Santa Maria Capua Vetere – Un ispettore della polizia penitenziaria, in servizio presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere, è stato arrestato mentre cercava di introdurre all’interno dell’istituto 19 telefoni cellulari, 20 cavi di alimentazione e circa 35 grammi di cocaina, destinati ai detenuti.
L’uomo, 52 anni, è stato fermato nel fine settimana dai suoi stessi colleghi poco dopo aver preso servizio. L’arresto è stato convalidato ieri dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
L’ispettore è accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, introduzione illecita di dispositivi elettronici in carcere e corruzione. Secondo gli investigatori, avrebbe ricevuto promesse di denaro in cambio dell’introduzione della merce illecita da parte di alcuni detenuti.
Immediata la presa di posizione dell’USPP (Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria), che ha lodato l’operazione condotta dal comando dell’istituto: «Va dato merito al personale per la brillante attività – dichiarano Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, presidente nazionale e segretario regionale dell’USPP – Episodi del genere vanno stroncati sul nascere. Chi si macchia di questi reati non è degno di indossare l’uniforme».
«La sicurezza degli istituti penitenziari – aggiungono i rappresentanti sindacali – è una priorità assoluta. Chi tradisce la fiducia dello Stato e dei colleghi mette a rischio l’intero sistema. La polizia penitenziaria crede nei valori democratici e istituzionali, e non può tollerare simili comportamenti».
L’inchiesta prosegue per accertare eventuali complicità e per ricostruire con precisione il giro di corruzione all’interno dell’istituto.
Articolo pubblicato il giorno 8 Aprile 2025 - 15:33