Prima la confessione spontanea, poi il silenzio. Salvatore Calvaruso, il 19enne fermato nella notte dai carabinieri con l’accusa di aver ucciso tre giovani durante una sparatoria a Monreale, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio davanti al pubblico ministero.
Calvaruso, ex pugile con piccoli precedenti penali, è accusato dell’omicidio di Andrea Miceli, Massimo Pirozzo e Salvo Turdo, avvenuto al culmine di una violenta rissa scoppiata sabato notte. Durante un primo interrogatorio aveva ammesso di aver sparato, ma successivamente si è chiuso nel silenzio, rendendo al momento inutilizzabili le sue dichiarazioni.
A incastrare il giovane, tuttavia, ci sono le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona teatro della sparatoria e le testimonianze raccolte dagli investigatori. Sul luogo della rissa sono stati ritrovati anche gli occhiali che lo stesso Calvaruso aveva dichiarato di aver perso.
Ulteriori elementi accusatori sono arrivati dal racconto di un amico, che ha riferito di aver prestato il motorino a Calvaruso la notte degli omicidi e di aver ricevuto, poche ore dopo, la richiesta di denunciarne il furto: «Ho combinato un macello, ho sparato e ucciso due persone», avrebbe confidato il 19enne, quando ancora si pensava che le vittime fossero due.
Le indagini, coordinate dalla Procura, proseguono per delineare il quadro completo della strage che ha sconvolto Monreale.
Articolo pubblicato il giorno 28 Aprile 2025 - 15:18