La leggenda della musica elettronica Jean-Michel Jarre, le atmosfere nordiche dei Wardruna con la loro lingua runica, e ancora un mix di generi con artisti come Stefano Bollani, Nick Cave, Gianna Nannini, Bryan Adams e Antonello Venditti. Questi sono alcuni dei protagonisti dell’edizione 2025 di BOP – Beats of Pompeii.
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L’evento prende il via con due serate di Andrea Bocelli, accompagnato dall’Orchestra I Filarmonici di Napoli e dal Coro That’s Napoli. A seguire, il prestigioso concerto del Maestro Riccardo Muti con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini.
Dal 27 giugno al 5 agosto, l’Anfiteatro di Pompei torna a “suonare” ospitando la seconda edizione della rassegna musicale BOP – Beats of Pompeii, un’iniziativa dove la musica si fonde con la storia e la cultura. Lo stesso palcoscenico che nel 1971 ospitò il leggendario concerto a porte chiuse dei Pink Floyd.
Il sottosegretario alla cultura Gianmarco Mazzi sottolinea il valore simbolico dell’iniziativa: “Non è solo l’occasione per ascoltare artisti iconici come Jarre, ma per promuovere l’alleanza tra beni culturali e attività artistiche. Senza questo legame, questi luoghi restano solo nella memoria”.
Il programma, curato dal direttore artistico Giuseppe Gomez, prevede 14 concerti. Oltre ai già citati, sul palco saliranno anche artisti del calibro di Ben Harper, Dream Theater, Serena Rossi e Jimmy Sax. Il progetto è patrocinato dal Ministero della Cultura, dal Parco Archeologico di Pompei, con il supporto del Comune di Pompei e della Regione Campania.
“Saremo un po’ i gladiatori 3.0”, scherza Jean-Michel Jarre, che annuncia un’esibizione speciale anche a Piazza San Marco a Venezia e alla Biennale Architettura. “Ho suonato a Versailles, alle Piramidi, a Piazza Tienanmen, ma Pompei è sempre stato un sogno”, afferma. Qui presenterà un progetto innovativo con Intelligenza Artificiale e suono immersivo, auspicando di poter “andare oltre la mezzanotte”.
“Suonare in luoghi come Pompei è una sinergia tra arte e cultura”, spiega Einar Selvik, leader dei Wardruna. “La nostra musica cerca di dare voce al passato, rendendolo universale. È come se infondessimo nuova vita a questi luoghi millenari”.
Il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, riflette sul valore immateriale dei siti storici: “Pompei era un luogo di giochi e sangue, ma oggi diventa uno spazio per la bellezza e l’arte. Questo cambia il nostro modo di vedere il mondo”.
I numeri parlano chiaro, come evidenzia Gomez: “Tra il 28% e il 53% dei biglietti venduti quest’anno provengono dall’estero. Sommando anche i turisti da fuori regione, si arriva a una quota tra 60% e 82%, con un impatto positivo sull’economia locale”.
Il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, chiude sottolineando l’orgoglio del territorio: “Offriamo al mondo una Campania diversa, ben lontana dagli stereotipi di un tempo”.
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