Un messaggio forte e simbolico per denunciare la privatizzazione delle spiagge e chiedere un mare accessibile a tutti. Gli attivisti di “Mare Libero Napoli” hanno organizzato un flash mob nel cuore del centro antico, coprendo con una rete da pesca la celebre statua del Dio Nilo, conosciuta dai napoletani come “Il Corpo di Napoli”.
La protesta: “Il mare deve essere di tutti”
Sulla statua sono state attaccate sagome di cartone raffiguranti pesci e polpi, mentre i manifestanti hanno esposto cartelli e distribuito volantini ai numerosi turisti presenti nei Decumani.
“AL CORPO DI NAPOLI, SIMBOLICAMENTE IMPRIGIONATO DALLA RETE, VIENE NEGATA LA LIBERTÀ, PROPRIO COME A NOI VIENE NEGATO L’ACCESSO AL NOSTRO MARE”, HA SPIEGATO UN ATTIVISTA AL MEGAFONO.
GLI ORGANIZZATORI DENUNCIANO INFATTI LA CRESCENTE PRIVATIZZAZIONE DELLE SPIAGGE, ACCESSIBILI SOLO A CHI PUÒ PERMETTERSI IL PAGAMENTO DI INGRESSI, OMBRELLONI E SDRAIO.
Verso la Conferenza nazionale per un mare libero
Il flash mob ha aperto ufficialmente la terza Conferenza nazionale di Mare Libero, che si terrà a Napoli il 29 e 30 marzo. L’evento vedrà la partecipazione di associazioni, esperti ambientali e giuristi italiani, insieme a amministratori e attivisti provenienti da Spagna, Grecia e Malta.
“SARÀ UN’OCCASIONE DI CONFRONTO SU ESPERIENZE VIRTUOSE IN CUI IL MARE È REALMENTE ACCESSIBILE A TUTTI”, ANTICIPANO GLI ORGANIZZATORI.
Un’iniziativa che rilancia il dibattito sulla necessità di tutelare il mare come bene comune, affinché non resti esclusiva di pochi, ma diventi un diritto garantito per tutti.
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L'idea di protestare per il mare accessibile a tutti è giusta, ma forse sarebbe utile trovare modi più efficaci per comunicare il messaggio. Le spiagge dovrebbero essere un diritto di tutti, non solo dei ricchi.