Una protesta spontanea e determinata sta paralizzando lo stabilimento Jabil di Marcianise.
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Operai e rappresentanti sindacali hanno deciso di bloccare la produzione per contestare l’incontro convocato domani al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), dove sarà presente il TME (Technology Manufacturing Equipment), indicato come possibile acquirente dello stabilimento.
La rabbia dei lavoratori: “Nessun mandato alle sigle sindacali”
A lanciare l’allarme è l’USB, che in una nota denuncia: “La rabbia esplosa oggi nasce dalla notizia di un tavolo al Mimit a cui parteciperanno Fim, Fiom e Uilm senza alcun mandato dei lavoratori per trattare con TME”.
Il sindacato di base appoggia pienamente la mobilitazione, definendola “legittima e necessaria”, e accusa il possibile subentrante di essere “inaffidabile sul piano delle garanzie industriali e occupazionali”. “Si rischia un’operazione di facciata – si legge nel comunicato – che scarichi il peso della crisi ancora una volta sui lavoratori”.
USB: “Basta accordi calati dall’alto”
L’USB ribadisce con forza che ogni ipotesi di riindustrializzazione deve passare attraverso trasparenza e condivisione con la forza lavoro. “Non accettiamo percorsi imposti dall’alto con accordi preconfezionati – sottolinea il sindacato – Serve un soggetto credibile e il tempo necessario per trovarlo”.
Articolo pubblicato il giorno 15 Aprile 2025 - 20:30