Gragnano, la rinomata città della pasta, diventa teatro di un’insolita vicenda che ha visto protagonista un 28enne e un furto, almeno all’apparenza.
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È una giornata come tante negli uffici della stazione locale dei carabinieri quando il giovane si presenta per sporgere denuncia: qualcuno, sostiene, gli avrebbe parzialmente smontato l’Audi, portandosi via pezzi meccanici, sedili, fari e molto altro.
“Meno male che c’è l’assicurazione”, avrebbe commentato con un sospiro di sollievo la presunta vittima. Ma qualcosa non torna.
I carabinieri, insospettiti dal racconto, decidono di approfondire. Vogliono vedere l’auto con i loro occhi. Durante il sopralluogo emergono dettagli che fanno scattare l’allarme: il vetro rotto dall’interno, l’assenza totale di bulloneria e altri indizi che non quadrano con la versione fornita dal 28enne.
Scatta così un’operazione coordinata: perquisizioni simultanee vengono effettuate nei luoghi legati al denunciante.Il colpo di scena arriva presto. Nella cantina del giovane, i militari rinvengono alcuni dei pezzi che lui stesso aveva dichiarato rubati.
Sedili e fanali erano custoditi nella sua camera da letto
Ma non è tutto: presso l’abitazione dello zio del 28enne, che ormai ha perso ogni credibilità come vittima, vengono scoperti altri componenti dell’Audi, inclusa l’intera tappezzeria. Sedili e fanali, incredibilmente, erano custoditi nella stanza da letto.
L’epilogo è inevitabile. L’auto e i pezzi recuperati vengono posti sotto sequestro, mentre per il 28enne scatta la denuncia: dovrà rispondere di simulazione di reato e falsità ideologica. Lo zio, invece, è stato denunciato per favoreggiamento. Quella che sembrava una semplice storia di furto si è trasformata in un caso di inganno, smascherato grazie all’intuito dei carabinieri di Gragnano.
Articolo pubblicato il giorno 15 Marzo 2025 - 08:35
Questo articolo e molto interessanto, ma non capisco come un giovane possa pensare di farla franca in questo modo. E’ strano che nessuno si sia accorto prima di niente, i carabinieri fanno un buon lavoro.