Dopo l’edizione 2025 Claudio Gubitosi lascerà Giffoni, il festival di cinema per ragazzi che ha fondato nel 1971 e che negli anni si è attestato tra gli appuntamenti cinematografici italiani più importanti.
L’annuncio è arrivato in un’intervista al quotidiano Il Mattino in cui ha raccontato come sta vivendo un lungo ciclo, 55 anni, che sta per chiudersi e ha fatto un bilancio di quanto fatto in questi anni.
‘Non sarà solo un momento di passaggio, sarà un confine tra ciò che è stato e ciò che verrà – ha detto – ma quando si tratta del bilancio di una vita, la mia, tutto cambia. Non è più semplicemente una somma, è una domanda definitiva, un’esigenza profonda. Il mio bilancio parte da un interrogativo: cosa ho costruito dal 1971 a oggi? Non è retorica, non è nostalgia.
È il bisogno di guardare negli occhi la mia storia e raccontarla con onestà, con tutte le sue vittorie e le sue cicatrici. È la mia vita ed è anche la storia di Giffoni. Una corrisponde all’altra.
Decenni di eventi, idee, difficoltà, successi, vite intrecciate. Un percorso che è stato oggetto di studi economici, giornalistici, biografici, sociologici e di antropologia culturale”.
L’idea di un festival, che negli anni è cresciuto per fama, contenuti, ospiti, partendo dal piccolo comune di Giffoni Valle Piana, da un ragazzo, allora ‘diciottenne, senza studi, formazione, vocazioni specifiche o professionali, supporti ed economie’, ha ricordato nell’intervista, ‘sembrava impossibile. Eppure, è successo.
È stato possibile solo con dedizione assoluta, sacrificando ogni istante del mio tempo e della mia vita personale. Ho insistito, richiamato l’attenzione, trovato soluzioni per convincere tutti che qualcosa di grande stava accadendo e che serviva credere nei miei racconti e nelle mie visioni. Ho dedicato la mia vita a Giffoni.
Eviterò di elencare le rinunce e i sacrifici, forse perché sono abituato a non pensarci, certo di aver fatto la scelta giusta. So di aver consacrato la mia esistenza a qualcosa di urgente, utile per la comunità, per tutti’. Un festival dedicato, ha detto Gubitosi, ‘alla felicità e alla vita di milioni di bambini, giovani e famiglie’.
Negli anni, ha ricordato, ‘ogni anno ha portato nuove opportunità, ostacoli da superare, orizzonti da esplorare. Il mio lavoro è stato fatto di vittorie, ma anche di paure. Alla fine, senza rendermene conto subito, mi sono inventato un mestiere, un’identità. E le ho dedicato tutto me stesso. Ed è proprio questo il risultato che condivido oggi”.
Giffoni ha generato anche un importante impatto economico sul territorio, opportunità di lavoro per tanti giovani e ha coinvolto decine di aziende. Gubitosi ha elencato la lista di star e personalità che sono state ospiti del festival, dal presidente Gorbaciov a Robert De Niro, da Meryl Streep a John Travolta, da Nicolas Cage a Richard Gere, Bryan Cranston, Orlando Bloom, Jennifer Aniston, Kit Harington, Jessica Chastain, passando per i più grandi del cinema italiano o premi Nobel come Rita Levi Montalcini e Lech Walesa.
‘Nessuno si è mai fermato a pensare che Giffoni fosse solo un piccolo centro del Sud Italia. Anzi, è stato proprio questo il filo conduttore di una storia capace di creare identità e dare vita a una narrazione inedita.
Abbiamo infranto un tabù incrollabile: l’idea che ‘certe cose’ possano nascere solo nelle grandi città e nei luoghi dove ci sono tutti i servizi. E di certo non al Sud! All’epoca sembrava impensabile’ ha detto.
“Oggi – ha continuato – avvicinandomi ai 75 anni, sento come un mio diritto e un mio dovere evidenziare i risultati dell’immenso lavoro che è stato fatto e che è sotto gli occhi di tutti. Trasparenza, onestà, lealtà, equilibrio, rispetto per tutti sono state sempre le linee guida del nostro immenso lavoro.
In questa lunga storia di oltre mezzo secolo non abbiamo mai avuto rilievi nella gestione dei fondi pubblici, assicurando tutte le procedure e – lo dico ancora – la trasparenza. Tranne un’indagine nel 2024, ancora in corso, della Corte dei Conti per uno dei settori messi a bando al quale abbiamo dato tutte le contro deduzioni con atti e documenti’.
E ha raccontato: “Quando, nel mese di febbraio 2024, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca annunciò a tutti che i fondi per la Cultura e lo Spettacolo non c’erano più, per i ritardi nella firma dell’accordo di Sviluppo e Coesione con il Governo, mi sono solo permesso di allertare tutti sul fatto che Giffoni potesse non realizzarsi più.
Ho difeso il Festival – ha dichiarato Gubitosi – ho difeso questa azienda, ci ho messo da solo la faccia e la mia vita e ho difeso migliaia di ragazzi e ragazze che aspettavano Giffoni come si aspetta il Natale.
In questa ultima fase nella gestione delle strutture costruite e che il comune ci ha dato in convenzione, occorrono almeno 450mila euro l’anno e siamo stati sempre disponibili a farle utilizzare gratuitamente da tante Scuole e associazioni del territorio e non solo. Non ci siamo mai tirati indietro nel diventare anche esercenti cinematografici, caso unico nel suo genere tra i festival italiani con una programmazione regolare nelle sale, offrendo un servizio a tutta l’area a prezzi ridotti del 50% rispetto alle altre sale cinematografiche limitrofe.
È un investimento per le strutture che sono state realizzate, un servizio dovuto di cui, ancora una volta, sono fiero. Spesso, purtroppo per cause non imputabili alla mia volontà, non abbiamo potuto rispettare la tempistica dei pagamenti relativa ai contratti sottoscritti dei dipendenti, dei collaboratori, delle aziende e di quanti a vario titolo contribuiscono alla vita complessiva delle nostre attività.
Loro che sono il fulcro centrale di tutta la nostra opera ed è grazie alla loro comprensione che oggi si continua sulla strada che è l’unica che mette in condizione il festival di farsi.
Non sono mancati negli anni delusioni e promesse non mantenute da parte degli investitori pubblici e gli impegni si sono dovuti onorare grazie ai mutui sottoscritti con fideiussioni bancarie a titolo personale dai componenti del Consiglio di amministrazione e da me stesso. Sono rimasto qui, nella mia terra, nonostante gli ostacoli, gli ostracismi, le sirene che mi chiamavano altrove con promesse di vantaggi personali.
Non lo dico con orgoglio, anzi. Mi pesa doverlo sottolineare, perché mai avrei voluto che fosse necessario”.
Parlando della famiglia e dei tanti giovani che lavorano nel festival, ha aggiunto: ‘Tra questi mio figlio Jacopo che l’Ente ha assunto 5 anni fa e che è il Direttore Generale. Insieme a mia figlia, Neviaclaudia, sono nati e cresciuti sin dal primo giorno nel Festival, con il Festival, facendo sempre emergere la loro umiltà e personalità.
Non capisco ma a volte comprendo chi non conosce bene la storia, l’evoluzione dell’idea del Festival molto legata alla storia della mia famiglia. Mia madre nei primi anni ha sostituito i ristoranti, mio padre pur non capendo bene cosa volessi fare mi sosteneva economicamente firmando cambiali in banca.
Cito questi momenti per rendere innanzitutto onore alla mia famiglia e aggiungo mia moglie, Alfonsina Novellino, che da sempre mi è stata vicino curando negli ultimi vent’anni gli aspetti sociali. Come tanti, fu assunta al Festival e fu la prima a dimettersi quando insieme ad altri ci furono forti problemi di bilancio. Bisogna fare attenzione quando si parla di Giffoni.
Bisogna avere rispetto per un’idea, per una storia, per un’impresa culturale nata dal nulla e costruita con fatica, con visione, con dedizione”. ‘Giffoni è simbolo di vita. Di felicità. Di bellezza che si rinnova. Ed è per questo, dopo quanto qui ho espresso, che è giunto il momento di comunicare a tutti che in questo 2025 con i 55 anni di storia e i 74 di vita personale lascerò a fine anno la direzione del Festival.
Quante volte mi sono chiesto ma chi nel Mondo ha una storia di vita così lunga alla direzione di un Festival? Ricordo le domande che tanti giornalisti e giovani mi ponevano. Mi limito a due casi specifici, il primo è Robert Redford con Sundance nato nel 1978, 7 anni dopo Giffoni. Il secondo è Robert De Niro, con Tribeca nato nel 2002, 31 anni dopo Giffoni.
E poi il mitico Gilles Jacob che ha diretto a più livelli il Festival di Cannes dal 1977 e che dal 2014 non ha più responsabilità. Alle domande io rispondevo, che colpa ho se ho iniziato a soli 18 anni? Il team sarà all’altezza di continuare questo percorso.
Per quanto mi riguarda, dal primo gennaio 2026, con l’aiuto di Dio, svilupperò altre iniziative come il Campus dell’Alta Formazione, l’ingresso nel mondo della produzione con film seriali di animazione e fiction, e tra queste uno degli spazi più belli ed interessanti: narrare ovunque mi chiameranno il viaggio, il percorso e i successi di questa bella e unica storia italiana” ha detto ancora.
Articolo pubblicato il giorno 21 Marzo 2025 - 19:41