Napoli – Un colpo mirato alle frodi fiscali è stato portato a termine dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, su mandato della Procura locale. L’operazione, coordinata dal GIP del Tribunale di Napoli Nord, ha portato al sequestro preventivo di 347 milioni di euro di crediti vantati da 39 società, concentrate tra le province di Napoli e Caserta, ma con ramificazioni fino a Roma e Milano.
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Parallelamente, sono state eseguite numerose perquisizioni presso studi commercialisti tra Casoria, Roma e Milano.
Le indagini, condotte dal Gruppo di Frattamaggiore, hanno svelato un sistema articolato di frodi fiscali legate all’abuso del Decreto Crescita (DL 34/2019). Le società coinvolte, già colpite in passato da sequestri per investimenti fantasma nel Mezzogiorno, avrebbero presentato all’Agenzia delle Entrate dichiarazioni infondate, vantando crediti derivanti dalla trasformazione di imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Assets) in crediti fiscali.
La normativa consente di convertire in credito d’imposta le perdite fiscali accumulate o le eccedenze ACE (Aiuti alla Crescita Economica) non utilizzate, fino al 20% di crediti deteriorati ceduti entro il 31 dicembre 2020 (termine poi prorogato). Tuttavia, le verifiche dei finanzieri hanno dimostrato che le società non possedevano né perdite fiscali né eccedenze tali da giustificare i milioni di euro richiesti.
Le investigazioni hanno ricostruito un flusso creditizio fraudolento, individuando due società “veicolo”: una società di capitali e un fondo comune di investimento lussemburghese con sede secondaria in Italia. Queste avrebbero ricevuto 129 milioni di euro di crediti illeciti, rivendendoli poi a terzi per ottenere profitti illeciti.
In totale, sono stati sequestrati:
L’operazione odierna si inserisce in un più ampio contrasto alle frodi fiscali portato avanti dal 2022, che ha già bloccato oltre 2 miliardi di euro di crediti inesistenti, evitando un enorme danno all’Erario.
Le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità di commercialisti e intermediari coinvolti nel sistema fraudolento. Intanto, il messaggio delle Fiamme Gialle è chiaro: chi froda lo Stato non la farà franca.
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