Castellammare – “In questi casi non ci sono parole. Ringrazio le autorità italiane e auspico che siano individuate le responsabilità”. A parlare è Loei Arafat, zio di Janan Suliman, la giovane farmacista arabo-israeliana morta nell’incidente della funivia del Faito, e del fratello Thabet, gravemente ferito e attualmente ricoverato all’Ospedale del Mare di Napoli.
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Arafat è giunto in Italia nella serata di ieri. Ha raggiunto prima l’obitorio di Castellammare di Stabia per un ultimo saluto alla nipote, poi si è recato al commissariato di polizia. Con un passato accademico in Italia – si è laureato a Macerata nel 1997 – ha raccontato di aver sentito Janan e Thabet appena una settimana fa.
“I loro genitori non sono venuti in Italia – ha spiegato – perché sono rimasti accanto agli altri figli”. Ora, la famiglia chiede chiarezza: “Vogliamo capire cosa è successo. È una tragedia immane”
Il fratello Thabet Suliman stabile ma critico dopo intervento
Rimangono critiche le condizioni di Thabet Suliman il paziente coinvolto nel crollo della funivia del Monte Faito, ricoverato presso l’Ospedale del Mare di Napoli. Dopo l’intervento di chirurgia ortopedica, il bollettino medico odierno riferisce che il paziente è stabile nella sua gravità.
“La TAC cerebrale di questa mattina é sovrapponibile al controllo precedente.
Resta intubato per la protezione delle vie aeree e supporto ventilatorio; attualmente ventilato meccanicamente in sedazione profonda, emodinamica stabile.
Permangono le condizioni critiche e la prognosi resta riservata.
La prevista temporanea sospensione della sedazione per procedere alla valutazione dell’obiettività neurologica e rinviata a domani”.
Così recita il bollettino medico dell’Ospedale del mare di napoli delle 13,15 dopo gli ultimi accertamenti sul ragazzo ricoverato. (gustavo gentile)
Articolo pubblicato il giorno 19 Aprile 2025 - 13:38