Cultura

Essere donna nell’antica Pompei: dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026 alla Palestra Grande di Pompei

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“Essere donna” è un’affermazione, ma anche un interrogativo che cambia significato a seconda del tempo e del contesto. Questo tema trova una sua particolare declinazione nell’antica Pompei, dove la condizione femminile si rivela sfaccettata e sorprendentemente documentata.

La Mostra: “Essere Donna nell’Antica Pompei”

Dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026, la Palestra Grande degli Scavi di Pompei ospita la mostra Essere donna nell’antica Pompei, curata da Francesca Ghedini e Monica Salvadori, in collaborazione con le Università di Padova, Salerno e Verona. L’esposizione esplora la vita quotidiana, i ruoli sociali e le esperienze personali di donne e bambine nella società romana, con uno sguardo particolare alla realtà campana di Pompei.

Pompei: Un Osservatorio Privilegiato

Il perfetto stato di conservazione di Pompei offre uno sguardo unico sulla vita antica. A differenza di molti altri contesti in cui le testimonianze sono scarse, qui emergono documenti che permettono di conoscere non solo le donne appartenenti all’élite, ma anche quelle delle classi popolari, in continuità con la mostra precedente, L’altra Pompei.

Un Percorso in Otto Sezioni

La mostra si sviluppa in otto sezioni tematiche, documentate da affreschi, ritratti, graffiti, iscrizioni e oggetti d’uso quotidiano. Si raccontano le storie di donne di ogni condizione sociale – matrone, liberte, schiave – nelle varie fasi della vita: dalla nascita alla morte, passando per l’infanzia, il matrimonio e la maternità. Si indagano anche i numerosi ruoli che ricoprivano nella società: dalle professioni umili ai mestieri legati al culto e all’economia.

I Volti delle Donne: Una Narrazione Visiva

Il percorso espositivo si apre con una sala introduttiva dove i **volti e i nomi di donne** pompeiane accolgono i visitatori, restituendo loro individualità e umanità. Segue poi una narrazione approfondita, arricchita da reperti straordinari: statue, affreschi, iscrizioni, manufatti e graffiti.

Vita Privata e Domestica

Le prime sale si concentrano sulla sfera privata. Viene illustrata la vita domestica delle matrone, che comprendeva la gestione della casa e dei servi, l’educazione dei figli, la cura del corpo e il tempo libero. Un’immersione nella quotidianità femminile dell’epoca romana.

Lavoro e Vita Pubblica

Ampio spazio è dedicato al ruolo pubblico e lavorativo delle donne. A Pompei, si stima che almeno 100 donne fossero coinvolte nella prostituzione, molte delle quali in condizioni di schiavitù. Tuttavia, vi erano anche donne libere che esercitavano mestieri di prestigio: imprenditrici, artigiane, mediche e persino benefattrici (evergeti). La mostra racconta le storie di alcune di loro che hanno lasciato un segno indelebile nella vita della città.

La Morte e la Memoria

Le ultime sale documentano le tracce lasciate dopo la morte: sepolture, iscrizioni e corredi funerari restituiscono il ricordo di molte donne, testimoniando il loro ruolo nella società anche nell’aldilà.

Un Ponte tra Passato e Presente

Il percorso espositivo si conclude con uno sguardo alla contemporaneità: viene presentato il contributo di alcune donne che hanno partecipato attivamente alla scoperta e allo studio di Pompei, come Carolina Bonaparte, Wilhelmina Jashemski, Tatiana Warsher e Olga Elia. Inoltre, una selezione di spezzoni cinematografici esplora l’immaginario femminile nel cinema ispirato all’antichità romana.

Un’Esperienza Immersiva nel Parco Archeologico

La mostra si estende oltre le sale della Palestra Grande. Grazie ai collegamenti con edifici significativi del sito archeologico, i visitatori possono vivere un’esperienza tematica, interattiva e immersiva. L’app MyPompeii fornisce podcast narrativi che raccontano le vite di otto donne realmente vissute a Pompei.

Le Donne Raccontate nel Percorso Esteso

Ecco alcune delle figure femminili protagoniste del percorso:

– Flavia Agatea ed Eumachia (tombe a Porta Nocera)
– Eumachia (edificio nel Foro)
– Mamia e Nevoleia Tyche (tombe a Porta Ercolano)
– Asellina (Termopolio di Asellina)
– Giulia Felice (Praedia di Giulia Felice)
– Eutychis (quartiere servile della Casa dei Vettii)
– Amaryllis (Casa di Marco Terenzio Eudosso)

Nella Casa della Venere in Conchiglia, è inoltre visibile la ricostruzione di un telaio verticale, simbolo del lavoro femminile nell’antichità.

Cultura, Riflessione e Attualità

L’obiettivo della mostra è offrire un’esperienza culturale completa, che stimoli una riflessione critica sul ruolo delle donne nel passato e nel presente, attraverso una lettura storica che dialoga con il mondo contemporaneo.

Eventi Collaterali: Letture e Performance

A partire da settembre 2025, nell’ambito del progetto di valorizzazione ESOPO, durante le aperture serali straordinarie, si terranno letture e performance artistiche dedicate alle donne protagoniste della mostra. La rassegna è prodotta da Casa del Contemporaneo, con testi e regia di Fabio Cocifoglia e Rosario Sparno.

Per maggiori informazioni: https://pompeiisites.org/mostre/essere-donna-nellantica-pompei

 


Articolo pubblicato il giorno 16 Aprile 2025 - 19:07

Gustavo Gentile

Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E' stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana.

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