Napoli – “Provo un dolore profondo per questa tragedia, ma le verifiche sulla manutenzione della funivia del Faito non rientravano nelle mie responsabilità.”
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Così si è espresso Umberto De Gregorio, presidente di Eav, in un’intervista rilasciata oggi sulle pagine napoletane di Repubblica, rispondendo alle pesanti accuse mosse dalla vedova del macchinista Carmine Parlato, una delle quattro vittime del tragico incidente.
De Gregorio ha voluto chiarire la sua posizione in merito ai controlli e alla manutenzione dell’impianto: “Non mi competevano, non ho mai partecipato a riunioni in tal senso. Il mio ruolo era quello di assicurare i finanziamenti necessari.”
“Non sono scappato ai funerale di Carmine Parlato, non volevo parlare”
L’amministratore delegato ha poi commentato il suo post sui social, “La coscienza è a posto, il cuore è a pezzi”, pubblicato dopo i funerali: “Mi ha dato fastidio leggere che sarei scappato dalla cerimonia. In chiesa non volevo prendere la parola.”
“Di fronte alla morte di persone, il coinvolgimento è inevitabile,” ha aggiunto De Gregorio, citando Dostoevskij: “Ognuno è responsabile di ciò che accade nel mondo. Figuriamoci se non mi sento responsabile in Eav.” Ha poi sottolineato il suo impegno verso i dipendenti: “Per etica, cerco sempre di fare qualcosa per i miei dipendenti, quando me lo chiedono.”
Rispondendo alla domanda se si fosse chiesto se avrebbe potuto fare di più per la funivia, De Gregorio è stato categorico: “Non me lo sono chiesto, non ho neanche le competenze per capirlo. Questa funivia doveva essere controllata dagli organi competenti. È stata ristrutturata sette anni fa con due milioni di euro e l’anno scorso ha superato la verifica in loco di Ansfisa.”
In merito alle dichiarazioni della vedova del macchinista, che ha escluso la fatalità, De Gregorio ha dichiarato: “Per primo voglio capire cosa è successo. La signora Parlato ha perfettamente ragione quando dice che non è stata una fatalità. Ci sarà una causa, ma deve essere analizzata scientificamente e valutata giuridicamente.”
Ha poi aggiunto: “È comprensibile qualsiasi cosa dica la moglie di Parlato. Ci tengo a precisare che il mio post sui social non era rivolto a lei.”
De Gregorio ha replicato alle parole della signora Elvira, che si era rivolta a chi doveva proteggere i dipendenti, chiedendo l’assunzione di responsabilità: “Certo che mi ha colpito sentire la moglie di Parlato. Ieri avevo deciso di non parlare in chiesa. Stamattina ho capito che qualche riflessione andava fatta.”
Sulle accuse di “leggerezza e negligenza” sollevate dalla vedova, De Gregorio ha commentato: “Può darsi, forse lo sa. Dice anche: qualcuno parli. Sono d’accordo, non so a chi si rivolge. Può darsi che lei sappia qualcosa che io non so.”
Alla domanda su come fosse possibile che lui, in quanto amministratore di Eav, non fosse a conoscenza di eventuali problematiche, ha risposto: “E che ne so se c’erano questioni personali a cui sembra fare riferimento la moglie di Parlato? La funivia è una piccola parte di Eav, ci lavorano 20 persone su 3100. Devo seguire tutti i movimenti dei dipendenti? E che sono Mandrake…”
De Gregorio ha negato di aver mai tenuto riunioni specifiche sulla funivia: “Mai fatta una riunione sulla funivia, l’unica cosa che seguivo erano i finanziamenti. Servivano 40 mila euro? Il giorno dopo li hanno avuti. Andate a vedere organigramma, procure notarili: mica posso seguire le manutenzioni, se sono fatte bene. Non spetta a me.” Ha poi precisato che nemmeno il direttore centrale operativo avrebbe avuto tale compito.
In merito ai fornitori esterni, ha spiegato: “Sono accreditati, hanno una patente di affidabilità. Ho letto che qualche ditta esterna ha dichiarato di non essere stata chiamata per la manutenzione. Ma la facciamo all’interno.”
Concludendo, De Gregorio ha espresso il suo disappunto per alcune reazioni seguite alla tragedia: “In Italia si confonde giustizia con giustizialismo. In particolare qualche politico che sfrutta le situazioni a proprio uso e consumo. Non si può dire: qualcuno deve pagare. Deve pagare se ha sbagliato.”
Infine, ha ribadito il motivo del suo post sui social: “Mi ha dato fastidio leggere che sono scappato dal funerale. Ripeto, in chiesa non volevo parlare. Ho sentito in questi giorni molte cose fuori luogo. Addirittura che ci volevano più ispettori del lavoro. Ma che c’entra? Potevano mai scongiurare l’incidente al Faito? Ma per favore…”
Articolo pubblicato il giorno 28 Aprile 2025 - 08:17