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Ministro Abodi: “Il ruolo dell’arbitro non va mai messo in discussione. Rispetto deve partire dalle famiglie”

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Il rispetto per gli arbitri e il ruolo della donna nel calcio sono stati i temi centrali affrontati dal ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, in occasione della presentazione del libro “Decido io: dal sogno alla Supercoppa. Il coraggio di rompere gli schemi”, scritto dall’ex arbitra Manuela Nicolosi.

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Abodi ha sottolineato l’importanza del comportamento degli adulti sugli spalti, che spesso si riflette direttamente sui giovani atleti in campo: “Se un genitore insulta un arbitro di poco più di vent’anni, è difficile che il modello che trasmette sia migliore. Il ruolo dell’arbitro non va mai messo in discussione e su questo c’è ancora molto da lavorare”.

Il ministro ha poi parlato del linguaggio utilizzato durante le partite giovanili, spesso influenzato dagli atteggiamenti degli adulti: “Da genitore assisto a una sistematica mancanza di rispetto. È evidente che dobbiamo fare di più con le famiglie, perché se i genitori usano un certo linguaggio, è probabile che i figli lo ripropongano in campo”.

Donne nel calcio: “Servono pari opportunità”

Oltre al tema dell’educazione sportiva, Abodi ha affrontato la questione delle disparità di genere nel mondo del calcio, sottolineando come il titolo del libro di Nicolosi rappresenti un messaggio importante: “‘Decido io’ significa che se è no, è no, se è sì, è sì. Vale in tanti ambiti, compreso il percorso della donna nel calcio, dove siamo ancora ampiamente dispari”.

L’obiettivo, secondo il ministro, è accelerare il processo di equità nel mondo sportivo: “Dobbiamo fare qualcosa di più, ma non solo in vista dell’8 marzo. Per me la Giornata della Donna inizia il 9 marzo e dura tutto l’anno, con impegni concreti da portare avanti per garantire reali pari opportunità”.

Abodi ha concluso ribadendo che il percorso per un cambiamento culturale nello sport è ancora lungo, ma necessario: “Non possiamo limitarci a denunciare episodi spiacevoli sperando che non accadano più. Dobbiamo continuare a lavorare affinché il rispetto e l’uguaglianza diventino la normalità”.


Articolo pubblicato il giorno 5 Marzo 2025 - 18:28


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