Gragnano – Dopo oltre vent’anni di procedimenti giudiziari, inchieste e sequestri, Gerardo Cuomo, per anni indicato come il presunto “re del contrabbando”, torna definitivamente in possesso dei suoi beni.
La decisione è stata presa dalla terza sezione della Corte d’Appello di Bari, presieduta dalla giudice Rosa Calia Di Pinto, che ha disposto la revoca della confisca a suo carico e la restituzione dei beni sequestrati, salvo eventuali vincoli reali.
L’ex imprenditore gragnanese, da tempo residente nel Bolognese, si vede così restituire un patrimonio stimato in circa 10 milioni di euro: conti correnti offshore, ville, auto di lusso, orologi di altissimo valore e lo yacht Arthema, simbolo della sua ricchezza.
La motivazione della sentenza sarà depositata entro trenta giorni, ma già nel 2022 la Cassazione aveva stabilito la prescrizione definitiva del reato, aprendo la strada alla restituzione dei beni.
Le accuse, che risalgono agli anni tra il 1996 e il 2000, ruotavano attorno a un presunto traffico mensile di oltre mille tonnellate di tabacchi introdotti illegalmente in Puglia dal Montenegro, con un vasto giro di riciclaggio in Svizzera.
Proprio l’autorità giudiziaria svizzera aveva già archiviato le accuse nei suoi confronti. Secondo i suoi legali – Andrea Melpignano, Clemente Biondi e il prof. avv. Adolfo Scalfati – non essendoci nuovi elementi e trattandosi degli stessi fatti, Cuomo non poteva essere riprocessato in Italia.
Nel 2018, i giudici di secondo grado avevano già stabilito il divieto di un secondo giudizio, ordinando la restituzione dei beni. Ora, con la pronuncia della Corte d’Appello, ogni dubbio è sciolto: Gerardo Cuomo torna un cittadino senza accuse e con il pieno possesso dei suoi averi.
Articolo pubblicato il giorno 11 Aprile 2025 - 21:50