Napoli– Dopo le scosse di magnitudo 4.6 del 13 marzo e 3.9 del 15 marzo, i Campi Flegrei registrano un decelerazione nel sollevamento del suolo.
Lo rivela l’ultimo bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano (INGV), relativo al periodo 17-23 marzo, che monitora costantemente l’evoluzione dell’area vulcanica.
Il picco e la frenata
Nei mesi scorsi, in particolare dopo lo sciame sismico del 15-19 febbraio, la velocità di sollevamento aveva raggiunto 3 cm al mese nella zona di massima deformazione, corrispondente al Rione Terra di Pozzuoli. Tra il 15 e il 16 febbraio, le stazioni più sensibili avevano addirittura misurato un rialzo di 1 cm in sole 24 ore.
Tuttavia, a seguito dei terremoti di marzo, il fenomeno ha subito un rallentamento, anche se il dato definitivo potrà essere confermato solo nelle prossime settimane, con l’elaborazione di ulteriori rilevazioni. Intanto, dall’inizio del 2024, il sollevamento cumulativo nella stessa area supera i 24 centimetri.
Attività sismica recente
Nella settimana monitorata, i sismografi hanno registrato 42 eventi, tutti di modesta entità, con una magnitudo massima di 1.7. Nonostante l’attività persistente, l’Osservatorio Vesuviano rassicura: “Non ci sono elementi che suggeriscano evoluzioni critiche a breve termine”.
La situazione rimane sotto stretta osservazione, mentre gli esperti continuano a studiare i segnali del supervulcano flegreo, uno dei più monitorati al mondo.
Articolo pubblicato il giorno 25 Marzo 2025 - 16:08