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ULTIMO AGGIORNAMENTO : 18 Marzo 2025 - 15:15
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Devianza minorile in Campania: Ciambriello chiede più prevenzione e strutture adeguate

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Napoli – “Prevenire, piuttosto che curare”: è questo il monito lanciato da Samuele Ciambriello, garante campano dei detenuti e portavoce della Conferenza nazionale dei garanti delle persone private della libertà personale, a margine dell’evento organizzato dalla Fondazione Pol.i.s.

della Regione Campania.

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L’occasione è stata la presentazione dei dati della ricerca ‘Mind the Children: vulnerabilità e devianza in Campania’, finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca e svoltasi nella Chiesa dei Santi Marcellino e Festo a Napoli.

I numeri parlano chiaro: al 9 marzo 2025, negli Istituti penali per minorenni (Ipm) della Campania sono detenuti 105 minori, di cui 79 a Nisida e 26 ad Airola. Un quadro che si inserisce in un contesto più ampio di criticità, con un aumento significativo dei reati violenti.

Alla fine del 2024, infatti, tra i 99 minori e giovani adulti presenti negli Ipm campani, si sono registrati 44 omicidi volontari, contro i 28 del 2023, e 5 omicidi stradali. Dati che fanno riflettere e che richiedono, secondo Ciambriello, un cambio di rotta nelle politiche di contrasto alla devianza minorile.

Sovraffollamento e carenze strutturali
“In alcuni istituti c’è un grande sovraffollamento, con minori costretti a dormire a terra sui materassi”, ha denunciato Ciambriello, sottolineando come il Governo abbia annunciato la costruzione di nuove carceri per minori. Tuttavia, secondo il garante, non basta: “Rispetto alla devianza minorile e alla microcriminalità, le istituzioni devono fare di più, puntando sulla prevenzione”.

Le cause della devianza: infanzia abbandonata e dispersione scolastica
Il ritratto dei giovani detenuti tracciato da Ciambriello è quello di ragazzi con un’infanzia segnata dall’abbandono, dalla mancanza di figure genitoriali e dalla dispersione scolastica.

“Il comune denominatore di questi ragazzi è un’infanzia difficile, spesso senza entrambi i genitori. Dobbiamo rintracciarli prima che cadano nella criminalità e offrire loro alternative concrete”, ha spiegato.

Una delle soluzioni proposte è il potenziamento delle comunità di accoglienza. Attualmente, in Italia sono circa mille i minori inseriti in queste strutture, di cui 165 in Campania. Tuttavia, Ciambriello avverte: “La comunità non è la panacea. Non basta mandarci un ragazzo se poi le istituzioni locali, regionali e nazionali non fanno la loro parte. Serve un impegno congiunto per liberare i minori dalla strada e educarli a diventare adulti responsabili”.

L’incontro con il Ministro Nordio
Domani pomeriggio, Ciambriello, in qualità di portavoce di una delegazione di Garanti, sarà ricevuto dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Un incontro atteso, dopo quello della scorsa settimana, durante il quale non erano state affrontate le questioni relative ai minori e agli istituti minorili.

“È necessario un confronto serio e costruttivo per trovare soluzioni efficaci”, ha concluso il garante, ribadendo l’urgenza di interventi strutturali e di lungo periodo.

Intanto, i dati della ricerca e le parole di Ciambriello accendono i riflettori su un problema che non può più essere ignorato: la devianza minorile è una sfida complessa, che richiede non solo repressione, ma soprattutto prevenzione, educazione e un sistema di welfare capace di intercettare il disagio prima che sia troppo tardi.


Articolo pubblicato il giorno 18 Marzo 2025 - 15:15

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