Castellammare – A quattro giorni dalla tragica caduta della cabina della funivia del Faito, costata la vita a quattro persone e causando il ferimento grave di un’altra, proseguono senza sosta le attività investigative per fare luce sulle cause del disastro.
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Nella giornata di oggi, la montagna è stata nuovamente teatro di un sopralluogo cruciale da parte dei magistrati della Procura di Torre Annunziata, degli agenti del commissariato di Castellammare di Stabia e della Squadra Mobile incaricati delle indagini, dei vigili del fuoco e degli uomini del Soccorso alpino.
Ad accompagnare gli inquirenti, i consulenti tecnici nominati dalla Procura, esperti chiamati a fornire una ricostruzione dettagliata dell’accaduto.
L’ispezione ha riguardato l’intera area interessata dalla tragedia: dalla stazione a valle, alla cabina rimasta sospesa – bloccata fortunatamente dall’attivazione del freno di emergenza – fino alla carcassa della cabina precipitata, sulla quale viaggiavano le cinque vittime.
Intanto, si prepara un altro momento chiave per l’inchiesta: per la giornata di domani sono state fissate le autopsie sui corpi delle quattro vittime. Un passaggio fondamentale per accertare le cause dei decessi e fornire ulteriori elementi utili alle indagini.
In vista di questi esami, la Procura di Torre Annunziata ha emesso, come atto dovuto, quattro avvisi di garanzia nei confronti di dirigenti e dipendenti dell’Eav, l’azienda che gestisce l’impianto di risalita.
Le ipotesi di reato su cui si concentra l’inchiesta sono quelle di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. La Procura ha disposto una superperizia tecnica che dovrà analizzare nel dettaglio ogni aspetto del funzionamento della funivia e individuare le eventuali anomalie o negligenze che potrebbero aver contribuito al drammatico evento.
Parallelamente all’analisi tecnica, gli inquirenti si concentreranno sull’esame di numerosi documenti, tra cui i faldoni custoditi negli uffici della funivia, attualmente sotto sequestro, la scatola nera dell’impianto e lo stato dei cavi di trazione.
L’obiettivo è ricostruire la storia manutentiva della funivia e verificare il rispetto delle normative di sicurezza, per accertare eventuali responsabilità nel tragico incidente che ha sconvolto la comunità locale e non solo.
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