L'avvocato Ciro Rizzotto
Brescia – Cinque anni di reclusione e la confisca di oltre 447mila euro. Questa la condanna inflitta dal Tribunale di Brescia a Ciro Rizzotto, avvocato 51enne originario di Ischia, ritenuto colpevole di una truffa aggravata sui crediti ipotecari per oltre 4,1 milioni di euro.
Tra le 22 vittime del raggiro figurano anche l’ex amministratore delegato di Enel e direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo, e una vice procuratrice onoraria della Procura di Milano.
Secondo l’accusa, Rizzotto – già noto per precedenti legati a truffa, peculato, calunnia e bancarotta fraudolenta – avrebbe messo in piedi un sistema fraudolento attraverso le società Kingdom del e Alexis & Partners srl.
La promessa era quella di acquistare crediti ipotecari a un prezzo inferiore al valore nominale per poi trarre profitto dalla successiva vendita giudiziaria degli immobili. Tuttavia, una volta incassate le somme, l’avvocato non avrebbe portato a termine le operazioni prospettate.
In alcuni casi, avrebbe utilizzato parte del denaro con uno schema piramidale per restituire fondi ad altre vittime e rafforzare la propria immagine di esperto del settore.
I fatti contestati risalgono al periodo 2013-2015 e si sono svolti a Milano, ma il processo si è celebrato a Brescia per questioni di competenza territoriale. Tra le persone raggirate figura anche una giudice milanese.
Nei giorni scorsi, la sentenza emessa dalla giudice Camilla Gecchele della terza sezione penale ha sancito per Rizzotto, oltre alla pena detentiva, l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione per due anni. Dovrà inoltre risarcire le parti civili, tra cui Flavio Cattaneo, rappresentato dall’avvocato Nicolò Pelanda, con una provvisionale di 241.501,5 euro.
Rizzotto è stato assolto per prescrizione da un’accusa di reati fiscali. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni. Intanto, il legale, che sui social si presenta come esperto di affari immobiliari ed è stato oggetto di numerose querele negli ultimi anni, dovrà comparire nuovamente in tribunale a Milano il prossimo 28 maggio.
Il pubblico ministero Francesco Cajani lo accusa di truffa aggravata e abusivismo finanziario per aver proposto a 133 persone investimenti immobiliari mai concretizzati, tramite la società Hub srl, per un valore complessivo di almeno 1,5 milioni di euro.
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