Artista della parola – poliedrico e versatile – Longobardi ha presentato il suo ultimo lavoro, “Scusatemi… sono ancora rinchiuso nel vate”. In versione audiolibro, edito dalla casa editrice Il Papavero, l’opera mescola poesia, commedie lampo e racconti brevi in un’esperienza innovativa, che immerge in una sorprendente e coinvolgente esplorazione dell’arte letteraria a tutto tondo.
L’evento, curato da Casa del Contemporaneo, ha visto il giornalista Pierluigi Fiorenza, dialogare con l’autore. Il Fiorenza ha peraltro favorito con prontezza il ritmo brillante e il gioco di parole dell’artista, dando vita a uno scambio di battute vivace e divertente. La loro complicità ha regalato al pubblico istanti di spontanea e gioiosa allegria.
Un’introduzione d’eccezione ha impreziosito l’opera. Supportato da un video, lo scrittore Maurizio De Giovanni – legato a Gigi Longobardi da un’amicizia improntata alla reciproca stima – ha fatto piacevolmente irruzione in sala con parole cariche di ammirazione, avvalorando l’unicità dell’approccio comico dell’autore: «Fa ridere un attimo dopo, quando il pensiero si è collegato, e quando si è collegato al suo modo particolare, speciale, assolutamente unico. Vedrete, leggerete, assisterete in quest’opera al suo modo particolare di vedere la vita. Posso garantire, io non conosco nessun altro che abbia questa maniera straordinaria di interpretare la comicità.»
Dietro la sua arguta ed energica ironia – ha raccontato l’artista – si cela una profonda passione per le parole, una dedizione che affonda le radici in un passato lontano. Fin dai tempi della scuola, il giovane Gigi Longobardi amava imparare le poesie a memoria, un’attività particolarmente apprezzata dal suo insegnante.
Questo esercizio l’ha dunque guidato alla scoperta del significato più profondo delle parole, del loro senso, dei ritmi e dei tempi. Una pratica scolastica che si è poi trasformata in una salda e preziosa abitudine, approdata all’arte con autentica e naturale spontaneità.
Quella passione, nata sui banchi di scuola, si è evoluta nel tempo anche grazie all’ispirazione derivata dalla scoperta di un autore a lui molto caro, Ettore Petrolini, del quale ha profondamente apprezzato l’anticonformismo linguistico.
« Ho sempre amato e seguito un artista, che ho scoperto tramite Proietti, che fa uso della parola in maniera ironica, molto dissacrante, in maniera anche dissociata: Petrolini. Lui diceva che i suoi studi, le sue ricerche, fanno riferimento alla sciocchezza umana che devasta l’uomo. Lui, attraverso l’uso della parola in maniera… diciamo, sconsiderata, rompeva con il conformismo e la banalità che spesso governa il linguaggio.»
Gigi Longobardi, nato con una profonda passione per la parola, ha spiegato come il ‘Vate’ la utilizzi a proprio piacimento, ciò che ha vita ad un’opera suddivisa in sezioni: Poesie, Nanoracconti e Commedie in tre battute.
Per la realizzazione di questo originale lavoro, l’autore si è avvalso della preziosa collaborazione di artisti noti, suoi amici da tempo. Sul palco del Teatro Karol, alcuni di loro hanno interpretato alcuni brani con personale creatività espressiva. L’attore Peppe De Rosa ha letto una poesia divertente dal vivo, già recitata in un video accessibile tramite QR code presente nel libro.
L’attrice Giulia Conte, invece, ha conquistato il pubblico esibendosi, insieme al Longobardi, in una delle commedie lampo, anch’essa accessibile via QR code inserito nel testo. Le performance hanno perciò aggiunto significativa autenticità alla presentazione dell’opera.
L’incessante ricerca di significati, proietta ogni giorno lo sguardo e l’ orecchio attento dell’artista verso il mondo che lo circonda, sempre pronto a catturare frasi banali nei dialoghi quotidiani o gag raccolte per strada.
Con il tempo, i social sono diventati una preziosa fonte di suggestione a vantaggio della sua creatività: un palcoscenico virtuale dove la sua meticolosa attenzione si traduce in battute brillanti, capaci di sorprendere e divertire il pubblico. I suoi interventi, talvolta pungenti e sempre accattivanti, stimolano sempre più vivaci conversazioni e regalano più di un sorriso, che interrompe la routine di chi legge.
“Scusatemi… sono ancora rinchiuso nel vater” – un titolo che da solo anticipa la chiave umoristica alla base di questa opera innovativa – è perciò il frutto di un genio cresciuto con dedizione negli anni. L’acuta osservazione della realtà e la costante attenzione alla vita, muovono l’autore verso il mondo interiore proprio e quello altrui.
Questa prospettiva, segnata da un’innegabile sensibilità e una profonda competenza, ha dato vita ad un’opera che sorprende, coinvolge ed assicura un viaggio surreale attraverso il palcoscenico dell’immaginazione. Grazie alla versione multimediale del testo, che integra letture, audio e video accessibili tramite QR code, potrete vivere in una singolare ed esclusiva modalità, sempre disponibile. Un’esperienza davvero unica.
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L'evento al Teatro Karol è stato molto interessante e ha portato un'ottima opportunità per scoprire l'arte di Longobardi. Mi sono piaciuti i suoi modi di utilizzare le parole, ma alcune parti erano difficile da seguire e confuse.