La commissione Urbanistica del Comune di Napoli, presieduta da Massimo Pepe, ha discusso oggi con l’assessora all’Urbanistica Laura Lieto e il responsabile dell’area Urbanistica Andrea Ceudech la proposta di variante normativa al Piano Regolatore Generale (Prg) relativa alla riforma delle attrezzature di quartiere. L’assessora Lieto ha evidenziato gli obiettivi principali della riforma: il miglioramento della regolazione dei servizi pubblici, la revisione della domanda in funzione delle esigenze emergenti e la ridefinizione degli ambiti di attuazione.
Ha sottolineato l’importanza di un piano che non sia rivolto esclusivamente alla popolazione residente, come prevede la normativa in materia di fabbisogno di riferimento, ma che consideri anche la popolazione non stanziale, gli studenti, i lavoratori e i turisti, estendendo così la sfera dei diritti e garantendo una distribuzione più equa delle dotazioni territoriali. Un punto centrale della riforma è la revisione del fabbisogno di riferimento, attualmente individuato nel D.M. 1444/68 con una dotazione minima di 18 mq per abitante, aggiornata a 20 mq dalla normativa regionale.
Questi standard, suddivisi in diverse categorie (scuole, verde pubblico, parcheggi, servizi di interesse comune), sono stati ripensati per rispondere alle mutate esigenze della città. Un altro aspetto rilevante riguarda l’allineamento normativo tra la variante occidentale e quella generale, approvate in tempi diversi e con diversi contenuti, al fine di armonizzare le disposizioni e semplificare il quadro regolativo per operatori pubblici e privati. La riforma introduce inoltre una maggiore flessibilità nella produzione dei servizi, permettendo di adattare la destinazione d’uso degli spazi secondo le necessità e incentivando il coinvolgimento dei privati nella realizzazione di attrezzature di pubblica utilità.
Tra le iniziative proposte, un focus particolare è stato dedicato al recupero dei ruderi urbani, eredità della guerra, specialmente nel centro storico, per i quali si propone un utilizzo temporaneo per creare piccoli spazi verdi, contribuendo così alla riqualificazione urbana e alla qualità della vita nei quartieri più densamente popolati e privi di aree a verde.
I servizi, ha detto, vanno ripensati e redistribuiti in base alle esigenze della cittadinanza e dei territori, allontanandosi dal modello del passato in cui l’urbanistica elaborava risposte in modo standardizzato e non differenziato.
Altro elemento centrale il censimento delle attrezzature esistenti, includendo le infrastrutture realizzate negli ultimi vent’anni e non ancora registrate, con l’obiettivo di ottimizzare la distribuzione dei servizi. Un dato significativo emerso dalla revisione è la disponibilità di 140 ettari di proprietà pubblica da destinare a progetti di residenzialità agevolata, studentati pubblici e cohousing.
L’aggiornamento delle attrezzature ha permesso di mantenere lo standard minimo previsto e di ottenere un surplus che sarà redistribuito in modo mirato per garantire un equilibrio tra le diverse zone della città. Nel corso della discussione, Ciro Borriello (Movimento 5 Stelle) ha posto l’attenzione sulla necessità di semplificare il quadro normativo, eliminando quelle rigidità che nel corso degli anni hanno scoraggiato l’intervento privato. Occorre ora rendere il piano più immediato e di facile applicazione, in modo da creare più proposte e opportunità di sviluppo.
Gennaro Andreozzi (Napoli Solidale Europa Verde Difendi la Città) ha sottolineato l’importanza di mettere al centro il tema dell’abitare. Si tratta di un lavoro complesso, ma fondamentale, perché le strutture costruite e non utilizzate devono essere recuperate e destinate ad un piano di edilizia sociale. Napoli ha bisogno di decine e decine di strutture come l’immobile di via Nilo per dare risposte alle fasce di popolazione più fragili, che rischiano di essere espulse dal territorio per mancanza di soluzioni abitative adeguate.
” Il presidente della commissione, Massimo Pepe, ha evidenziato “l’importanza del percorso di lavoro che sta svolgendo la commissione e che sfocierà nella revisione del Piano Regolatore Generale. La discussione di oggi, così come la precedente sugli affitti brevi, costituisce un’altra tappa fondamentale per arrivare all’obiettivo che ci siamo posti, quello di costruire una visione urbana più moderna e rispondente alle reali necessità della città e dei suoi abitanti”.
Articolo pubblicato il giorno 18 Marzo 2025 - 20:22