A Bogliasco è ufficialmente cominciata l’operazione salvezza della Sampdoria, che si aggrappa ai protagonisti del suo passato più glorioso per evitare una caduta mai conosciuta prima: la retrocessione in Lega Pro, un dramma sportivo che la società blucerchiata non ha mai vissuto nella sua storia.
La panchina è ora nelle mani di Alberico Evani, affiancato da Attilio Lombardo, per sei partite da dentro o fuori. A dirigere da dietro le quinte c’è Roberto Mancini, anima dell’iniziativa, ex numero 10 scudettato e attuale consulente del presidente Matteo Manfredi. Il suo arrivo era atteso oggi da almeno un centinaio di tifosi fuori dai cancelli del centro sportivo, ma l’incontro è stato posticipato a domani.
Dopo l’esonero di Leonardo Semplici e del ds Pietro Accardi, il club ha richiamato nomi simbolo del passato dorato: su tutti Andrea Mancini, figlio dell’ex ct azzurro, che rientra in società alla guida della direzione tecnica (in attesa della risoluzione del contratto con il Barcellona), e Giovanni Invernizzi, altro protagonista della Samp campione d’Italia nel 1991.
“Il ruolo di Roberto non è solo simbolico – ha spiegato Manfredi –. Ci è stato vicino nei momenti difficili e lo sarà anche ora. Non c’è bisogno che sia sempre presente, ma la sua influenza si farà sentire”. Il presidente ha ribadito che il progetto per il futuro sarà definito solo dopo aver raggiunto l’obiettivo prioritario: la salvezza. “Non esiste passato né futuro – ha detto –. Tutti devono comportarsi da Sampdoria, dentro e fuori dal campo”.
Articolo pubblicato il giorno 8 Aprile 2025 - 20:37