Angela Cortese, la donna salvata all'ospedale di Caserta
Una storia di coraggio, tempestività e competenza medica ha avuto come protagonista una donna di 65 anni, Angela Cortese, residente a Orta di Atella , salvata da una rara e letale patologia degenerativa: gli ascessi cerebrali multipli.
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Un caso che, secondo le statistiche, ha una percentuale di sopravvivenza inferiore allo 0,10% in Italia.Tutto ha avuto inizio con sintomi apparentemente comuni: una forte cefalea accompagnata da febbre alta (39°C) e pressione arteriosa elevata.
Dopo aver consultato diversi Pronto Soccorso nella zona napoletana, Angela e i suoi familiari si sono visti rimandare a casa più volte, nonostante le condizioni della donna peggiorassero progressivamente.
“Dopo ore di attesa, ci dicevano che non c’era nulla di grave. Ma i sintomi ricominciavano sempre, e non sapevamo più cosa fare”, racconta il figlio Giovanni.
La svolta è arrivata quando la famiglia ha deciso di rivolgersi all’A.O.R.N. Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. Qui, grazie a un team medico pronto e competente, è stata immediatamente eseguita una risonanza magnetica cerebrale con mezzo di contrasto.
Le immagini hanno rivelato la presenza di multiple lesioni cerebrali, che in casi simili potrebbero essere facilmente scambiate per tumori. Tuttavia, i medici hanno riconosciuto immediatamente la natura infettiva delle lesioni: si trattava di ascessi cerebrali multipli, una condizione rara e potenzialmente fatale.
“Se non fossero intervenuti tempestivamente, mia mamma sarebbe deceduta nel giro di poche ore”, ha spiegato ancora il figlio. La localizzazione degli ascessi, infatti, rendeva quasi impossibile un intervento chirurgico. L’unica speranza era una terapia antibiotica mirata e immediata.
La donna è stata trasferita d’urgenza nel reparto di Malattie Infettive e Tropicali, dove un’equipe medica d’eccellenza, composta dai dottori Addolorata Masiello, Filomena Simeone, Giovanni Di Caprio, Valentina Iodice, Angelo Iodice e Angela Salzillo, ha messo in campo tutte le risorse disponibili.
“Hanno attivato una terapia antibiotica e cortisone tempestiva, centrando quella giusta. Se avessero sbagliato, sarebbe stato fatale”, ha precisato il figlio.
I mesi successivi sono stati un susseguirsi di sfide: Angela è più volte caduta in stato soporoso, ma l’equipe medica è sempre stata pronta a intervenire, dimostrando professionalità e dedizione. Oggi, dopo una lunga degenza, la donna è fuori pericolo, un vero e proprio miracolo considerata la gravità della patologia.
“Ringrazio questi medici straordinari per aver salvato mia mamma. Sono stati impeccabili e hanno fatto l’impossibile”, dice il figlio Giovanni, con voce carica di emozione.
Una storia che non solo sottolinea l’importanza di una diagnosi tempestiva e di un’assistenza medica di alto livello, ma che restituisce anche un messaggio di speranza: anche di fronte a patologie rarissime e apparentemente insormontabili, la scienza e l’umanità dei professionisti sanitari possono fare la differenza tra la vita e la morte.
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