Dieci milioni di euro per provare a ripartire: è quanto previsto dall’ordinanza firmata dal Commissario Straordinario per la Ricostruzione Giovanni Legnini, destinata alle imprese dell’isola d’Ischia colpite dall’alluvione del 26 novembre 2022, che ha causato danni ingenti, frane e perdita di fatturato per decine di attività.
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Il provvedimento, che applica quanto previsto dall’articolo 1, comma 686, della Legge di Bilancio 2025, definisce criteri, modalità e requisiti per l’assegnazione dei contributi: fino a 100mila euro per ciascuna impresa, per gli anni 2023 e 2024, a condizione che la riduzione di fatturato annuo sia stata pari ad almeno il 20% rispetto alla media del triennio precedente.
Ogni impresa potrà presentare una sola domanda – entro il 31 luglio 2025 – per una o più unità produttive presenti sull’isola, purché regolarmente iscritte al Registro delle imprese. Il contributo sarà calcolato al netto di altri aiuti già ricevuti (compresi quelli legati alla pandemia), nel rispetto del regime “de minimis” europeo.
L’erogazione avverrà in un’unica soluzione entro 30 giorni dalla concessione per il 2023, mentre per il 2024 sarà necessario prima verificare le risorse residue.
C’è di più. L’ordinanza prevede anche ristori per le imprese a contatto con il pubblico che abbiano subito cali di fatturato a causa dell’apertura di cantieri legati alla ricostruzione pubblica e privata sull’isola: anche in questo caso il requisito è la riduzione di almeno il 20% per l’anno 2025. Le domande andranno presentate entro il 31 dicembre 2025.
Una novità significativa riguarda l’estensione degli indennizzi alle imprese di Casamicciola, Forio e Lacco Ameno, già colpite dal sisma del 2017, che a causa dell’alluvione non hanno potuto riprendere le attività o avviare la ricostruzione: potranno richiedere il contributo per il mancato fatturato 2023-2024, a patto di aver presentato domanda di ricostruzione o delocalizzazione entro il 15 settembre 2025.
Infine, l’aiuto per nuovi macchinari e attrezzature, inizialmente pensato per le imprese temporaneamente trasferite, sarà esteso anche a quelle definitivamente delocalizzate, volontariamente o per ragioni di sicurezza.
“Con questa ordinanza abbiamo cercato di dare ristoro al maggior numero di imprese possibile”, ha dichiarato il Commissario Legnini, sottolineando l’ascolto delle associazioni di categoria e l’inclusione anche di chi era stato escluso dalla legge di Bilancio. “Ora – ha precisato – l’efficacia delle misure dipende dal via libera della Corte dei conti, da cui dipenderà l’assetto definitivo degli indennizzi”.
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