Il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri
Napoli – “La storia pesa: dal 2010 le assunzioni nella pubblica amministrazione sono ferme al palo. Oggi mancano migliaia di uomini nelle forze dell’ordine”.
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È un grido d’allarme quello lanciato dal procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, ospite stamane della trasmissione ReStart su Raitre.
Interpellato dopo un servizio su Ostia, che ha messo in luce gli ultimi episodi di criminalità, Gratteri ha risposto senza giri di parole alla domanda se “lo Stato abbia perso”: “Dalla riforma Cartabia a oggi, ogni intervento sulla giustizia ha ignorato le garanzie per le parti offese, con il solo risultato di rallentare i processi e allungarne i tempi”.
Il procuratore ha puntato i riflettori su alcune criticità del sistema giudiziario, a partire dalle intercettazioni, la cui durata è limitata a 45 giorni, fino alle procedure per la custodia cautelare. “Prendiamo il caso di una madre con un figlio tossicodipendente”, ha spiegato Gratteri.
“Sa chi gli vende la droga, trova il coraggio di denunciare e da lì partono le indagini. Il pm chiede l’arresto, ma prima bisogna interrogare lo spacciatore. Nel frattempo, passano cinque giorni: lui è libero, legge gli atti e scopre chi lo ha denunciato. La domanda è: chi avrà più il coraggio di fare una denuncia?”.
Un quadro che, secondo il magistrato, evidenzia un sistema inceppato, lontano dai cittadini e dalle loro esigenze di giustizia.
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