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Napoli, troppi giovani uccisi: 7 in 18 mesi. Vittime innocenti e vittime di camorra

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Napoli- Ha ragione il Procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, quando dice che “vediamo sempre più giovani morire o commettere reati”.

In un anno e mezzo sono 7 i giovani morti assassinati: tre vittime innocenti (tutti comunque morti per mano per giovani legati ai clan) e quattro uccisi nella guerra di camorra delle giovani leve. Tutti sotto i 20 anni tranne l’ultimo ucciso sabato sera, Emanuele Durante che i 20 anni li aveva compiuti il primo marzo.

L’elenco inizia con Giovan Battista Cutolo ucciso ad agosto del 2023 in piazza Municipio in una banale moto parcheggiata male all’esterno di un pub. Poi a marzo il giovane pizzaiolo di Pianura, Francesco Pio Maimone ucciso a Mergellina a marzo scorso in una lite. in cui lui era estraneo, tra bande del rione Traiano e di Barra per una scarpa sporcata.

Copione simile alcuni mesi dopo, ovvero a novembre dello scorso anno, a Sant’Anastasia dove viene ucciso il calciatore 19enne Santo Romano. Sempre per una scarpa sporcata e per un tragico scherzo del destino ad ucciderlo un minorenne amico e frequentatore dell’assassino di Francesco Pio Maimone.

Ad agosto un omicidio macabro:quello di Gennaro Ramondino, ucciso a 19 anni e dato alle fiamme nella cempagne tra Pianiura e Marano. Ad ucciderlo nella faida di camorra della nuova parenza dei bambini di Pianura un 16enne reo confesso , tra l’altro suo amico di infanzia.

A fine ottobre vieneu cciso in un inseguimento stile Far West ma su scooter e non a cavallo lungo la strada che piazza Mercato Porta al Corso Umberto, un ragazzo di soli 15 anni. Si chiamava Emanuele Tufano ed era il figlio di un pizzaiolo del rione Sanità.

Il calvario di sangue porta il nome di un’altra giovane vittima: quella del 18enne Arcangelo Correra ucciso per un macrabro gioco la notte del 9 novembre in vai dei Tribunali dal suo amico Renato Caiafa.

E poi sabato sera la sesta giovane vittima: Emanuele Durante, 20 anni appena compiuti ucciso in via Santa Teresa degli Scalzi davanti agli occhi della fidanzata.

A ciò si devono aggiungere una dozzina di minorenni feriti sempre riferiti ad agguati legati alla camorra negli ultimi 18 mesi.

Gratteri: “Vediamo sempre più giovani morire o commettere reati”

“Man mano che passa il tempo vediamo sempre piu’ giovani morire o commettere reati o anche a capo di organizzazioni criminali. E’ un trend che riguarda il mondo occidentale, l’ Italia, la Campania e Napoli”.

Ha detto ieri il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, a margine del Rapporto Ecomafia, ha risposto ai giornalisti sull’omicidio del 20enne Emanuele Durante sabato scorso. E come dargli torto.

Anche padre Antonio Loffredo, direttore del Museo Diocesano di Napoli, è voluto intervenire ieri sulla vicenda.  “Come ogni volta, sembra che i fiori che crescono vengano tagliati di netto. E ogni volta riprendere è più difficile. Siamo nelle stesse situazioni: dobbiamo riprenderci e andare avanti senza mai rinunciare al dono più grande che è la speranza”.

“Siamo sicuri che la nostra città sta facendo un cammino, un cammino lungo. Ma, è chiaro – ha proseguito – vorremmo sempre di più che tutti facessimo squadra affinchè queste cose non accadano più”.

Padre Loffredo: “Crescere nuove generazioni prima che sia troppo tardi”

Cosa fare? “Cominciare a crescere nuove generazioni dall’asilo, non quando è troppo tardi” e in merito alla guerra tra gang che vede al centro giovanissimi sottolinea che “stanno urlando, hanno dei bisogni e sofferenze e noi più grandi dovremmo essere vicini e pronti a saperli ascoltare questi bisogni che vengono detti in maniera così drammatica per tutti noi”.

“C’è bisogno che il Comune dia i beni in maniera più veloce, non è possibile che da venti anni stiamo chiedendo un bene comunale e non riusciamo a trovare una forma giuridica per averlo e mi riferisco al mendicicomio di via Cristallini”, ha aggiunti.

“In questi giorni ho sentito il dolore degli educatori che hanno sfiorato questi ragazzi e sentono tutta l’impotenza di dover lavorare per strada con questi ragazzi”, ha concluso.

(da sinistra in alto il procuratore capo dio Napoli, Nicola Gratteri con le tre vittime innocenti: Giovanbattista Cutolo, Francesco Pio Maimone e Santo Romano. In basso da sinistra i quattro giovani morti di camorra: Gennaro Ramondino, Emanuele Tufano, Arcangelo Correra ed Emanuele Durante)

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 18 Marzo 2025 - 15:50



2 Commenti

  1. E’ veramente triste vedere come tanti giovani muoiono o sono coinvolti in atti violenti. I dati forniti dal Procuratore Gratteri sono allarmanti e dovremmo riflettere su come possiamo prevenire questa situazione per il futuro delle nuove generazioni.

  2. E’ triste vedere che ci sono tanti giovani che muoiono e il procuratore ha ragione a dirlo. Bisogna intervenire in maniera piu’ efficace per fermare questa spirale di violenza, non possiamo rimanere indifferenti a questi eventi.

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