Il Consiglio comunale di Padula ha ufficialmente aderito all’“Aggregazione di Comuni per il Turismo Archeologico Europeo”, un’alleanza strategica tra enti locali che punta a promuovere in maniera integrata il patrimonio archeologico e culturale del Mezzogiorno. La delibera, approvata nel corso della seduta del 14 aprile, è stata siglata dalla sindaca Michela Cimino, segnando un nuovo e importante capitolo per il futuro turistico e culturale della cittadina.
L’aggregazione, guidata dal Comune di Ascea in qualità di capofila, unisce le forze dei territori del Vallo di Diano, Alburni, Golfo di Policastro e Cilento centrale. L’obiettivo è ambizioso: creare una rete sinergica capace di mettere in valore l’inestimabile patrimonio archeologico dell’area, uno dei più ricchi e affascinanti dell’intero panorama meridionale, dialogando attivamente con le strategie regionali e le opportunità offerte dai canali europei del turismo culturale.
«Non solo tutela del passato, ma costruzione di un futuro possibile per i nostri giovani» – ha dichiarato l’assessore Antonio Fortunati, illustrando i contenuti dell’accordo e ponendo l’accento sull’importanza della cooperazione tra le aree costiere e quelle interne. Un’unione che si propone non solo come opportunità di rilancio turistico, ma anche come strumento di sviluppo sostenibile e identitario per le comunità locali.
Fulcro dell’iniziativa sarà la creazione di una Cabina di Regia, organismo che coordinerà tutte le attività operative dell’aggregazione: dalla progettazione degli interventi alla promozione territoriale, fino alla pianificazione e richiesta di fondi presso la Regione Campania e gli enti europei. Tra le priorità, anche la formazione delle comunità locali, l’allargamento della rete ad altri Comuni con significativi beni archeologici e l’apertura di un dialogo stabile con altre realtà europee accomunate da una simile eredità storica.
Il progetto mira inoltre a valorizzare, con approccio integrato, i siti archeologici e museali disseminati lungo la costa e nelle zone interne, costruendo un’offerta turistica capace di attirare flussi diversificati e di qualità, lontani dal turismo di massa e più inclini alla scoperta culturale e identitaria.
Articolo pubblicato il giorno 18 Aprile 2025 - 11:26