Daniel, 22 anni, ucciso da una scheggia incandescente
Aveva appena spento le candeline, ma ieri notte Daniel non ha potuto festeggiare il suo compleanno. Era al lavoro nello stabilimento STM di Maniago (Pordenone), un’azienda che produce ingranaggi industriali, quando una scheggia rovente lo ha colpito alla schiena, uccidendolo all’istante. Erano le 1.30e il giovane operava su un macchinario a temperature elevatissime. L’allarme al 112 è scattato immediatamente, ma quando i soccorsi sono arrivati non c’era più nulla da fare.
I Carabinieri hanno sequestrato l’impianto e avviato le indagini per chiarire le cause dell’incidente: malfunzionamento della macchina o errore umano? Intanto, il turno del mattino è stato sospeso in segno di lutto.
“È straziante e inconcepibile che un giovane perda la vita lavorando”, ha commentato Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento. Ma Daniel non è l’unico.
Umberto, 38 anni, travolto da un autoarticolato sull’A1
Poco dopo, in Umbria, un altro dramma. Umberto Rosito, operaio 38enne originario di Bari ma residente a Orvieto, è stato investito da un camion mentre lavorava sulla carreggiata nord dell’Autostrada del Sole. Dipendente di un’impresa di manutenzione stradale, stava posizionando la segnaletica quando un autoarticolato che trasportava alimenti lo ha travolto, uccidendolo sul colpo. Lascià una moglie e una bambina di 3 anni.
La Polstrada indaga per ricostruire la dinamica, ma il bilancio è già chiaro: un’altra vita spezzata.
Nicola, 50 anni, schiacciato da un nastro trasportatore
A Sant’Antonio Abate (Napoli), intorno alla stessa ora, Nicola Sicignano, 50enne dipendente di un’azienda di smaltimento rifiuti, è rimasto intrappolato con braccio e testa in un nastro trasportatore. Morto sul colpo. Sposato, due figli, residente a Gragnano, lavorava per la Sb Ecology srl.
Il sito è stato sequestrato e le indagini, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, vedono impegnati Carabinieri, Ispettorato del Lavoro e ASL. L’autopsia sarà decisiva per capire se si è trattato di un incidente o di una negligenza.
DATI ALLARMANTI: +36% DI MORTI RISPETTO AL 2024
L’Inail conferma: nel 2024 oltre mille decessi, e a gennaio 2025 già 45 vittime (+36,4%). A queste si aggiungono 14 morti “in itinere” (+16,7%), cioè durante il tragitto casa-lavoro.
“Serve agire su più fronti”, avverte Elly Schlein, segretaria del Pd. Francesca Re David (Cgil): “Queste stragi non si fermano con la burocrazia”. Ivana Veronese (Uil) chiede “un segnale da Palazzo Chigi”.
Intanto, in Sardegna, un operaio è caduto da 4 metri alla diga di Cumbidanovu (Orgosolo): trasportato in codice rosso, è fuori pericolo.
Ma per Daniel, Umberto e Nicola non c’è più nulla da fare. L’Italia piange tre vittime in poche ore. E la strage del lavoro continua.
Articolo pubblicato il giorno 25 Marzo 2025 - 19:44