Al centro del traffico di fitofarmaci adulterati che ieri ha portato all’emissione di nove ordinanze cautelari vi erano le società Agro Val Service s.r.l. di Boscoreale e Romanus Agro s.r.l., attraverso cui venivano commercializzati i prodotti tossici destinati all’agricoltura e al giardinaggio.
Le intercettazioni telefoniche hanno permesso di individuare il presunto capo dell’organizzazione criminale, ovvero l’imprenditore di Boscoreale Francesco Federico. L’imprendiore è finito in carcere mentre altre 7 persone (tre familiari e quattro teste di legno) sono finite agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico mentre per una nona persona è stato disposto il divieto di dimora in Campania.
Fitofarmaci adulterati e pericolosi per la salute pubblica
Le indagini hanno svelato un sistema illecito che prevedeva l’importazione di fitofarmaci illegali, poi alterati con altre sostanze chimiche per aumentarne il volume e il rendimento economico. Grazie a false dichiarazioni doganali, i prodotti venivano introdotti in Italia eludendo i controlli e successivamente diluiti con una quantità d’acqua doppia rispetto a quella prevista per i fitofarmaci legali, garantendo così agli indagati un enorme risparmio illecito e profitti milionari.
L’inchiesta, avviata nel 2023 con il sequestro di 46mila litri di fitofarmaci adulterati, ha smascherato un vasto traffico di prodotti altamente tossici e cancerogeni, importati illegalmente dalla Cina e dalla Thailandia per essere poi manipolati e rivenduti senza alcuna autorizzazione.
Arresti e sequestri per milioni di euro
A seguito delle indagini, il GIP del Tribunale di Torre Annunziata ha disposto:
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1 arresto in carcere,
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7 arresti domiciliari con braccialetto elettronico,
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1 divieto di dimora in Campania.
Inoltre, è stato eseguito un sequestro preventivo di quasi 8 milioni di euro, comprendente denaro contante, conti bancari, quote societarie e immobili, tra cui un appartamento a Scafati, una villa a Capaccio Paestum e un B&B a Porto Cesareo, acquistati con i proventi illeciti.
Blitz in sei regioni per fermare la diffusione dei prodotti tossici
Nel corso dell’operazione, sono state effettuate 55 perquisizioni in Campania, Lazio, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, coinvolgendo acquirenti e intermediari dei fitofarmaci illegali. L’obiettivo è stato impedire l’ulteriore distribuzione di questi composti tossici, potenzialmente dannosi sia per l’ambiente che per la salute dei consumatori.
L’inchiesta prosegue per far luce sull’intera rete di distribuzione e sulle eventuali responsabilità di altri soggetti coinvolti.
Articolo pubblicato il giorno 25 Marzo 2025 - 07:50