Napoli – Un narcos ex pentito legato ai clan De Micco di Ponticelli ma anche ai Mazzarella di San Giovanni a Teduccio è stato l’artefice principale del blitz anticamorra che stamane ha portato all’emissione di 10 ordinanze cautelari da parte della Dda di Napoli, tra cui cinque arresti in carcere, divieti di dimora e obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
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L’uomo, gravato da debiti con tre pericolosi clan camorristici per i quali acquistava droga, ha deciso di consegnarsi ai carabinieri dopo che i clan, per rintracciarlo, hanno sequestrato il figlio della sua compagna e una sua collaboratrice, quest’ultima aggredita e presa a schiaffi.
La drammatica vicenda emerge dall’indagine dei carabinieri della Tenenza di Cercola, e raccolta nelle oltre 180 pagine dell’ordinanza cautelare.
Tra il novembre 2022 e il marzo 2023, l’uomo ha rilasciato diverse dichiarazioni auto accusatorie e accusatorie nei confronti dei clan, ma nell’aprile 2023 ha fatto marcia indietro, affermando che la sua famiglia si era rifiutata di sostenerlo nel percorso di collaborazione con la giustizia che aveva intrapreso.
Inoltre, ha raccontato ai carabinieri di aver subito un tentativo di avvelenamento mentre era detenuto in carcere: dopo essere stato trasferito in un altro padiglione a causa delle minacce ricevute, qualcuno si sarebbe introdotto nella sua cella per versare candeggina nella sua bottiglia d’acqua.
Le cosche coinvolte sono ben note: il clan Mazzarella, a cui l’uomo era legato, il clan De Micco e il clan Mazzarella di San Giovanni a Teduccio. L’uomo, temendo per la propria vita, si è presentato ai militari con 13 grammi di cocaina, dichiarando: “Mi sono presentato perché temo per la mia incolumità personale, ho seriamente paura di essere oggetto di un agguato da parte del clan De Micco di Ponticelli e Mazzarella di San Giovanni a Teduccio”.
Ha poi aggiunto che la cocaina consegnata, pura al 98%, poteva essere confezionata in 26 dosi da 0,5 grammi, per un valore di 20 euro ciascuna e un totale di 780 euro.
Secondo le sue dichiarazioni, l’uomo si occupava dell’approvvigionamento di cocaina da spacciare tra Mondragone e Benevento. I debiti accumulati con i clan De Micco e Mazzarella ammontavano a oltre 200.000 euro, una cifra che lo ha messo nel mirino delle organizzazioni criminali.
Dopo la sua scomparsa, i clan hanno messo in atto una vera e propria caccia all’uomo, culminata nel sequestro del figlio della compagna e nell’aggressione di una collaboratrice, costretta a rivelare informazioni sul suo nascondiglio.
L’indagine dei carabinieri di Cercola, ancora in corso, ha già portato a un duro colpo alle attività dei clan Mazzarella e De Micco, confermando l’intreccio tra traffico di droga, estorsioni e violenze che caratterizza l’operato delle organizzazioni camorristiche nell’area napoletana.
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L'articolo descrive una situazion molto complessa riguardo la camorra a Napoli. È incredibile come le persone possano essere coinvolte in tali atti di violenza e paura. Spero che la giustizia faccia il suo corso e che la gente possa finalmente vivere in pace.