Napoli – Una giornata di ispezione e confronto quella vissuta oggi alla Casa Circondariale Pasquale Mandato di Secondigliano, dove il Garante regionale dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, ha guidato una delegazione dell’Osservatorio regionale sulle condizioni delle persone private della libertà personale.
Accompagnato da rappresentanti istituzionali, avvocati e membri di associazioni come Antigone Campania e ‘Il carcere Possibile’, Ciambriello cha incontrato la direttrice della struttura, Giulia Russo, per un approfondimento sulle iniziative in corso e sulle attività formative e lavorative che coinvolgono i detenuti.
La visita ha preso il via con un tour del tenimento agricolo, dove alcuni ergastolani sono impegnati nelle coltivazioni, per poi proseguire con il Polo arti e mestieri (Pam), che ospita un laboratorio di falegnameria con dieci detenuti al lavoro su progetti destinati all’amministrazione carceraria regionale.
Di particolare interesse anche il laboratorio di sartoria, situato nel Reparto Mediterraneo, dove vengono realizzati abiti liturgici e accessori riciclati dalle divise della Polizia penitenziaria, e il laboratorio di ceramica, simbolo dell’importanza data alla creatività come strumento di emancipazione e reinserimento sociale.
La delegazione ha inoltre visitato il reparto di articolazione psichiatrica (Atsm), dedicato all’assistenza intensiva per detenuti con problematiche mentali, e il reparto Ionio, che ospita i detenuti in regime di alta sicurezza.
Non è mancata una tappa al Polo Universitario, istituito nel 2019 e oggi il più grande d’Italia, dove 103 detenuti sono iscritti a corsi di laurea e dieci di loro conseguiranno il titolo con le sessioni di marzo. Durante la visita, è stato possibile assistere a una lezione da remoto del corso di enogastronomia.
L’itinerario si è concluso con un incontro con le detenute trasferite dal carcere femminile di Pozzuoli, chiuso nel maggio 2023 a causa dei danni provocati da eventi sismici. Un momento che ha portato alla luce alcune criticità, come ha sottolineato il Garante Ciambriello: “Due aspetti sono emersi con chiarezza: da un lato, le visite ospedaliere e quelle di necessità saltano spesso per mancanza di scorte, a causa della carenza di personale nel nucleo di traduzione di Secondigliano.
Dall’altro, è urgente parlare di carcere in senso costituzionale, promuovendo misure alternative alla detenzione. L’articolo 27 della Costituzione parla di pene al plurale, ma purtroppo i ritardi nelle decisioni della magistratura di sorveglianza sono frequenti, anche per la mancanza di personale”.
La consigliera regionale Roberta Gaeta ha aggiunto: “Se vogliamo che il carcere sia davvero un luogo di rieducazione, dobbiamo adottare uno sguardo lungimirante sulle sue problematiche. Un maggiore coinvolgimento di tutte le istituzioni consentirebbe di reintegrare più efficacemente le persone private della libertà, offrendo loro nuove opportunità e favorendone il ritorno nella società con un ruolo attivo e positivo”.
La visita ha dunque messo in luce sia le eccellenze del carcere di Secondigliano, come i Poli universitari e artigianali, sia le sfide ancora aperte, tra cui la carenza di personale e la necessità di riforme strutturali per garantire un sistema penitenziario più rispettoso dei diritti costituzionali e delle esigenze di reinserimento sociale.
Articolo pubblicato il giorno 17 Marzo 2025 - 21:12