In una città come Caserta, dove l’arte spesso languisce nell’ombra del turismo di massa, una mostra al Museo Diocesano ha scatenato un putiferio di entusiasmo, attirando migliaia di visitatori, oltre cinquecento commenti e dediche esageratamente positive, e orde di turisti stranieri che hanno invaso il sito.
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Organizzata dagli artisti di Ali della Mente e Fabbrica Wojtyla come parte delle azioni per promuovere il brand culturale Rosso Vanvitelliano, questa esposizione ha fatto tanto scalpore da spingere la Diocesi a estenderla fino al periodo pasquale, trasformando siti storici in un circo di riscoperte culturali che nessuno si aspettava.
Successo Sbalorditivo
Le opere in mostra, tutte anonime e create da artisti semisconosciuti, variano selvaggiamente in stile, soggetto e dimensioni, e sono state salvate dalla spazzatura e restaurate dall’artista casertano Salvatore Di Caprio. Queste creazioni, abbandonate e poi riportate in vita, mirano a “rivelare la verità, la bontà e la bellezza nascoste nelle pieghe della storia, dare voce a chi non ha voce, trasformare il dolore in speranza” – un grido che scuote le coscienze in un mondo dove l’arte rischia di essere sepolta sotto la banalità quotidiana.
Film Rivoluzionario per la Settimana Santa
Durante la Settimana Santa, esclusi i giorni 18, 19 e 20 aprile, la mostra – aperta gratuitamente dalle 17:30 alle 20:00 – si arricchisce con la proiezione del film originale “Via Crucis – Il Film” di Patrizio Ranieri Ciu e prodotto da FW Produzioni. Girato nel borgo medievale di Casertavecchia e interpretato dai giovani artisti di Ali della Mente e Fabbrica Wojtyla, il film ritrae gli ultimi momenti della vita di Cristo in una narrazione visiva che promette di scuotere lo status quo. Definito come una “Cine-etica”, questa creazione ibrida mescola musica, teatro, poesia, filosofia e arte figurativa in un mix esplosivo che sfida l’uso superficiale della Parola nei media moderni.
Articolo pubblicato il giorno 16 Aprile 2025 - 13:07