L’inchiesta sul pizzo agli ambulanti di Fuorigrotta da parte del clan Troncone ha portato alla luce anche i recenti scontri a colpi di pestaggi e ferimenti con l’emergente gruppo Scodellaro.
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Muro di silenzio davanti al gip per i sei presunti gregari del clan Troncone, accusati di aver taglieggiato i venditori di fuochi d’artificio a Capodanno. Ieri mattina, durante gli interrogatori di garanzia, Alfredo Graziano (41 anni), Mattia Maiorino (22 anni), Antonio De Monte (27 anni), Valerio Guerra (33), Antonio Trito (27) e Marco Scala (37) si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, blindando le posizioni sotto la guida dei rispettivi difensori.
Il loro comportamento davanti al magistrato non fa altro che confermare la resilienza del sodalizio criminale dei Troncone, nonostante i colpi giudiziari degli ultimi mesi.
Ora, per gli arrestati – accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso – si apre la battaglia processuale. Ferma restando la presunzione di innocenza, l’indagine dimostra che la camorra di Fuorigrotta è una delle più agguerrite in città e non si è fermata neanche alle indagini.
Agli atti dell’inchiesta e dell’ordinanza cautelare firmata la scorsa settimana dal gip Federica De Bellis c’è la denuncia presentata il 17 marzo 2025 da un commerciante, che ha raccontato di essere stato avvicinato da Mattia Maiorino e un altro soggetto armato di pistola in atteggiamento minaccioso.
Ulteriori elementi a carico degli indagati emergono dall’annotazione della polizia giudiziaria del 13 febbraio 2025, che documenta l’aggressione subita da Cristian De Luca (elemento legato al gruppo criminale degli Scodellaro rivali dei Troncone), e dalla testimonianza di un commercinate, che il 5 marzo ha riferito di vivere nel terrore dopo aver saputo di essere ricercato dal gruppo.
Un nuovo episodio si è verificato il 10 marzo, quando sempre lo stesso commerciante ha denunciato di essere stato nuovamente minacciato, questa volta da Valerio Andrea Guerra, che si sarebbe presentato sotto casa sua urlando frasi intimidatorie. Pochi giorni dopo, il 13 marzo,Un secondo commerciante si è presentato agli uffici della polizia giudiziaria con il volto tumefatto, dichiarando di voler ritirare la denuncia e di essersi inventato tutto.
Il quadro cautelare si è quindi aggravato ulteriormente proprio pochi giorni prima degli arresti considerando i precedenti penali degli indagati.
Alfredo Graziano risulta avere condanne per lesioni e spaccio, Valerio Andrea Guerra per detenzione e cessione di stupefacenti oltre che per porto illegale di munizioni, Giuseppe Marco Scala per furto e spaccio, così come Antonio De Monte. Anche Mattia Maiorino ha un precedente per detenzione di stupefacenti.
Ed è per questo motivo che ieri, per strategia difensiva, in attesa di presentare ricorso al Riesame che gli arrestati hanno deciso di fare scena muta davanti al gip.
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