La Croce dei Cariati è tornata a casa, accolta dalla profonda devozione popolare che l’ha resa un simbolo dei Quartieri Spagnoli di Napoli. L’artista dell’Ottocento Vincenzo Migliaro l’ha immortalata tra i simboli della città, mentre il fotografo contemporaneo Sergio Siano le ha dedicato spazio nel suo ultimo volume realizzato con Vittorio Del Tufo, incentrato proprio sui Quartieri Spagnoli.
Punti Chiave Articolo
- 1 Origini e Significato della Croce
- 2 I Restauri e la Caduta nel 2023
- 3 Il Restauro con gli Scugnizzi a Vela
- 4 Cerimonia e Presenze Istituzionali
- 5 Un Restauro dal Forte Valore Sociale
- 6 Le Istituzioni e il Significato del Progetto
- 7 Il Progetto “Scugnizzi a Vela”: Integrazione e Futuro
- 8 Un Percorso Educativo e Valoriale
- 9 Collaborazioni e Sostegni
Origini e Significato della Croce
Eretta per la prima volta nel 1836 come gesto di ringraziamento a Dio per aver risparmiato parte della popolazione durante l’epidemia di colera, che causò oltre 5.000 vittime, la Croce dei Cariati è diventata un simbolo di protezione per i napoletani contro pestilenze, epidemie e disastri naturali. Una particolarità storica: il Cristo non guarda verso il mare, ma verso la collina, quasi a dare il benvenuto ai viandanti provenienti dal Vomero.
I Restauri e la Caduta nel 2023
Dopo un primo restauro nel 1884 e un secondo intervento nel 1980, la croce è crollata nel 2023 a causa di una violenta tempesta di vento. È stata subito messa in salvo e custodita dai parroci Don Mario Ziello e Don Francesco De Luca della Chiesa di Santa Maria del Carmine alla Concordia, nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Il crocifisso è poi stato affidato all’associazione “Scugnizzi a Vela” per un importante restauro.
Il Restauro con gli Scugnizzi a Vela
Gli “Scugnizzi a Vela”, esperti nella riparazione di antiche imbarcazioni in legno, hanno guidato un’opera di restauro che ha coinvolto giovani a rischio provenienti dall’area penale campana e dalle carceri di Poggioreale e Aversa, utenti dei servizi ASL NA1 e NA2, e ragazzi seguiti dai Servizi Sociali del Comune di Napoli. Con cura artigianale, hanno rimosso vernici, marcescenze e riportato alla luce il legno originale del 1836. Tra i protagonisti del restauro: Alberto, Ernest, Genny, Hashraf, Joseph, Lyoni, Nicola, Sabatino.
Cerimonia e Presenze Istituzionali
Il crocifisso restaurato è tornato alla Chiesa di Santa Maria del Carmine alla Concordia e venerdì 18 aprile sarà ricollocato sul suo basamento storico. Alla cerimonia hanno partecipato numerose figure istituzionali:
– Chiara Marciani, Assessore alle Politiche Giovanili e al Lavoro
– Paola Brunese, Presidente del Tribunale dei Minori
– Patrizia Imperato, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori
– Emilia Galante, Sostituto Procuratore
– Francesco Chiaromonte, Magistrato di Sorveglianza
– Andrea De Dominicis, Commissariato PS San Ferdinando
– Palmira Masillo, Dirigente IC Casanova
– Fabio Danese, Comandante del Quartier Generale Marina Militare
– Benedetta Sciannamanica, in rappresentanza di Giovanna Mazzone, Presidente I Municipalità Napoli
Un Restauro dal Forte Valore Sociale
Stefano Lanfranco, presidente degli Scugnizzi a Vela, ha sottolineato il valore simbolico e umano del progetto: “Cristiani, musulmani, giovani e meno giovani, accomunati da altruismo e amicizia, hanno lavorato insieme come un vero equipaggio per restituire alla comunità un simbolo di fede e speranza.”
Le Istituzioni e il Significato del Progetto
– Chiara Marciani: “Un grande lavoro di squadra tra associazioni e istituzioni. Quando gli Scugnizzi a Vela chiamano, noi rispondiamo.”
– Paola Brunese: “Il restauro ha generato benefici concreti per i ragazzi coinvolti, unendo culture e religioni diverse.”
– Luigi Carbone, Consigliere Comunale: “È stata una rete di cura, non solo un restauro. Un gesto nato dal basso per ridare speranza a Napoli durante la Settimana Santa.”
– Patrizia Imperato: “Questa rinascita del Crocifisso è anche simbolo di rinascita per i giovani dell’area penale.”
Il Progetto “Scugnizzi a Vela”: Integrazione e Futuro
Da quasi vent’anni, “Scugnizzi a Vela” promuove l’integrazione e il reinserimento lavorativo di giovani a rischio grazie al “Laboratorio i mestieri del mare”, ospitato dalla Marina Militare. I ragazzi, una volta formati, vengono inseriti in imprese etiche del porto di Napoli. Solo nell’ultimo anno, quattro di loro sono stati assunti grazie al sostegno di una rete composta da Marina Militare, Ministero della Giustizia, Comune di Napoli, Autorità Portuale e LIBERA contro le mafie.
Un Percorso Educativo e Valoriale
Il restauro avviene attraverso la riparazione di storiche imbarcazioni in legno, strumenti didattici che permettono ai ragazzi di sviluppare autostima e valori. Lo stage all’interno del Quartier Generale della Marina Militare offre un modello di riferimento positivo, concludendosi con il reinserimento lavorativo in aziende portuali etiche.
Collaborazioni e Sostegni
Alle attività hanno collaborato i soci della nascente Delegazione della Lega Navale Italiana di San Giovanni a Teduccio. Il restauro del Cristo policromo è stato realizzato sotto la direzione dell’Architetto Michele Matino, con il supporto della Fondazione Grimaldi, UNICREDIT e Fondazione Roma.
Articolo pubblicato il giorno 15 Aprile 2025 - 11:37