Napoli – Si è costituito oggi Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, dopo la condanna definitiva a sei anni di reclusione per la strage del viadotto Acqualonga, avvenuta il 28 luglio 2013.
In quell’incidente morirono 40 persone, per la maggior parte provenienti dalla zona flegrea, precipitate con un autobus nel vuoto lungo il tratto dell’A16 a Monteforte Irpino (Avellino). La Procura generale di Napoli ha notificato l’ordine di carcerazione.
A consegnarsi è stato anche Gennaro Lametta, proprietario del bus coinvolto nel tragico schianto. “Mi vado a costituire in carcere, dove per questa vicenda entro per la seconda volta da innocente”, ha dichiarato.
Difeso dagli avvocati Sergio Pisani e Leopoldo Perone, Lametta ha ribadito la sua estraneità alle cause dell’incidente, puntando il dito contro i gravi difetti strutturali delle barriere di protezione e un errore dei meccanici autorizzati che, secondo la difesa, avrebbero provocato il distacco della trasmissione del mezzo.
“Mi batterò fino alla fine – ha aggiunto – per dimostrare la grave ingiustizia che sto subendo”. La Cassazione ha ieri confermato le condanne anche per altri dirigenti di Autostrade per l’Italia, segnando così la parola fine a uno dei processi più complessi e dolorosi degli ultimi anni.
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