Una telefonata incauta ha fatto crollare l’intero sistema criminale della banda dei tabaccai, specializzata in furti rapidi e studiati nei minimi dettagli.
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I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Caserta, guidati dal capitano Mario Peccia, hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari, emesse dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura locale.
L’errore che li ha traditi
Durante un furto, uno dei componenti del gruppo è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza mentre parlava al telefono con un complice che faceva da palo. Gli investigatori hanno analizzato il traffico telefonico, risalendo a schede intestate a falsi nominativi, e hanno avviato intercettazioni, tracciamenti GPS e osservazioni mirate. Le prove raccolte hanno permesso di ricostruire tre furti andati a segno e altri cinque tentativi falliti.
Il gruppo, con base a Napoli nella zona dei Ponti Rossi e struttura gerarchica, agiva con un modus operandi meticoloso: i furti avvenivano sempre nella pausa pranzo, dopo sopralluoghi accurati durati giorni, spesso anche di notte.
Venivano utilizzati veicoli a noleggio con targhe false, chiavi contraffatte per accedere ai locali e telefoni con schede intestate a persone fittizie. Le comunicazioni avvenivano usando nomi in codice: “Mario” era quello più ricorrente.
A capo del sodalizio criminale il 53enne Ciro Storto, componente della banda della spaccata dei Ponti Rossi specializzata nei furti dei negozi di abbigliamento di lusso e un 27enne, che gestivano la logistica e i sopralluoghi. Gli altri membri ricoprivano ruoli di palo, autista o esecutori materiali dei furti. Il colpo si articolava in due passaggi: l’irruzione con la refurtiva e il successivo recupero con la fuga a bordo di un’auto.
L’inchiesta, avviata dopo le denunce delle vittime, ha permesso di documentare anche cinque tentativi falliti e ha fatto emergere l’intera rete dell’organizzazione. Determinanti le intercettazioni, le analisi delle celle telefoniche e il tracciamento GPS dei mezzi, oltre ai video delle telecamere di sorveglianza. Gli indagati rispondono di associazione per delinquere e furto aggravato.
Il modus operandi: precisione da manuale
La banda agiva con metodicità quasi militare:
Sopralluoghi settimanali per studiare orari, vie di fuga e sistemi di sicurezza.
Pedinamenti del tabaccaio per conoscerne le abitudini.
Chiavi contraffatte realizzate dopo aver fotografato serrature e lucchetti.
Veicoli con targhe false e un’auto “vedetta” per coprire la fuga.
I colpi avvenivano sempre durante la pausa pranzo, in meno di 15 minuti, con due ladri travestiti che svuotavano i negozi di sigarette e gratta e vinci, mentre un terzo restava al volante.
I tre furti riusciti
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30 gennaio 2024 – Tabaccheria di San Prisco: 8.000 € di tabacchi, 1.800 € di gratta e vinci e 4.500 € in contanti.
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14 febbraio 2024 – Località San Clemente (Caserta): 15.000 € di merce e 1.000 € in contanti.
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5 marzo 2024 – Maddaloni: 3.000 € di sigarette e 2.400 € di gratta e vinci.
La struttura gerarchica del gruppo
A capo dell’organizzazione:
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Ciro Storto, 53 anni, e un 27enne di Giugliano (cervelli operativi).
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Un 57enne (palo) e un 65enne (autista).
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Un 52enne e un 34enne (esecutori materiali).
Per comunicare, usavano cellulari anonimi e il nome in codice “Mario” per tutti i membri.
Articolo pubblicato il giorno 29 Aprile 2025 - 09:16