"Manifestazione ‘Stop alla Guerra’ a Roma: il M5S di Conte porta in piazza 100mila persone, ma la pace senza difesa è un’utopia"
Roma, 5 aprile 2025 – Oggi, sabato 5 aprile, Roma è stata il cuore pulsante di una grande manifestazione per la pace, organizzata dal Movimento 5 Stelle sotto la guida di Giuseppe Conte.
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Il corteo, partito alle 13:00 da Piazza Vittorio Emanuele II e conclusosi ai Fori Imperiali, ha visto una partecipazione massiccia: secondo gli organizzatori, oltre 100mila persone hanno riempito le strade della Capitale per dire “No al riarmo” e “Stop alla guerra”.
Una giornata di protesta, musica e interventi, che ha riunito politici, intellettuali e attivisti, ma che lascia aperte domande cruciali sulla reale fattibilità di una pace senza un’adeguata capacità di difesa.
La manifestazione è iniziata con un corteo che ha attraversato le vie del centro di Roma, con bandiere arcobaleno della pace, tricolori e striscioni del M5S, ma anche di Rifondazione Comunista, Anpi e Palestina. Giuseppe Conte ha aperto il corteo, affiancato da giovanissimi esponenti pentastellati, mentre la coda del serpentone umano si estendeva fino a Piazza Venezia, riempiendo via dei Fori Imperiali fino al Colosseo.
“Siamo 100mila!”, ha dichiarato Conte dal palco, un numero che, a giudicare dall’afflusso, non sembra esagerato.Sul palco finale, moderato dalla vicepresidente M5S Paola Taverna, si sono alternati numerosi interventi.
Tra i personaggi presenti:
Alessandro Barbero (storico)
Tomaso Montanari (rettore dell’Università per Stranieri di Siena)
Giuseppe Onufrio (di Greenpeace)
Marco Travaglio (direttore del Fatto Quotidiano)
Jeffrey Sachs (economista americano)
Marc Botenga (parlamentare europeo belga di Left)
Mario Tozzi (geologo)
Elisa Sermarini (della Rete dei Numeri Pari)
Walter Massa (presidente di Arci)
Emiliano Manfredonia (delle Acli)
Barbara Spinelli (giornalista)
Padre Alex Zanotelli
Flavio Lotti (della Tavola della Pace)
Giorgio Parisi (premio Nobel)
In rappresentanza del Movimento 5 Stelle :
Giuseppe Conte (rappresentante del M5S)
Stefano Patuanelli (capigruppo al Senato del M5S)
Riccardo Ricciardi (capigruppo alla Camera del M5S)
Pasquale Tridico (capogruppo al Parlamento Europeo del M5S)
Roberto Fico (ex presidente della Camera del M5S)
Alessandra Todde (governatrice della Sardegna del M5S)
Mentre per il Partito Democratico e Alleanza Verdi e Sinista :
Francesco Boccia (capogruppo al Senato della delegazione del PD)
Nicola Fratoianni (delegato del PD)
Angelo Bonelli (di Alleanza Verdi e Sinistra – Avs)
Presenti anche alcuni rappresentanti di Rifondazione Comunista.
Dal palco, il messaggio è stato univoco: no al piano di riarmo europeo da 800 miliardi, sì a investimenti in sanità, scuola e lavoro. Conte ha chiuso la manifestazione con un discorso infuocato:
“Oggi si rompe la luna di miele farlocca di Meloni, costruita con le menzogne. Da questa piazza parte un’alternativa di governo! Non vogliamo un piano di riarmo che porti l’Europa a un’economia di guerra. Vogliamo un’Europa che dia priorità alla sanità e al lavoro!”.
Ha poi ringraziato i presenti, anche quelli senza tessera M5S: “Abbiamo messo a disposizione questa piazza per un popolo che vuole la pace”.
Alessandro Barbero ha ricordato che “la pace universale si è rivelata un’illusione”, mentre Padre Alex Zanotelli ha denunciato “l’indifferenza dell’Occidente davanti al massacro a Gaza”.
Jeffrey Sachs ha criticato l’approccio bellicista dell’Europa, e Barbara Spinelli ha attaccato il PD per aver votato la risoluzione del Parlamento Europeo sul piano di riarmo. Fratoianni e Bonelli hanno sottolineato l’importanza di un’alternativa al governo di destra, mentre Marco Travaglio ha ironizzato sull’assenza di una vera strategia europea per la pace.
La manifestazione di oggi ha dimostrato la capacità del M5S di mobilitare una piazza eterogenea e numerosa, ma il messaggio di pace rischia di rimanere un’utopia senza un’analisi realistica della situazione geopolitica.
Senza armi e senza difese, la pace non è possibile: se un Paese ci attacca, come ci difendiamo? La storia insegna che la pace si ottiene solo quando un Paese ha la capacità di dissuadere un potenziale nemico dall’attaccare, mostrando una forza militare credibile.
È il principio della deterrenza, che ha garantito decenni di stabilità in Europa grazie alla NATO. Senza questa protezione, l’Italia e l’Europa sarebbero come un Paese senza forze dell’ordine: vulnerabili e in balia di chi vuole approfittarsene.
In un mondo ideale, potremmo difenderci con “i fiori nei cannoni”, ma nel mondo reale, senza un esercito comune europeo o un’alleanza come la NATO, saremmo costretti a pensare a noi stessi, con tutte le difficoltà che questo comporta.
Il M5S e i suoi alleati hanno ragione a chiedere più investimenti in sanità e lavoro, ma ignorare la necessità di una difesa comune europea è un errore. La pace non si costruisce solo con i negoziati, ma anche con la capacità di farsi rispettare.
La manifestazione di oggi è stata un segnale forte di partecipazione democratica, ma senza una strategia che combini diplomazia e deterrenza, il rischio è che resti solo un bel sogno. La realtà, purtroppo, è molto più dura: per avere la pace, bisogna essere pronti a difenderla, anche con le armi, se necessario.
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