Casavatore – La storia giudiziaria-elettorale a Casavatore pare non abbia lasciato alcun segno nel corso degli anni e nella mente degli attori scesi in campo per la prossima tornata elettorale.
Tant’è che secondo i rumors cittadini, nelle liste vi sarebbero candidati “scomodi” riconducibili al pregresso scioglimento o parenti e affini direttamente legati a soggetti controindicati.
Una “macedonia” politica trasversale e senza precedenti che stavolta registrerebbe la presenza ingombrante di “comparse” designate invece che candidati svincolati da correnti e gruppi.
Eppure sembra appena ieri che diciassette parlamentari della Repubblica denunciarono presunte ingerenze della criminalità organizzata alle elezioni comunali del 2019 dopo lo scioglimento per camorra avvenuto nel 2017 e l’inchiesta della DDA nata in seguito all’omicidio del boss Ciro Cortese e le dichiarazioni di alcuni pentiti relativamente ad episodi di voto di scambio mafioso conclusasi con la successiva assoluzione degli imputati.
A ferenare l’avanzata nemmeno la presenza in comune di un commissario prefettizio che alla guida dell’ente da pochi mesi e, stante i pregressi, avrebbe avviato una serie di consultazioni con gli uffici del ministero per attenzionare quanto starebbe avvenendo.
Nel mirino vi sarebbe la modifica del regolamento appena approvato dal commissario per lla festa dei Gigli, il possibile concorso nei vigili urbani e l’edilizia residenziale. E mentre in città tiene banco il silenzio assordante che non fa presagire nulla di buono, i contendenti parlano più di numeri che di programmi elettorali.
Intanto in molti chiedono che sia siano scongiurati ritorni al passato come le elezioni dell’epoca, che fecero relazionare al Ministero dell’Interno, su indagine della Prefettura di Napoli di come “Il comune di Casavatore (Napoli), i cui organi elettivi erano stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 31 maggio 2015, presentavano forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che compromisero la libera determinazione e l’imparzialità degli organi elettivi, il buon andamento dell’amministrazione ed il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per l’ordine e la sicurezza pubblica”.
Le indagini, all’epoca, posero in rilievo collegamenti tra politica e criminalità organizzata che avrebbe fornito un concreto supporto, nel corso della tornata elettorale, alle opposte coalizioni politiche con evidente permeabilità dell’ Ente locale. Insomma, tutti i riflettori sarebbero puntati sulle singole liste che sicuramente, secondo i bene informati, non mancheranno di riservare soprese anche nel centro-destra.
P. B.
Articolo pubblicato il giorno 24 Aprile 2025 - 07:49