È accusato di omicidio volontario pluriaggravato Ilia Batrakov, il 41enne russo arrestato questa mattina dai Carabinieri della Compagnia di Ischia.
Il provvedimento, eseguito su delega della Procura della Repubblica di Napoli, è stato emesso dal GIP del Tribunale partenopeo al termine di un’inchiesta della IV Sezione “Tutela fasce deboli” che ha svelato una drammatica verità: Marta Maria Ohryzko, giovane ucraina di 30 anni, sarebbe stata uccisa dal compagno dopo mesi di maltrattamenti.
Il femminicidio risale al 13 luglio 2024, quando la donna fu trovata priva di vita in un dirupo nei pressi della sua abitazione a Barano d’Ischia. In un primo momento, si era ipotizzato che la morte fosse conseguenza di una caduta.
Le successive indagini, supportate da intercettazioni ambientali, telefoniche e da una consulenza medico-legale, hanno invece ricostruito un quadro agghiacciante.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, dopo la caduta e la frattura di una caviglia, Marta sarebbe stata abbandonata dal compagno sul posto per ore. L’uomo sarebbe poi tornato sul luogo, colpendola con un violento pugno all’occhio e infine soffocandola.
La causa del decesso, confermata dall’autopsia, è asfissia meccanica. Le aggravanti contestate includono motivi abietti e futili, oltre all’aver agito approfittando della vulnerabilità della vittima.
Il 41enne è ora detenuto nel carcere di Poggioreale. La Procura ha confermato la gravità degli indizi e la pericolosità sociale dell’indagato, sottolineando come si tratti di un caso emblematico di violenza domestica degenerata nel più estremo degli epiloghi.
Un altro drammatico episodio di femminicidio che scuote l’isola d’Ischia e rilancia l’urgenza di protezione concreta per le vittime di violenza.
Articolo pubblicato il giorno 16 Aprile 2025 - 06:32