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A Sperlonga apre la seconda sede dell’Antica Pizzeria e Ristorante Ciro 1923

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Là dove il gusto incontra il mare: apre a Sperlonga la seconda sede dell’Antica Pizzeria e Ristorante Ciro 1923

C’è un punto, a Sperlonga, dove la luce del giorno si fa carezza e la sabbia, baciata dalle onde, sembra custodire segreti antichi. Proprio lì, in via San Rocco, laddove ha inizio la lunga e seducente spiaggia che rese immortale la bellezza della Riviera d’Ulisse, si rinnova la storia di un nome che per i napoletani è molto più di una firma: è un rituale, un profumo, un calore.

È la storia dell’Antica Pizzeria e Ristorante Ciro 1923, che dopo aver conquistato Gaeta, raddoppia la sua promessa d’amore per la cucina partenopea, aprendo la sua seconda, attesa sede.

Dietro questo nuovo capitolo, il patron Giorgio Moffa, affiancato dal figlio Giorgio Francesco, raccoglie con fierezza l’eredità del nonno Ciro visionario fondatore della storica Pizzeria Trianon di Napoli. Una genealogia del gusto che non si limita alla sapienza artigiana dell’impasto, ma si fa custodia viva di un’identità culturale, veicolata attraverso ogni morso di pizza, ogni mestolo di sugo, ogni scelta in cantina.

Là dove una volta si raccontavano storie di eroi omerici, oggi si narra di lievitazioni lente, di farine scelte con amore, di pomodori che sanno di sole e di mozzarelle che cantano nel latte. Da Ciro 1923, ogni piatto è una lettera d’amore alla Campania felix, scritta con ingredienti sinceri e mani sapienti.

Dalla Margherita classica, perfetta nel suo equilibrio, alla vetusta Marinara, madre di tutte le pizze, sino alle creazioni più estrose, tutte le pizze dei Moffa restano fedeli a un principio irrinunciabile: il rispetto delle regole della tradizione. Ma è proprio in questo rispetto che si annida la chiave dell’evoluzione: perché innovare, qui, significa capire l’essenza di un piatto per riportarlo al presente, senza mai smarrirne l’anima.

Ad affiancare le pizze, una cucina di mare che è racconto e incanto: fritture dorate che profumano d’estate, baccalà che si scioglie sotto il palato, polpo verace, frutti di mare freschissimi, primi piatti che alternano sapori di terra e onde, sino a dolci che chiudono il pasto come un abbraccio.

Immersa nei riflessi del sole e nella luce lunare, con i suoi tavoli all’aperto che affacciano sul mare, la nuova sede di Sperlonga non è soltanto un ristorante: è un luogo dell’anima, dove il tempo si sospende e il gusto diventa rito collettivo.

È il proseguimento coerente e naturale di un progetto che, a Gaeta, sul Lungomare Caboto, ha già conquistato una clientela fedele e innamorata. Sostenitore e socio fondatore dell’Unione Pizzerie Storiche Napoletane “Le Centenarie”, Giorgio Moffa non si limita a gestire un’attività: egli porta avanti una missione culturale, che passa per la valorizzazione dei prodotti campani, per l’uso sapiente del pescato del giorno, per la selezione rigorosa dei vini della casa, sempre freschi e pronti ad accompagnare con leggerezza e verve ogni portata.

E allora, che sia il bianco di un cerchio di farina, il rosso vellutato del pomodoro San Marzano, o il verde intenso del basilico fresco, tutto da “Ciro 1923” ha il sapore autentico di un Sud che non ha mai dimenticato la sua nobiltà contadina, la sua vocazione marinara, la sua sensualità culinaria. Perché con i Moffa, padre e figlio, da Gaeta a Sperlonga, il viaggio nel gusto è sempre anche un ritorno alle origini. A quel sapore antico delle cose genuine che ci fa sentire, ancora una volta, a casa.


Articolo pubblicato il giorno 24 Aprile 2025 - 19:57


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