Cronaca di Napoli

Napoli, la Chiusura di Edenlandia è un problema per i posti di lavoro a rischio

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#Edenlandia fa parte del cuore e della memoria di #Napoli. Non è solo  un luogo di divertimento, è anche un importante motore economico che garantisce #lavoro e sostentamento a molte famiglie.

La sua chiusura comporta il rischio di perdere numerosi posti di lavoro, un duro colpo per chi ha sempre creduto nel valore della nostra città e nella forza della nostra economia locale. Dall’altro lato però è importante che la  struttura sia sicura sia per chi ci lavora che per i cittadini. 

Fin dal suo esordio, nel lontano 1965, Edenlandia ha rappresentato un punto di riferimento nella vita ludica della città, un’attrazione capace di coinvolgere famiglie e ragazzi in cerca di divertimento. Il parco ha dovuto interrompere la propria attività a causa di un’ordinanza dirigenziale emessa dal Comune. Tale provvedimento ha non solo effetti immediati sulla gestione del parco, ma anche ricadute pesanti sull’occupazione, coinvolgendo circa 150 posti di lavoro diretti e indiretti.

Una fine che segna un’epoca

A ben vedere, la storia di Edenlandia è intrecciata con quella della città di . Fondato in un periodo di forte sviluppo economico, il parco ha contribuito all’occupazione locale, creando posti di lavoro e stimolando l’indotto. Le numerose assunzioni in occasione dell’apertura e durante i periodi di maggiore affluenza non hanno solo arricchito il panorama lavorativo, ma hanno anche fornito una forma di sostentamento a molte famiglie napoletane.

Le motivazioni della chiusura

Anche se la società New Edenlandia continua a pagare i propri dipendenti, il futuro è incerto. Infatti, l’indotto, che include ristoranti, bar e fast food, è attualmente in difficoltà. Le luci delle attrazioni, una volta brillanti, sono ora spente, lasciando un silenzio surreale dove prima c’era il riso e il divertimento di adulti e bambini. La chiusura ha generato preoccupazione e tensione tra i lavoratori, che temono per la loro situazione occupazionale.

La decisione di chiudere Edenlandia è stata presa a seguito di un sopralluogo effettuato dalla Polizia Locale, che ha evidenziato gravi difformità nelle autorizzazioni necessarie per il funzionamento del parco.

Le irregolarità riscontrate sono giunte a seguito di una segnalazione ricevuta il 3 marzo. La mancanza di conformità rispetto alle normative di ha spinto le autorità a intervenire drasticamente. È preoccupante sapere che alcune giostre erano in cattivo stato di manutenzione e che mancavano le certificazioni necessarie.

L’ del 7 marzo ha quindi disposto la revoca delle licenze, richiamandosi a specifici articoli del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, per garantire la sicurezza della collettività. Questo intervento si colloca all’interno di un contesto normativo più ampio, che tutela i cittadini e assicura che giostre e attrazioni rispettino standard minimi di sicurezza.

La reazione della società

Di fronte a questa situazione, Gianluca Vorzillo, presidente di Tanit, la società che gestisce Edenlandia, ha espressamente criticato l’operato del Comune, sottolineando come la revoca delle licenze fosse incomprensibile. Prima di ricorrere al Tar di Napoli, Vorzillo ha dichiarato: “Siamo indignati per questa decisione, che riteniamo irragionevole”. È evidente che la società sta cercando in ogni modo di riaprire le porte del parco e potrebbe questo ricorso rappresentare una via per ripristinare la situazione.

Inoltre, la revoca della licenza ha impedito alla società di accedere alle procedure di cassa integrazione, accentuando il rischio di licenziamento per il personale. Queste misure, necessarie per garantire la sicurezza, sono state quindi arricchite da una pesante conseguenza economica e occupazionale per molti lavoratori, ormai in una condizione di precarietà.

L’importanza di Edenlandia per la comunità

La chiusura del parco giochi non ha solo ripercussioni sul piano economico: rappresenta anche una perdita culturale e sociale per Napoli. Edenlandia, infatti, è da sempre un luogo di incontro per le famiglie, una realtà in cui i bambini possono divertirsi e i genitori trascorrere momenti di spensieratezza. La storicità del parco e il suo valore affettivo lo rendono un simbolo del divertimento giovanile nella città.

Il fatto che un parco di tali dimensioni e importanza possa chiudere le proprie attività evidenzia un problema più ampio legato alla gestione delle attività ludiche e alla sicurezza del pubblico. È fondamentale trovare un equilibrio tra legalità, sicurezza e opportunità di intrattenimento per le giovani generazioni. La speranza è che questo momento di crisi possa stimolare un confronto costruttivo tra le autorità e i gestori, per garantire un futuro sereno a Edenlandia.

Verso una possibile riapertura

Attualmente, si attendono sviluppi da parte dei legali di Tanit, i quali stanno preparando il ricorso al Tar. In caso di esito positivo, il parco potrebbe tornare ad aprire i propri cancelli al pubblico in tempi relativamente brevi. Questo rappresenterebbe non solo una vittoria per l’azienda e i suoi lavoratori, ma anche un segnale di speranza per la comunità, desiderosa di riavere il proprio parco giochi attivo.

La vicenda di Edenlandia è un esempio significativo di come la burocrazia e le normative debbano essere affrontate con attenzione, per evitare di danneggiare realtà importanti per la vita sociale ed economica delle città. La comunità napoletana attende fiduciosa sviluppi favorevoli per recuperare un simbolo del proprio divertimento e della propria storia.


Articolo pubblicato il giorno 15 Marzo 2025 - 11:10

Matteo Setaro

Collaboratore e amante del Web. Nella vita è un grafico con la passione per la scrittura

Leggi i commenti

  • La chiusura di Edenlandia è una notizia triste per tanti, non solo per i lavoratori ma anche per le famiglie che andavano. Spero che si possa risolvere questa situazion e tornare a divertirsi tutti insieme. È un posto speciale.

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Matteo Setaro

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