Nell’epoca in cui l’attenzione è la risorsa più scarsa e la fiducia del cliente è tutto, il dono aziendale si sta rivelando molto più di un gesto di cortesia. In particolare a Natale, un regalo ben pensato e coerente con il proprio posizionamento aziendale può fare molto più che una campagna pubblicitaria ben strutturata.
Lontano dall’essere un costo accessorio, il regalo aziendale diventa oggi una leva strategica di customer care e marketing relazionale, capace di rafforzare connessioni, migliorare la percezione del brand e differenziare l’esperienza del cliente.
Nel contesto attuale, il consumatore (e ancor più il cliente B2B) non si accontenta più del classico gadget impersonale o della penna con il logo. Cerca autenticità, coerenza, significato. È qui che il concetto di “gift” si evolve e diventa uno strumento narrativo: il regalo racconta, posiziona, connette.
Soprattutto a Natale, quando le aziende hanno l’occasione di comunicare vicinanza, gratitudine e visione condivisa, il dono diventa una delle azioni più memorabili e ad alto impatto emotivo.
Un’email si dimentica. Un post sponsorizzato si scorre. Un regalo curato, invece, resta nella memoria e attiva quella parte relazionale che genera fiducia nel lungo periodo.
Molte aziende stanno spostando budget pubblicitari verso azioni di relazione diretta, in cui il regalo diventa parte di una customer journey emozionale.
Si parla sempre più spesso di relationship marketing e di approccio “customer-first”, ma poche strategie riescono ad attuarlo in modo tangibile come un regalo costruito su misura.
E non si tratta solo del contenuto materiale della gift box: ciò che fa davvero la differenza è la personalizzazione del gesto, il messaggio che lo accompagna, l’esperienza d’apertura, il senso di esclusività.
Secondo un approfondimento di The Business Desk, il gifting esperienziale è destinato a diventare una delle leve più efficaci per migliorare la qualità della relazione azienda-cliente.
Il motivo? I regali personalizzati, creativi e contestualizzati attivano meccanismi di gratitudine, reciprocità e fedeltà che le campagne digitali raramente riescono a generare.
“Un dono esperienziale, ben eseguito, può consolidare la relazione con un cliente in modo più profondo di qualsiasi touchpoint digitale.”
Affinché il dono aziendale sia davvero efficace, deve rispettare alcune condizioni essenziali:
Molte aziende stanno infatti scegliendo di personalizzare i regali aziendali natalizi per creare un’esperienza coerente e memorabile.
Non più solo “cosa” si regala, ma “come” si costruisce il gesto è ciò che fa la differenza.
Dal punto di vista economico, il gifting ben progettato è anche una scelta più sostenibile nel medio termine.
Secondo i dati di Bain & Company, aumentare la fidelizzazione dei clienti del 5% può far crescere i profitti dal 25% al 95%.
Un regalo pensato ha il potenziale di attivare quel tipo di connessione che trattiene un cliente senza bisogno di offerte aggressive o sforzi continui di re-marketing.
Il momento in cui un cliente riceve un dono è un touchpoint memorabile, spesso inatteso.
Se il gesto è pensato con coerenza, trasmette valore, identità e attenzione.
Se è banale o fuori tono, può persino danneggiare la percezione del brand.
Ecco perché serve approcciare il regalo natalizio non come un “di più”, ma come una parte della strategia di comunicazione relazionale.
In un mercato saturo di contenuti e messaggi, la vera differenza la fa la relazione.
E tra tutti gli strumenti disponibili, il regalo aziendale, se ben concepito, è ancora uno dei più umani, memorabili e strategici.
A Natale, un dono può valere più di mille clic.
E può trasformarsi da gesto cortese a leva concreta per posizionare il brand, rafforzare la fiducia e generare fedeltà.
Questo articolo è stato pubblicato il 31 Maggio 2025 - 09:14