomposta di tre costole e la rottura del bacino pubico ileo sinistro. Solo per un miracolo non si è aggiunta all’elenco delle vittime della strada.

Sul posto sono scoppiati immediatamente momenti di grande tensione: traffico bloccato, mezzi a terra e una folla di cittadini accorsi per prestare soccorso. Le immagini che circolano sui social mostrano una scena ormai tristemente familiare: panico, rabbia e la solita sensazione di impotenza di fronte a una strada che sembra trasformarsi in una pista di gara urbana.

«Da anni denunciamo che via Nuova Poggioreale è una strada pericolosissima – dichiara Borrelli – qui si corre come su una pista e le corsie preferenziali vengono utilizzate come autostrade urbane. È inaccettabile». Il deputato chiede interventi immediati e strutturali: dossi rallentatori, strisce pedonali rialzate, dispositivi anti-velocità e l’istituzione di vere Zone 30. «Non possiamo più affidarci solo ai controlli sporadici – prosegue Borrelli – la sicurezza si garantisce anche modificando fisicamente le strade».

A questo, aggiunge, va un giro di vite senza precedenti con pene severissime per chi guida in maniera pericolosa e incosciente. «Chi mette a rischio la vita degli altri sta commettendo un atto di irresponsabilità gravissimo. Non possiamo continuare a contare feriti e morti prima di intervenire».

Rione Sanità, scacco al clan Sequino-Savarese, demolito altarino di Emanuele Tufano: 8 arresti

Napoli – Lo Stato torna a far sentire la sua presenza nel cuore del Rione Sanità, smantellando la rete militare del clan e abbattendo i simboli del potere criminale.

Dalle prime luci dell'alba di oggi, 18 dicembre 2025, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 8 soggetti, ritenuti gravemente indiziati di detenzione e porto illegale di armi da fuoco, con l’aggravante del metodo mafioso.

L'arsenale dei Sequino-Savarese

L'inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e sviluppatasi tra il 2024 e il 2025, ha svelato l'esistenza di un vero e proprio arsenale a disposizione del gruppo criminale. Le armi non erano semplici strumenti di difesa, ma il mezzo necessario per imporre il controllo sul territorio e garantire l'egemonia del cartello Sequino-Savarese.

Le indagini tecniche hanno permesso di documentare non solo la disponibilità di pistole e munizioni, ma anche i nascondigli utilizzati per occultarle, pronti ad essere aperti per ridefinire gli equilibri criminali del quartiere.

Giù l'altarino di Emanuele Tufano

L'operazione odierna assume un valore fortemente simbolico oltre che giudiziario. Contestualmente agli arresti e alle perquisizioni a tappeto, le forze dell'ordine hanno proceduto alla rimozione di un’edicola votiva abusiva eretta nel cuore della Sanità.

L'altarino era stato "edificato" per omaggiare Emanuele Tufano, il giovanissimo ucciso a soli 15 anni la notte del 24 ottobre 2024. Quel "monumento" non era solo un luogo di ricordo, ma secondo gli inquirenti rappresentava un marchio territoriale, un sigillo che celebrava l'appartenenza a logiche di camorra anche dopo la morte.

La scia di sangue e il processo

La rimozione dell'edicola riapre una ferita mai rimarginata nel tessuto sociale della città e si collega strettamente agli sviluppi giudiziari recenti. L'omicidio di Tufano avvenne durante un violento conflitto a fuoco tra "paranze" di giovanissimi: da una parte il gruppo della Sanità, dall'altra quello del Mercato.

Proprio nelle scorse settimane, la Procura ha chiesto il processo per i presunti responsabili di quella notte di follia. Un commando di fuoco che trasformò le strade di Napoli in un far west, spezzando la vita di un minorenne e ferendone altri. L'operazione di oggi chiude il cerchio, colpendo chi, in quel contesto di violenza giovanile e criminalità organizzata, continuava ad armarsi per mantenere il potere.

 

Napoli, nuovo colpo al clan Amato-Pagano: 11 arresti

Napoli -  Undici misure cautelari sono state eseguite dalla Direzione Investigativa Antimafia di Napoli nei confronti di soggetti ritenuti, a vario titolo, affiliati al clan camorristico Amato-Pagano. Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, è stato notificato per delega del Procuratore della Repubblica.

Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere di stampo camorristico, intestazione fittizia di beni e riciclaggio, con l’aggravante di aver agito per agevolare il sodalizio criminale. Il clan Amato-Pagano, noto anche come quello degli “scissionisti”, opera stabilmente nei comuni di Melito di Napoli e Mugnano, oltre che in aree dei quartieri napoletani di Secondigliano e Scampia.

L’operazione rappresenta un nuovo capitolo di un’indagine più ampia condotta dal Centro Operativo DIA di Napoli e coordinata dalla DDA partenopea. Gli accertamenti hanno riguardato esponenti apicali del clan, nato dalla sanguinosa scissione dallo storico gruppo dei Di Lauro. Una faida che ha segnato profondamente gli equilibri criminali dell’area nord di Napoli.

Il blitz odierno si inserisce nel solco dell’attività cautelare già eseguita il 17 dicembre 2024, quando furono colpiti 53 indagati, molti dei quali ritenuti figure di vertice dell’organizzazione. In quell’occasione gli inquirenti avevano ricostruito l’organigramma del clan, individuando la leadership nei discendenti diretti dei fondatori Raffaele Amato e Cesare Pagano, entrambi detenuti e sottoposti al regime carcerario del 41 bis.

Secondo quanto emerso dalle nuove indagini, il clan Amato-Pagano continuava a essere pienamente operativo, forte di una struttura capillare e di una rigida suddivisione dei ruoli. Accanto agli affiliati stabili, l’organizzazione poteva contare anche su soggetti esterni che, pur non formalmente inseriti nel sodalizio, fornivano un contributo sistematico e concreto alle attività criminali.

Tra gli elementi emersi figura la gestione delle cosiddette “mesate”, somme di denaro destinate ai familiari — in particolare alle mogli — degli affiliati detenuti. I versamenti, secondo gli investigatori, erano calibrati in base al rango rivestito dal detenuto all’interno del clan, confermando l’esistenza di un sistema di welfare criminale funzionale a mantenere compatta l’organizzazione.

I summit a casa di insospettabili coniugi di Melito

Le indagini hanno inoltre fatto luce sulla necessità del clan di disporre di luoghi ritenuti “sicuri” per incontri e riunioni operative. In questo contesto sono stati raccolti gravi indizi a carico di una coppia di coniugi che avrebbe messo a disposizione la propria abitazione, nel centro di Melito di Napoli, per ospitare esponenti di spicco del sodalizio. Durante le riunioni, i proprietari si sarebbero allontanati, lasciando l’immobile nella piena disponibilità degli affiliati.

Un ulteriore filone investigativo riguarda la disponibilità di auto e moto di elevato valore commerciale, nella disponibilità di fatto di membri di rilievo del clan ma formalmente intestate ad aziende riconducibili a imprenditori compiacenti. Per schermare i reali proprietari ed eludere i controlli delle forze dell’ordine, sarebbero stati predisposti falsi contratti di noleggio.

Infine, il provvedimento cautelare contesta anche condotte di riciclaggio e autoriciclaggio di denaro di provenienza illecita. I fondi, secondo l’accusa, venivano caricati su carte di credito prepagate e successivamente trasferiti all’estero, in particolare in Spagna. Nel quadro indiziario rientrano anche tentativi di estorsione ai danni di imprenditori del territorio.

Un’operazione che, ancora una volta, fotografa la capacità del clan Amato-Pagano di rigenerarsi e di mantenere il controllo di ampie porzioni del territorio, nonostante i colpi inferti negli ultimi anni dalle inchieste giudiziarie.

Le mani del clan Liccardi su Terracina: il blitz “Porta Napoletana”

Un’operazione su più fronti, tra Roma, Napoli e il litorale pontino, riaccende i riflettori sulle presunte infiltrazioni camorristiche nel tessuto politico-amministrativo di Terracina.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Latina hanno eseguito una serie di misure cautelari personali e reali emesse dal GIP del Tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia capitolina.

Al centro dell’inchiesta, reati pesanti: scambio elettorale politico-mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, trasferimento fraudolento di valori e turbata libertà degli incanti. Contestualmente è scattato un sequestro preventivo finalizzato alla confisca: immobili e quote societarie per un valore complessivo indicato dagli investigatori in oltre
10 milioni di euro, cifra che in un passaggio operativo viene quantificata anche in oltre
11 milioni.

Il nome chiave: Eduardo Marano, “uomo di punta” e ponte con Secondigliano

Tra i principali destinatari del provvedimento spicca Eduardo Marano, indicato dagli inquirenti come figura apicale dell’orbita Liccardi, clan storico dell’Alleanza di Secondigliano, radicato nell’area nord di Napoli. Per la DDA, Marano non sarebbe un comprimario: il suo ruolo, nella ricostruzione investigativa, è quello di “cerniera” tra la forza intimidatoria del gruppo e le dinamiche locali, con capacità di incidere su rapporti economici e – soprattutto – su scelte e interessi nel contesto cittadino di Terracina.

Il profilo di Marano, sempre secondo l’impostazione accusatoria, assume ulteriore peso anche per la dimensione familiare: è il marito di Patrizia Liccardi, indagata in stato di libertà. Un legame che, per chi indaga, rafforzerebbe la lettura di un “insediamento” stabile e non occasionale di una famiglia collegata – anche per vincoli di sangue – al clan di Secondigliano, con proiezioni sul basso Lazio.

In manette (ai domiciliari) anche il consigliere comunale Gavino De Gregorio

Nell’elenco dei destinatari delle misure cautelari figura anche Gavino De Gregorio, consigliere comunale di Terracina (lista del sindaco Giannetti), finito agli arresti domiciliari. L’inchiesta lo colloca in un asse operativo con Marano: un rapporto che, nella prospettiva degli inquirenti, avrebbe saldato interessi politici locali e disponibilità criminali riconducibili all’area Liccardi.

De Gregorio – assicuratore di professione, secondo quanto riportato negli atti citati in ambienti investigativi – viene descritto come soggetto in grado di muoversi tra i gangli dell’amministrazione e le relazioni economiche del territorio, ruolo che lo avrebbe reso funzionale, sempre secondo l’accusa, a operazioni di pressione, mediazione e “garanzia” nell’interesse del gruppo.

L’inchiesta: indagini tra giugno 2022 e ottobre 2023

Le attività, svolte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Latina e coordinate dalla DDA di Roma, coprono un arco temporale compreso tra giugno 2022 e ottobre 2023. La scintilla investigativa nasce da un lavoro info-investigativo sul territorio: gli investigatori riferiscono di aver ricostruito l’inserimento progressivo nel tessuto economico, imprenditoriale, politico e sociale di Terracina di una famiglia ritenuta collegata al clan Liccardi.

L’obiettivo dichiarato dell’operazione è contrastare il condizionamento delle consultazioni elettorali e degli appalti pubblici: due canali considerati “strategici” per la penetrazione della criminalità organizzata nelle realtà amministrative.

Voto di scambio: la promessa di voti e la “disponibilità” dopo l’elezione

Uno degli snodi dell’indagine è l’ipotesi di scambio elettorale politico-mafioso legata alle amministrative del maggio 2023 a Terracina. La contestazione, per come viene ricostruita, ruota attorno a un patto: De Gregorio avrebbe chiesto e ottenuto da Marano la promessa di procurare voti, sfruttando il peso intimidatorio e relazionale attribuito all’uomo ritenuto vicino (o interno) al clan Liccardi.

In cambio, De Gregorio avrebbe garantito la propria disponibilità a “soddisfare interessi ed esigenze” di Marano e di persone a lui vicine sul territorio di Terracina. A valle della tornata elettorale, De Gregorio viene effettivamente eletto consigliere, nominato capogruppo e indicato come presidente della Commissione Attività Produttive e Demanio: incarichi che, nella lettura investigativa, aumentano la rilevanza del presunto accordo, perché potenzialmente idonei a incidere su concessioni, autorizzazioni e dinamiche economiche locali.

Le estorsioni contestate: minacce, pressioni e “metodo mafioso”

Accanto al voto di scambio, il fascicolo contiene contestazioni di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Il caso “Terrazze Lido” e le pressioni sul suolo pubblico

De Gregorio è accusato anche di un’estorsione in concorso (con Domenico Scevola, indicato come indagato), legata a una vicenda di concessioni e occupazione di suolo pubblico in Piazza Aldo Moro. La ricostruzione parla di una contrapposizione tra un’attività di ristorazione e un soggetto titolare di concessione per animazione/spettacoli per bambini.

Secondo quanto emerge, De Gregorio nel maggio 2024 avrebbe esercitato pressioni sull’assessore alle Attività Produttive, Gianluca Corradini, affinché contattasse l’altra parte e proponesse una sistemazione alternativa. Per gli inquirenti, quelle interferenze avrebbero avuto la finalità di “liberare” l’area e incidere sulla concessione.

Il prestito usurario: la pretesa di Marano e le intimidazioni

C’è poi l’episodio più direttamente attribuito all’asse De Gregorio–Marano: la restituzione di un prestito qualificato come usurario. Marano, secondo le accuse, avrebbe preteso la restituzione del denaro e avrebbe agito con minacce e violenza. Viene descritto un episodio di aggressione: un pugno sferrato alla vittima nell’atrio del palazzo dove si trova l’agenzia assicurativa di De Gregorio.

Le ulteriori minacce, sempre secondo l’impostazione accusatoria, sarebbero state veicolate anche da De Gregorio per conto di Marano: alla vittima sarebbe stato prospettato il rischio di essere accoltellata dall’affiliato/contiguo al clan, fino a indicare come “unica soluzione” l’idea di lasciare Terracina.

Un quadro che la Procura inquadra come tipica proiezione intimidatoria di matrice mafiosa: non solo la pretesa economica, ma la costruzione della paura come strumento di governo del territorio.

Il sequestro: una “dote” immobiliare da milioni di euro

Parallelamente agli arresti, è stato eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca che riguarda beni ritenuti provento o strumento delle attività contestate. L’elenco indicato dagli investigatori è imponente:7 locali commerciali, descritti come un’intera galleria commerciale, 1 B&B 20 unità immobiliari,3 terreni e beni e attività tra Napoli, Terracina, San Felice Circeo e Roma.

Secondo l’accusa, un imprenditore locale in rapporti con il soggetto ritenuto appartenente al clan avrebbe fittiziamente intestato a terzi immobili, quote societarie e attività commerciali per sottrarli a possibili misure di prevenzione patrimoniale.

Un secondo filone: 11 indagati e nuove contestazioni

Nel corso dell’operazione, i Carabinieri stanno notificando anche informazioni di garanzia, emesse dalla Procura di Latina, nei confronti di 11 indagati. Le ipotesi di reato, in questo filone “stralciato”, includono trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta di crediti d’imposta, corruzione e turbata libertà degli incanti.

La separazione dei procedimenti, secondo quanto indicato, discende da uno stralcio disposto nell’ambito dell’indagine principale coordinata dalla DDA di Roma.

Agguato di camorra a Scisciano: Ottavio Colalongo ucciso da killer professionisti

Scisciano - Un agguato studiato nei dettagli, messo a segno in pochi istanti e con modalità che non lasciano spazio a dubbi sulla matrice camorristica. È stato ucciso ieri sera a Scisciano, lungo corso Garibaldi, Ottavio Colalongo, 48 anni, ritenuto vicino al clan Filippini di San Vitaliano.

L’uomo stava percorrendo l’arteria cittadina in sella al proprio motociclo quando è stato raggiunto e affiancato da due sicari in sella a una Honda Transalp.

I killer hanno aperto il fuoco senza esitazioni, esplodendo diversi colpi di pistola che hanno centrato la vittima al volto e al corpo. Una vera e propria esecuzione, avvenuta in strada e sotto gli occhi di testimoni, che non ha lasciato scampo al 48enne, morto sul colpo.

L’arma abbandonata e il “marchio” dei professionisti

Sul luogo del delitto i sicari hanno lasciato la pistola utilizzata per l’omicidio, una Beretta calibro 9 corto, rinvenuta dai carabinieri insieme al motociclo usato per l’agguato. Entrambi i mezzi, secondo quanto emerso dai primi accertamenti, risultano di provenienza furtiva.

Un dettaglio tutt’altro che secondario per gli investigatori: l’abbandono di arma e moto è considerato un segnale tipico di azioni portate a termine da soggetti esperti, che pianificano ogni fase dell’omicidio per non lasciare tracce né impronte riconducibili agli esecutori. Una scelta che rafforza l’ipotesi di un delitto maturato all’interno di dinamiche criminali strutturate.

L’auto in appoggio e la fuga del commando

Gli inquirenti sono convinti che l’agguato non sia stato compiuto solo dai due uomini in moto. L’ipotesi più accreditata è quella della presenza di un’auto in appoggio, pronta a intervenire subito dopo l’esecuzione per recuperare i killer e garantirne la fuga. Una modalità già vista in altri omicidi di camorra, che consente di ridurre al minimo i rischi e di confondere le tracce.

I primi rilievi e le indagini

Subito dopo l’allarme, sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Castello di Cisterna e della stazione di San Vitaliano, che hanno cinturato l’area e avviato i primi accertamenti. I rilievi balistici e la ricostruzione della dinamica sono stati affidati alla Sezione Rilievi del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna, impegnata nel recupero dei bossoli e nell’analisi dell’arma.

Gli investigatori stanno ora lavorando anche sull’eventuale presenza di telecamere di videosorveglianza, pubbliche e private, lungo corso Garibaldi e nelle strade adiacenti, per ricostruire i percorsi di avvicinamento e di fuga del commando.

La pista della faida e il ruolo della vittima

Secondo le prime risultanze investigative, l’omicidio di Ottavio Colalongo si inserirebbe nel contesto di una faida di camorra in atto nella zona. Il 48enne, ritenuto vicino al clan Filippini, sarebbe stato coinvolto in dinamiche legate soprattutto al traffico di sostanze stupefacenti, uno dei principali interessi del gruppo criminale attivo tra San Vitaliano e l’area nolana.

Un delitto che potrebbe quindi essere maturato nell’ambito di una guerra per il controllo delle piazze di spaccio e dei traffici illegali, in un territorio storicamente conteso da più gruppi criminali.

Le verifiche balistiche

Un passaggio chiave delle indagini sarà la comparazione balistica: gli esperti dovranno stabilire se la Beretta calibro 9 corto rinvenuta sul posto sia stata utilizzata in altri fatti di sangue, collegando eventualmente l’omicidio di Scisciano ad altri episodi criminali avvenuti in provincia.

Le indagini proseguono a 360 gradi, ma per gli investigatori un punto appare già chiaro: quello di corso Garibaldi è un agguato di camorra, un’esecuzione mirata che riaccende i riflettori su una nuova e pericolosa escalation criminale nell’hinterland nolano.

Oroscopo del 18 dicembre 2025 di Paolo Tedesco

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Dopo una giornata dal ritmo sostenuto e dalle energie marziane ancora percettibili, il 19 dicembre ci accoglie con un'atmosfera più riflessiva. La Luna, in transito nel segno metodico della Vergine, ci invita a fare ordine, a sistemare i dettagli lasciati in sospeso e a prenderci cura degli aspetti pratici della nostra vita. L'influsso lunare ci spingerà a cercare utilità ed efficienza.

ARIETE (21 marzo - 19 aprile)

  • Amore: Marte nel tuo settore delle avventure spinge a uscire dagli schemi. Una serata improvvisata o una conversazione fuori dal comune potrebbe accendere una scintilla. Coppia: cercate insieme un nuovo hobby.

  • Lavoro: Giornata di azione, non di pianificazione. Risolvi le questioni in sospeso con decisione. Attenzione a non essere troppo brusco con i collaboratori.

  • Salute: Piena di energia, ma attenzione a non sovraccaricarti. Un'attività fisica intensa ma breve ti ricaricherà.

  • Finanze: Possibile spesa impulsiva per un viaggio o un corso. Valuta bene se è un investimento o un capriccio.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: La fretta è una cattiva consigliera. Prima di partire in quarta, respira profondamente e conta fino a dieci. La chiarezza verrà.

TORO (20 aprile - 20 maggio)

  • Amore: Venere favorisce intimità e complicità. Sera perfetta per una cena romantica a casa. Single: potresti sentire la mancanza di una connessione autentica, ma è il momento di lavorare su te stesso.

  • Lavoro: Ottimo per concludere affari o trattative, soprattutto se legate a proprietà o risorse condivise. La tua praticità è un punto di forza.

  • Salute: Cerca stabilità. Attenzione a disturbi digestivi legati allo stress. Meglio un pasto semplice e nutriente.

  • Finanze: Giornata positiva per questioni legate a mutui, finanziamenti o eredità. Una chiusura finanziaria è favorita.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: Non avere paura di scavare a fondo. La verità che cerchi, soprattutto in ambito condiviso, sta emergendo. Affrontala.

GEMELLI (21 maggio - 20 giugno)

  • Amore: Mercurio stimola il dialogo. Una chiacchierata sincera con il partner può rafforzare il legame. Single: l'incontro interessante avviene attraverso una conversazione, forse online o in un luogo di studio.

  • Lavoro: Networking fondamentale. Un contatto o un ex collega potrebbe avere una proposta interessante. Le tue idee sono vincenti, comunicale bene.

  • Salute: La mente è iperattiva. Per evitare l'insonnia, cerca di "spegnerti" un'ora prima di dormire con una lettura leggera.

  • Finanze: Entrate potenziali da collaborazioni. Attenzione però a spese per comunicazione (nuovo cellulare, abbonamenti) non strettamente necessari.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: L'accordo che sembrava impossibile oggi è a portata di mano. Metti da parte l'orgoglio e tendi la mano.

CANCRO (21 giugno - 22 luglio)

  • Amore: La Luna rende le emozioni più profonde. Hai bisogno di sicurezza e gesti affettuosi. Fallo presente senza essere troppo sfuggente.

  • Lavoro: Giornata produttiva per le attività di routine e l'organizzazione. La tua attenzione ai dettagli è apprezzata. Evita di prenderti troppe responsabilità per gli altri.

  • Salute: L'umore influisce sullo stomaco. Cerca conforto in cose semplici, ma non rifugiarti nel cibo. Una tisana calda sarà un toccasana.

  • Finanze: Ok per gestire le spese domestiche o fare la spesa con oculatezza. Attenzione a piccole spese impulsive per la casa.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: La cura che dai agli altri è ammirevole, ma non dimenticarti di te. Un piccolo gesto di autocompassione ti ricaricherà.

LEONE (23 luglio - 22 agosto)

  • Amore: Il Sole illumina il tuo carisma. Sei al centro dell'attenzione. Coppia: organizza un'appuntamento speciale e sorprendi il partner. Single: la tua luce attira sguardi.

  • Lavoro: Mettiti in mostra, presenta le tue idee con sicurezza. Un riconoscimento per il lavoro svolto è possibile. Attenzione a non sembrare arrogante.

  • Salute: Buona energia vitale. Perfetto per attività creative o sportive che ti facciano sentire al centro (danza, teatro, performance).

  • Finanze: Possibile piccola vincita o regalo inaspettato. Soldi ben spesi per un capo d'abbigliamento che ti faccia sentire unico.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: È il tuo momento di brillare. Non nasconderti dietro false modestie. Mostra al mondo di che pasta sei fatto.

VERGINE (23 agosto - 22 settembre)

  • Amore: Un bisogno di tranquillità domina. Una serata in silenziosa compagnia o da sola per rigenerarti è l'ideale. Single: l'amore può bussare in un luogo quieto, come una biblioteca.

  • Lavoro: Meglio lavorare dietro le quinte, analizzare dati, correggere errori. La tua precisione eviterà un problema imminente.

  • Salute: Attenzione all'ipocondria o a somatizzare l'ansia. Pratica tecniche di grounding (radicamento) per calmare la mente.

  • Finanze: Ottima giornata per fare bilanci, pianificare il budget o cercare offerte. Il risparmio ti dà sicurezza.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: La risposta che cerchi non è fuori, ma dentro di te. Trova il coraggio di ascoltare la tua voce interiore.

BILANCIA (23 settembre - 22 ottobre)

  • Amore: Venere favorisce armonia e socialità. Serata perfetta per un incontro con amici o per una festa. Coppia: l'armonia regna, godetevela.

  • Lavoro: Le tue doti diplomatiche sono preziose per mediare tra colleghi. Progetti di gruppo decollano. Ascolta tutti prima di decidere.

  • Salute: Il benessere passa attraverso l'equilibrio. Una lezione di yoga o una lunga passeggiata in un posto bello ti ristabiliranno.

  • Finanze: Soldi spesi per occasioni sociali o per abbellire il tuo ambiente. Va bene, ma mantieni un limite.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: Le relazioni sono il tuo specchio. Ciò che apprezzi o detesti negli altri parla di te. Usalo per crescere.

SCORPIONE (23 ottobre - 21 novembre)

  • Amore: Passione e intensità. Una conversazione profonda può rafforzare il legame o chiarire malintesi. Single: attrazione magnetica con qualcuno, ma valuta le intenzioni.

  • Lavoro: Potresti scoprire un'informazione riservata o avere un'intuizione geniale su un problema. Usa il tuo potere con saggezza, non per manipolare.

  • Salute: Energia sessuale e rigenerativa alta. Attenzione a pensieri ossessivi: lasciali andare.

  • Finanze: Questioni legate a investimenti, prestiti o debiti vengono a galla. È il momento di affrontarle con coraggio.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: Il tuo potere sta nella trasformazione. Lascia andare ciò che è marcio per far spazio al nuovo. Perdonare non è dimenticare, è liberarsi.

SAGITTARIO (22 novembre - 21 dicembre)

  • Amore: Giove ti spinge verso l'esterno. L'avventura chiama: un viaggio improvvisato o una conversazione con una persona di cultura diversa può essere romantica.

  • Lavoro: Ideale per pianificare un progetto a lungo termine, studiare o contattare clienti esteri. La tua visione ottimistica è contagiosa.

  • Salute: Il buonumore è la tua migliore medicina. Evita gli eccessi a tavola, soprattutto con cibi esotici o alcool.

  • Finanze: Opportunità da lontano o legate all'istruzione. Una spesa per un libro o un corso è un ottimo investimento.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: Guarda oltre l'orizzonte. La soluzione ai tuoi problemi non è nelle piccolezze di oggi, ma nella visione di domani. Sogna in grande.

CAPRICORNO (22 dicembre - 19 gennaio)

  • Amore: Pragmatismo anche in amore. Apprezzi la lealtà e la concretezza. Una promessa mantenuta vale più di mille parole. Single: potresti attrarre qualcuno di affidabile.

  • Lavoro: Giornata di grande efficienza e responsabilità. I superiori notano la tua serietà. Un passo avanti nella carriera si sta delineando.

  • Salute: Attenzione a schiena e ossa. Postura corretta alla scrivania. Una camminata veloce ti tonificherà.

  • Finanze: Soldi arrivano dal tuo lavoro e impegno costante. Ottimo per fare piani di risparmio a lungo termine. Sei sulla strada giusta.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: La pazienza e la perseveranza stanno dando i loro frutti. Non dubitare del percorso fatto. La vetta è più vicina.

ACQUARIO (20 gennaio - 18 febbraio)

  • Amore: Il bisogno di libertà è forte. Spiega al partner che è un momento per te, non contro di lui. Single: l'incontro più interessante è con qualcuno che stimola la tua mente.

  • Lavoro: Idee brillanti e innovative. Proponile senza timore. Collaborazioni con gruppi o associazioni sono favorite.

  • Salute: La tensione si accumula a livello nervoso. Attività di gruppo o una chiacchierata con amici anticonformisti ti rilasseranno.

  • Finanze: Situazione finanziaria amica del gruppo. Possibile spesa per un regalo collettivo o una causa umanitaria.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: La tua unicità è la tua forza. Non adattarti per compiacere. Il futuro che immagini si costruisce con scelte coraggiose oggi.

PESCI (19 febbraio - 20 marzo)

  • Amore: Sogni ad occhi aperti e romanticismo. Attenzione a non fuggire nella fantasia. Coppia: un gesto poetico commuoverà il partner. Single: l'idealizzazione può essere pericolosa.

  • Lavoro: Lavori meglio in solitudine o su progetti che richiedono sensibilità e creatività. Un'intuizione sul capo o un collega potrebbe rivelarsi esatta.

  • Salute: Periodo sensibile. Proteggiti dal caos e dalle troppe stimolazioni. Il mare (anche in foto o sotto la doccia) ti riconcilia.

  • Finanze: Situazioni confuse. Evita investimenti basati sul "sentito dire". Ascolta un consiglio fidato di una figura materna o esperta.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: Non immergerti completamente nel sogno. Tieni un piede sulla terra ferma. La tua compassione è un dono, ma non deve diventare una trappola.

 Cosa ci riservano le stelle per il 19 dicembre 2025?

La vera chiave della giornata sarà un delicato e armonioso Trigono tra la Luna e Venere in Capricorno. Questo aspetto porterà una piacevole concretezza nelle relazioni e nel piacere. Sarà più facile trovare un equilibrio tra dovere (Vergine) e piacere (Venere), tra lavoro e affetti. Un gesto pratico di cura avrà più valore di mille parole. In amore, la fedeltà e l'affidabilità saranno più attraenti dei fuochi d'artificio. Sul lavoro, la precisione e la cortesia ci apriranno le porte.

Le stelle del 19 dicembre ci dicono che la vera magia non sta nei grandi eventi, ma nella capacità di costruire, giorno per giorno, con pazienza e attenzione, una vita che funzioni e che, nel funzionare, sia anche bella e gratificante. La poesia è nell'esattezza del gesto giusto fatto al momento giusto.

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