Caserta– Un’indagine della Squadra Mobile di Caserta, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha portato all’arresto di undici persone ritenute responsabili di una serie di furti in appartamento, tra cui un colpo da 130mila euro messo a segno la notte del 31 dicembre.
La banda, composta da membri di un gruppo nomade, agiva con un’organizzazione meticolosa. Nel raid di Capodanno, i ladri hanno utilizzato due auto con targhe rubate per raggiungere l’abitazione di un professionista a Santa Maria Capua Vetere, approfittando della sua assenza. Sono riusciti a sottrarre denaro, gioielli, altri oggetti di valore e due pistole legalmente detenute.
Le indagini hanno rivelato un sistema ben strutturato, come spiegato dal dirigente della Squadra Mobile Gianluca Tuccillo: ogni membro aveva un compito specifico, dalla selezione degli obiettivi alla vendita della refurtiva, fino al reperimento delle auto necessarie per i colpi. Durante le 30 perquisizioni condotte con il supporto di oltre 200 agenti, la Polizia ha sequestrato sette auto di grossa cilindrata utilizzate per i furti.
Dopo il colpo in provincia di Caserta, la banda ha continuato la sua attività criminale. Il 7 febbraio ha svaligiato un’abitazione a Castrolibero, in Calabria, mentre nei giorni successivi ha operato in Veneto. Qui, intercettata dalla Polizia, è fuggita fino a Bologna, dove alcuni membri sono stati fermati con oro e gioielli rubati. Durante l’inseguimento, i ladri hanno anche abbandonato un borsone contenente fucili sottratti in un altro furto.
Il 19 febbraio, la svolta: due membri della gang, un uomo e una donna di etnia rom, sono stati arrestati in flagranza mentre tentavano di introdursi in un’abitazione, trovandosi però faccia a faccia con i proprietari.
L’inchiesta ha permesso di smantellare un’organizzazione capace di operare con rapidità ed efficienza, sempre pronta a rimpiazzare eventuali membri arrestati grazie ai legami familiari all’interno del gruppo.
Articolo pubblicato il giorno 31 Marzo 2025 - 15:03