C’è un legame sottile, ma potente, tra la tradizione culinaria italiana e i nuovi orizzonti del gusto globale. A Parigi, durante la fiera internazionale Parizza dedicata alla pizza e alla ristorazione italiana, questo connubio ha trovato la sua espressione più autentica grazie a Polselli, un nome storico che rappresenta l’eccellenza nell’arte molitoria italiana.
La storia di Parizza
Dal 2011, Parizza non è solo una fiera: è un crocevia di sapori, culture e tecniche che raccontano l’evoluzione della cucina italiana nel mondo, con un’attenzione particolare a due protagonisti fondamentali della gastronomia globale: la pizza e il pane. In questo contesto di scambio e innovazione, Polselli ha portato a Parizza non solo i suoi prodotti, ma anche una filosofia di lavoro improntata a ricerca, qualità e rispetto per la materia prima. A sostenere l’arte bianca italiana durante gli eventi parigini è stata l’Accademia Polselli, un punto di riferimento per conoscenze e sperimentazioni. In prima linea, direttamente dall’Italia, c’erano Paolo Parravano, responsabile dell’Accademia, insieme ad Aurelio Alicandri e al Maestro Panificatore Vincenzo D’Apote, Presidente dell’Associazione Pizzaioli Garganici. Non è certo mancato il fondamentale supporto dell’Export Manager Luigi Cinquegrana, a testimoniare l’impegno continuo di Polselli nei mercati internazionali.
Un laboratorio di alta formazione
Sotto i riflettori dello stand Polselli vi erano laboratori dimostrativi e momenti di formazione d’élite dedicati ai professionisti del settore. Particolare attenzione è stata data alla preparazione della Pizza in Padellino e della Teglia Romana, lavorate con Purograno, la farina macinata a pietra rappresentativa di un perfetto equilibrio tra rusticità, fragranza e modernità. **”Profumi intensi, alveolature perfette, bordi croccanti e un impasto dalla consistenza elegante”** sono stati i risultati ottenuti grazie a un’accurata fusione tra tradizione molitoria e nuove tecniche. La presenza di Polselli a Parizza è stata più di una semplice esposizione: è stata una chiara dichiarazione d’intenti, mirante a diffondere una cultura della farina che è patrimonio di famiglia, ma anche una visione moderna di un mercato globale sempre più orientato verso la qualità.La centralità della materia prima
In un’epoca in cui si ricercano incessantemente scorciatoie industriali, Polselli riafferma con vigore l’importanza della materia prima, del lavoro artigianale e della conoscenza. Lo fa in un contesto altamente competitivo come Parigi, che oggi guarda all’Italia non solo come culla della pizza, ma anche come un laboratorio di creatività e innovazione nel campo culinario. Perché, in fondo, **”dietro ogni grande pizza, c’è sempre una grande farina. E dietro ogni grande farina, c’è sempre una grande storia.”**Articolo pubblicato il giorno 8 Aprile 2025 - 12:21