Napoli– Pene ridotte per tre imputati ritenuti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli esponenti di spicco del clan Amato-Pagano, coinvolti in una vicenda estorsiva ai danni di un imprenditore impegnato nella realizzazione di una sede per una nota catena di supermercati.
La Corte d’Appello di Napoli, prima sezione, ha accolto le richieste del collegio difensivo riconoscendo la continuazione del reato con precedenti condanne, e riformulato così le pene inflitte in primo grado.
Al centro del procedimento Marco Di Liguori, già condannato a 8 anni nel gennaio 2024 per il suo ruolo di vertice nel sodalizio criminale. Difeso dall’avvocato Luigi Senese, Di Liguori ha ottenuto una pena complessiva di 8 anni e 4 mesi, unificando l’attuale accusa di estorsione con la precedente condanna.
Nicola Schiavone, considerato un affiliato storico del clan con ruoli operativi nel settore delle estorsioni, era stato condannato a 6 anni. La Corte, tenendo conto della continuazione, ha stabilito una pena finale di 6 anni e 4 mesi (6 anni per associazione mafiosa, 4 mesi per estorsione). È difeso dagli avvocati Luigi Senese e Andrea Di Lorenzo.
Infine, Domenico De Mase, assistito dagli avvocati Luigi Senese e Lucia Boscaino, ha beneficiato della continuazione su tre diverse sentenze: 6 anni e 8 mesi per associazione mafiosa, 3 anni e un mese per tentata estorsione e 8 anni per l’estorsione legata all’attuale processo. La pena finale per De Mase è stata fissata a 8 anni e 8 mesi di reclusione.
Il provvedimento rappresenta un passaggio cruciale nell’ambito delle inchieste condotte dalla DDA napoletana contro il clan Amato-Pagano, da anni attivo nell’area nord della provincia e protagonista di numerose attività illecite legate all’estorsione e al controllo del territorio.
Articolo pubblicato il giorno 17 Aprile 2025 - 22:53