Roma – I costi dell’assicurazione auto tornano a salire in Italia, con rincari che pesano soprattutto sui neopatentati. Secondo i dati dell’Ivass, tra gennaio 2021 e luglio 2024 i premi RC Auto sono aumentati in media del 12,6%, raggiungendo i 398 euro. Dopo un lungo periodo di calo – tra il 2014 e il 2021 si era registrata una riduzione del 25,3% in termini nominali – il trend si è invertito, spinto dall’inflazione post-pandemia.
Aumenti superiori al 20% per gli under 25
Secondo il Codacons, l’incremento dei prezzi è proseguito anche dopo luglio 2024, toccando a novembre una media di 416 euro per polizza, con un aggravio complessivo di 1,7 miliardi di euro rispetto al 2021. I neopatentati risultano i più penalizzati, con aumenti superiori al 20%, mentre per gli over 60 il rincaro si ferma al 12,1%.
Forti differenze territoriali
Il costo dell’RC Auto varia sensibilmente a seconda della provincia: Napoli detiene il primato con una media di 600 euro, mentre Enna registra il valore più basso (293 euro). Diverse province superano i 500 euro di spesa media, tra cui Prato (586 euro), Caserta (537), Pistoia (518), Firenze e Massa Carrara (507). A Roma il premio medio è di 487 euro, a Milano 404 euro.
RC Auto e rincari superiori ai costi delle riparazioni
Federcarrozzieri denuncia come gli aumenti dei premi non siano proporzionali all’incremento dei costi di riparazione e dei pezzi di ricambio, suggerendo che il settore assicurativo stia applicando rialzi eccessivi. Inoltre, l’Ivass sottolinea che i prezzi delle polizze rispondono con circa nove mesi di ritardo rispetto all’andamento dell’inflazione.
Codacons: “Stangata per gli automobilisti”
Il Codacons definisce l’aumento una vera e propria “stangata” per gli automobilisti italiani. Rispetto al 2021, il costo medio delle polizze è salito di 52 euro, passando da 364 a 416 euro a novembre 2024. Il divario generazionale è evidente: i giovani under 25 pagano aumenti quasi doppi rispetto ai guidatori più esperti.
Mentre l’Italia registra un aumento del 10,1% nei costi assicurativi, inferiore rispetto alla media europea del 19,6%, il problema resta: guidare costa sempre di più, e a farne le spese sono soprattutto i più giovani.
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