Juventus, che figuraccia: Thiago Motta cacciato, Tudor raccatta i cocci mentre gli juventini sognano ancora Allegri.
La Juventus è un disastro totale e gli juventini possono solo guardarsi allo specchio e piangere. La scelta di Thiago Motta come allenatore per la stagione 2024-2025 è stata un flop clamoroso, un errore che persino un bambino avrebbe evitato.
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E ora, dopo averlo cacciato con la coda tra le gambe, i bianconeri si affidano a Igor Tudor, uno che era scappato da Lotito e dalla Lazio per motivi che nessuno ha ancora capito bene – ma tanto, chi se ne frega, no?
La verità, cari tifosi juventini, è che senza Allegri e il suo “non-gioco” siete persi, perché la vostra mentalità da museo non funziona più in un calcio che premia chi ha idee giovani e fresche, non chi si nasconde dietro il nome di “campione” pensando che basti quello per vincere facile.
Torino, 30 marzo 2025 – La Juventus aveva deciso di voltare pagina dopo l’addio di Massimiliano Allegri, esonerato nel 2024 per “comportamenti non compatibili con i valori del club” – traduci: aveva fatto arrabbiare Giuntoli durante i festeggiamenti per la Coppa Italia.
E così, il 12 giugno 2024, è arrivato Thiago Motta, il tecnico italo-brasiliano che aveva fatto meraviglie a Bologna, portando i rossoblù in Champions League. “È lui l’uomo del futuro”, dicevano i dirigenti bianconeri, con Giuntoli che si fregava le mani pensando di aver trovato il nuovo Guardiola. Peccato che Motta, con la sua idea di gioco fluido e moderno, sia durato meno di un gelato al sole.
La stagione è iniziata con un 3-0 al Como che aveva illuso tutti, ma poi è stato un disastro: troppi pareggi, sconfitte umilianti come il 4-0 in casa contro l’Atalanta – la peggior batosta casalinga dal 1967 – e il 3-0 a Firenze contro la Fiorentina. Fuori dalla Champions League per mano del PSV, fuori dalla Coppa Italia contro le riserve dell’Empoli, e in Serie A la Juventus è scivolata al quinto posto, lontanissima dall’Inter capolista.
Motta non è riuscito a gestire lo spogliatoio – si dice che non ci fosse feeling con i giocatori – e la sua rivoluzione tattica è finita in un buco nero. Il 23 marzo 2025, dopo appena 9 mesi, la Juve lo ha mandato a casa, con un comunicato che sa di presa in giro: “Grazie per la passione e la dedizione”. Sì, certo, e grazie per averci fatto ridere.
Al posto di Motta arriva Igor Tudor, un nome che fa sorridere. Il croato, ex difensore bianconero, ha firmato un contratto di tre mesi con opzione per la Champions – un modo per dire: “Vediamo se ci salvi, altrimenti arrivederci”. Tudor era scappato dalla Lazio di Lotito per motivi misteriosi, che nessuno ha ancora chiarito. C’è chi parla di divergenze sulla gestione della squadra, chi di promesse non mantenute, ma la verità è che Tudor sembra essere l’ennesima toppa su una coperta bucata.
La Juventus spera che il suo pressing intenso e il suo carattere da “duro” possano dare una scossa a una squadra molle e spaesata, ma siamo seri: davvero pensate che un traghettatore possa risolvere i vostri problemi? La realtà è che Tudor è solo un modo per prendere tempo, mentre i tifosi juventini continuano a sognare il ritorno di Allegri, come se fosse il Messia.
E qui arriviamo al punto, cari juventini: senza Allegri e il suo “non-gioco” siete nudi. Allegri, con tutti i suoi limiti, vi teneva a galla con un calcio scheletrico ma pratico, che vi ha portato a vincere la Coppa Italia e a finire terzi in Serie A lo scorso anno, nonostante una stagione senza coppe europee.
Ma ora che il calcio è cambiato, la vostra mentalità da “squadra di campioni” non funziona più. Pensavate che bastasse prendere Motta, un allenatore giovane con idee moderne, per tornare a dominare? Sbagliato! La Juventus è rimasta indietro, prigioniera di un’ideologia da nonnetti: quella che vince chi è più forte sulla carta, chi ha il palmares più lungo, non chi si dimostra tale sul campo.
Il calcio di oggi premia le squadre con mentalità giovane, che corrono, pressano e giocano con intensità, come l’Atalanta di Gasperini o il Napoli di Conte. La Juventus, invece, è un dinosauro: una rosa piena di promesse costose come Koopmeiners – pagato 60 milioni per fare la comparsa – e Vlahovic, che non segna neanche se gli tiri la palla in porta. Motta ha provato a cambiare le cose, ma si è schiantato contro un ambiente che non lo ha mai accettato davvero. E i tifosi? Sul web si legge di tutto: “Ci serve uno che capisca cosa significa giocare per la Juventus”, scrivono. Traduci: “Rivogliamo Allegri”. Patetico.
La verità è che la Juventus non sa più vincere senza il suo vecchio schema di gioco, quello che Motta ha provato a smantellare senza successo. Ma il problema non è solo l’allenatore: è l’intero ambiente bianconero, che vive di rendita su un passato glorioso mentre il calcio moderno gli ride in faccia.
Tudor potrà anche dare una scossa, ma non illudetevi: senza un cambio di mentalità profondo, continuerete a mangiare la polvere di chi ha capito che nel 2025 non basta essere “campioni” per vincere facile. Quindi, cari juventini, smettetela di piangervi addosso e di sognare il ritorno di Allegri: il mondo è andato avanti, e voi siete rimasti al Medioevo. Buona fortuna con Tudor, ne avrete bisogno!
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La Juventus ha un sacco di problemi, ma non sono solo gli allenatori, c'è anche una questione di mentalità. La scelta di Thiago Motta sembrava buona ma alla fine è stata sbagliata. Ora con Tudor speriamo che le cose migliorino.