Napoli – “Ormai non si contano più le fermate dovute ai guasti delle funicolari”, denuncia con amarezza Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori Collinari ed ex presidente della Circoscrizione Vomero.
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Dopo il lungo stop di 28 mesi della funicolare di Chiaia, riaperta solo per bloccarsi nuovamente più volte in tre mesi, è ora la funicolare Centrale a fermarsi: da giovedì scorso a martedì prossimo, almeno secondo le comunicazioni ufficiali.
Un disagio enorme per i 28mila passeggeri giornalieri, tra lavoratori e turisti, che in questi giorni affollano la città.
Scuole e lavoro a rischio
“Da oggi, con la riapertura delle scuole e il rientro al lavoro, la situazione diventerà insostenibile”, avverte Capodanno. Nessun bus sostitutivo è stato predisposto dall’ANM, e l’uso dell’auto privata è sconsigliato a causa dei numerosi cantieri che paralizzano il traffico in tutta la città, Vomero compreso.
I “prigionieri” del Petraio
A soffrire di più sono gli “orfani” della stazione intermedia di Petraio, migliaia di persone che dipendono esclusivamente dalla funicolare Centrale per i loro spostamenti. “Sono di fatto prigionieri in casa”, sottolinea Capodanno.
Già da giovedì, il Comitato aveva chiesto all’ANM una navetta sostitutiva, soprattutto per anziani e disabili, ma nessuna risposta è arrivata dal sindaco Manfredi, dall’assessore ai trasporti Cosenza o dal direttore generale dell’ANM, Favo.
Fune già sostituita: perché si rompe di nuovo?
L’attuale fermo è dovuto alla sostituzione della fune di trazione, ma c’è un dato che fa discutere: lo stesso cavo era stato già cambiato il 6 settembre 2022, dopo appena due anni e mezzo di utilizzo.
Allora, l’assessore Cosenza aveva giustificato l’intervento come manutenzione ordinaria, ma ora la domanda sorge spontanea: “Come è possibile che un cavo da 14,5 mm di diametro, lungo 1,5 km e pesante 13 tonnellate, abbia già bisogno di essere sostituito?”.
Dubbi sui lavori e silenzi istituzionali
Capodanno ricorda che la funicolare Centrale fu revisionata nel 2016, con un ritardo del 20% sui tempi previsti e una spesa di oltre 7 milioni di euro. “Quando era gestita da privati, questi fermi non accadevano con questa frequenza”, osserva. Ora, però, i continui guasti sollevano seri interrogativi sulla qualità della manutenzione e dei collaudi.
“Servono indagini serie”
“Le preoccupazioni dei cittadini sono legittime”, conclude Capodanno, “e meritano risposte dalle autorità competenti, compresa la magistratura”. L’obiettivo è garantire sicurezza e funzionalità, evitando guasti improvvisi che lasciano migliaia di persone senza alternative. Intanto, la rabbia cresce, alimentata da informazioni spesso vaghe e incomplete.
Articolo pubblicato il giorno 28 Aprile 2025 - 08:55