Città del Vaticano – La Chiesa cattolica, con i suoi 1,3 miliardi di fedeli, piange la scomparsa di Papa Francesco, avvenuta questa mattina alle 7:35. Jorge Mario Bergoglio, il gesuita argentino, si è spento all’età di 88 anni.
Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936 da genitori di origini piemontesi, il suo percorso è stato segnato da una profonda umanità e da un forte legame con le sue radici.
Eletto Pontefice il 13 marzo 2013, dopo le dimissioni di Benedetto XVI, scelse il nome di Francesco in onore del santo di Assisi. Il suo saluto alla folla in Piazza San Pietro, “Fratelli e sorelle, buonasera! […] Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo…”, rimarrà impresso nella memoria.
La sua biografia è un racconto di emancipazione spirituale e umana. Dopo il diploma di tecnico chimico, intraprese il cammino sacerdotale, entrando nel seminario di Buenos Aires.
La sua formazione lo portò a studiare filosofia e teologia, culminando nell’ordinazione sacerdotale nel 1969. Successivamente, divenne provinciale dei gesuiti in Argentina e, nel 1992, vescovo ausiliare di Buenos Aires, per poi essere nominato arcivescovo nel 1998 e cardinale nel 2001.
Il suo ministero a Buenos Aires fu caratterizzato da una vicinanza ai più poveri, un tratto distintivo che lo accompagnò anche durante il pontificato. “La mia gente è povera e io sono uno di loro”, affermava, scegliendo uno stile di vita sobrio e umile.
Papa Francesco sarà ricordato per la sua instancabile difesa dei marginalizzati, per le riforme della Curia Romana, per il dialogo interreligioso e per la sua attenzione alle questioni ambientali.
Il suo pontificato è stato segnato da sfide, come la pandemia di COVID-19, affrontate con coraggio e compassione. L’immagine di lui solo in Piazza San Pietro, sotto la pioggia, il 27 marzo 2020, durante la preghiera per la fine della pandemia, rimarrà un simbolo indelebile.
Articolo pubblicato il giorno 21 Aprile 2025 - 10:56