Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato una sospensione di 90 giorni dei dazi reciproci per i Paesi disposti a negoziare, mantenendo però una tariffa base del 10%.
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La Cina, invece, è esclusa dalla tregua e si trova a fronteggiare dazi che raggiungono il 125%, dopo aver annunciato tariffe dell’84% sui prodotti americani. La decisione di Trump ha scatenato un’ondata di euforia a Wall Street, con la Borsa di New York che ha registrato un’impennata dopo un periodo di forte volatilità.
La Casa Bianca si aspetta che anche l’Unione Europea segua l’esempio, rinviando i propri dazi per 90 giorni, come dichiarato dal segretario al Commercio Howard Lutnick. Tuttavia, le tariffe settoriali su acciaio, alluminio e automobili rimarranno in vigore.
La tensione con Pechino rimane alta, con Trump che ha dichiarato che l’accordo per la vendita di TikTok è in fase di stallo a causa della reazione cinese all’imposizione dei dazi. La Casa Bianca ha inoltre precisato che Messico e Canada non beneficeranno della pausa di 90 giorni.
“Niente ritorsioni, sarete premiati”: l’amministrazione americana ha lanciato un messaggio chiaro ai Paesi che intendono evitare ritorsioni, promettendo ricompense per chi si asterrà dal rispondere ai dazi.
La decisione di Trump sembra essere il risultato delle crescenti pressioni da parte dei CEO di Wall Street e della Silicon Valley, dei suoi finanziatori e di molti repubblicani, nonché del crollo dei mercati finanziari. Il presidente, tuttavia, ha dichiarato di essere pronto a raggiungere “accordi equi con tutti i Paesi”, inclusa l’UE, e ha espresso la convinzione che anche la Cina desideri un accordo.
Le parole forti di Trump: solo pochi giorni prima, Trump aveva usato toni forti e offensivi, affermando che “almeno 70 Paesi mi stanno chiamando per baciarmi il culo” e che erano disposti a fare qualsiasi cosa pur di raggiungere un accordo. Il presidente aveva anche difeso la sua guerra commerciale, dichiarando di incassare “2 miliardi di dollari al giorno” dai dazi.
La mossa di Trump ha suscitato reazioni contrastanti a livello internazionale. Molti governi stranieri, che avevano manifestato interesse per un dialogo, sono ancora in attesa di una risposta. L’UE ha votato le sue contromisure contro la guerra dei dazi di Trump, mentre il premier spagnolo Pedro Sánchez è volato a Pechino.
Il futuro incerto: la tregua di 90 giorni consentirà di avviare negoziati, ma lo scontro tra le due maggiori economie mondiali, Stati Uniti e Cina, rimane una minaccia per la stabilità dei mercati globali.
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